rassegna stampa roma

Luis Enrique l'insaziabile «Voglio più fame in campo»

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Luis Enrique il boss, comanda lui. «Totti? Sta bene, è recuperato, domani (oggi, ndr) sarà in lista. Ma decido io chi gioca». Luis Enrique l’insaziabile.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) - Luis Enrique il boss, comanda lui. «Totti? Sta bene, è recuperato, domani (oggi, ndr) sarà in lista. Ma decido io chi gioca». Luis Enrique l'insaziabile.

«Non sono mai soddisfatto, e questo è un limite. Le nostre statistiche non sono male, non sono numeri di una squadra che fa schifo. Ma c'è ancora tanto da fare».

 

Luis Enrique il pompiere, secondo la logica (già ricordata ai suoi giocatori) che i panni sporchi si lavano in famiglia. «Non c'è stata nessuna discussione con Heinze». Walter Sabatini l'aveva ammessa, bollandola come «un fatto vecchio e superato». Luis Enrique il pompiere-2, sempre per tenere il punto. «Non ci sono malumori tra me e la squadra, l'unico malumore nasce quando non vedo quello che voglio». Quindi, quasi sempre.

Attenzione Luis Enrique più realista del re, ma con questa Roma non può guardare più in là del proprio naso. «La strada è lunga, ci sono dettagli importanti che ancora non controlliamo, forse non riesco io a spiegarmi, questa è una mancanza grave. Il ciclo terribile che ci attende da qui a Natale? Ma io posso pensare solo a ottenere tre punti contro il Lecce, un'avversaria difficile. Se non saremo praticamente perfetti, soffriremo tantissimo. Se non metteremo in campo la fame di vittorie — ribadisce —, il Lecce potrà anche batterci all'Olimpico».  Cercasi leader E qui si inserisce la questione Burdisso (sarà operato stamattina, dopo si saprà quanti mesi ci vorranno per rivederlo in campo). «È un leader della squadra, una presenza importante per tutti, un punto di riferimento. Troverà comunque il modo di aiutarci», assicura Luis Enrique. Gli conviene crederci, altrimenti, ora che il gioco si fa duro, i giovanotti della Roma — se non assistiti adeguatamente dai senatori — rischiano di smettere di giocare, metaforicamente. Per dire, nove elementi della rosa romanista non erano nemmeno nati quando — 20 aprile 1986 — la Roma sciaguratamente perse 2-3 con il Lecce già retrocesso consegnando lo scudetto alla Juventus. E di quei nove, almeno in quattro (Kjaer, Josè Angel, Pjanic e Lamela) stasera dovrebbero partire titolari.

Indovina A proposito, Kjaer o Juan? Totti o Lamela? Tutti e due in campo e Bojan in panchina? «Francesco ed Erik possono giocare insieme e in entrambi i ruoli, perché no — ammicca l'allenatore —, ma io Totti continuo a vederlo meglio come trequartista». E qui finiscono le indicazioni sulla formazione, come al solito un segreto di stato fino al fischio d'inizio. «Ma è meglio che non si sappia, così c'è più curiosità». Battuta regolare. Luis Enrique Zichichi, stavolta ride lui. Forse.