rassegna stampa roma

Luis Enrique: «Roma, vinci oggi e sogna domani»

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – C’è una Roma che scende in campo stasera e, stavolta, non si accontenterà dei complimenti. «Quelli sono marginali — racconta Luis Enrique —, non mi interessano più di tanto, io voglio...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) - C'è una Roma che scende in campo stasera e, stavolta, non si accontenterà dei complimenti. «Quelli sono marginali — racconta Luis Enrique —, non mi interessano più di tanto, io voglio vincere. La squadra ha bisogno di una vittoria, perché sta lavorando bene e i risultati devono essere una logica conseguenza. Battere il Siena sarà il modo migliore per prendere fiducia». 

A proposito, c'è un'altra Roma che guarda con ottimismo al futuro e rincorre, da ieri ufficialmente, lo stadio dei sogni. «E giuro — annuncia il sindaco Gianni Alemanno dopo l'incontro con Thomas DiBenedetto, che il patron ha definito laconicamente «positivo» — che non arriverà ultima: mi aspetto una proposta entro l'anno, poi individueremo l'area. DiBenedetto vuole uno stadio in cui gli avversari abbiano paura a giocare». Stasera Intanto, però, stasera c'è il Siena. Dopo gli applausi del Meazza, è il momento di portare a casa la prima vittoria dell'era Luis Enrique. «Continuiamo a giocare come sappiamo, perché secondo me è il modo migliore per arrivare al risultato — dice il tecnico spagnolo —. Finora ci sono mancati i gol, è vero, ma sono sicuro che gli attaccanti si sbloccheranno presto. E i gol poi saranno tanti, ne sono certo». Finora, però, non sono arrivati e le due punte volute da Lucho (Osvaldo e Bojan) hanno deluso. «Quando un giocatore arriva a Roma, per non conta chi lo porta. Roma è una piazza complicata, serve tranquillità e pazienza».

 

Domani Vincere stasera, quindi, e costruire domani. Comunque velocemente. «DiBenedetto vuole fare presto — racconta il sindaco —, lo stadio è una priorità della nuova Roma». E uno dei punti del programma di Alemanno nella prossima campagna elettorale. «Anche per questo, noi offriremo la massima collaborazione a Roma e Lazio per gli stadi. Con DiBenedetto ci rivedremo a Trigoria, a ottobre, dopo che sarò andato in visita anche alla Lazio». Tanta fretta di posare la prima pietra, ma dove, come, quando? «Non abbiamo ancora ricevuto progetti — aggiunge Alemanno —, perciò non possiamo parlare di un'area piuttosto che di un'altra. Ovviamente ci baseremo sul nostro piano regolatore generale. Dovrà essere un regalo alla città e un'operazione trasparente». Perciò, ci vorrà tempo. Ieri pomeriggio, prima di incontrare i dirigenti a Trigoria, DiBenedetto ha fatto un primo giro di perlustrazione, da Tor di Valle a Tor Vergata, due delle zone individuate, e oggi incontrerà Massimo Mezzaroma, presidente del Siena, tifoso romanista, costruttore. Nei prossimi giorni, invece, ha in agenda appuntamenti con i fratelli Toti e Luca Parnasi, proprietario di Tor di Valle. E non è da escludere neppure un coinvolgimento di Sergio Scarpellini, che possiede i terreni alla Massimina dove la Sensi aveva immaginato di costruire il suo stadio. Chissà se Totti farà in tempo a inaugurare la nuova casa romanista, «intanto — si fa bello Alemanno — ho ricordato a DiBenedetto quanto sia importante Francesco...». Perché, non lo sapeva?