(Corriere dello Sport - P.Torri) Lucho ha colpito al cuore. Non poteva essere altrimenti. Luis Enrique c’era riuscito con un uomo di calcio come Franco Baldini, difficile immaginare potesse accadere il contrario.
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Luis Enrique «E ora dateci fiducia Vi faremo divertire»
(Corriere dello Sport – P.Torri) Lucho ha colpito al cuore. Non poteva essere altrimenti. Luis Enrique c’era riuscito con un uomo di calcio come Franco Baldini, difficile immaginare potesse accadere il contrario.
Ha colpito al cuore per quegli occhi che non sanno cosa voglia dire abbassarsi. per quel fisico da triatleta che, se la carta d’identità non dicesse quarantuno anni, farebbe ancora la sua figura da grande calciatore quale è stato. Per un’idea di calcio che non vuole essere la fotocopia del Barcellona ma quella di chiunque ami questo sport. Per la consapevolezza di aver accettato senza paura una sfida che, pure, implica anche i concetti di sconfitta e fallimento. Per quell’idea primaria di voler regalare divertimento e spettacolo ai tifosi. Per l’ambizione di creareun calcio associativo,come ha detto ai suoi nuovi giocatori, l’unico che può portare un gruppo a scendere in campo sempre con una sola idea, quella della vittoria. E, pre, per quella promessa di imparare presto e bene la nostra lingua che, tra l’altro già capisce e parla sufficientemente. Per tutto questo ci ha colpito al cuore. E se riuscirà a centrare i suoi obiettivi, beh, allora la Roma avrà fatto bingo. LA FILOSOFIA -Tutto è meno quella degli effetti speciali. In certe occasioni eravamo abituati a promesse roboanti e vittorie mirabolanti. Niente di tutto questo ma una sola garanzia:«La mia Roma giocherà, sempre, per vincere. Voglio ringraziare la società per avermi scelto. Credo che quando hanno deciso di mettere sotto contratto il sottoscritto e i miei collaboratori, lo abbiano fatto perché siamo un gruppo giovane ma anche per le nostre idee digioco. Mi hanno conosciuto come un allenatore offensivo, che ama far giocare all’attacco la sua squadra. E’ vero, io non concepisco il calcio in altro modo che questo, all’attacco, l’importante è che i nostri tifosi si divertano. So che non si potrà trasmettere tutto in un giorno o in un mese, soprattutto quando ci si impegna in un cambio d’identità come quello che vogliamo fare noi. So anche che nel calcio non c’è memoria e tutto dipende dai risultati. E’ necessario che ci venga data fiducia. Io sono ottimista, inutile in questo momento dire dove arriveremo, la squadra va completata, la garanzia che posso assicurare è che la Roma andrà all’attacco. Non avremo mai atteggiamenti speculativi o difensivi. Abbiamo ancora bisogno di giocatori di livello, qualche altro rinforzo, ma nessun nome, al mercato ci pensa Ualter (dice così, proprio Ualter, Walter Sabatini ha gradito lo stesso,ndr). Se poi le cose andranno male, verrà un altro allenatore e non ci saranno problemi». GIOCO E GIOCATORI -Atteggiamento.E’ la parola chiave per capire come Luis Enrique procederà nel lavoro in questi suoi primi giorni da allenatore della Roma. Attegiamento di gruppo e di singoli:«Abbiamo fatto solo pochissimi allenamenti, sarebbe prematuro tirare delle conclusioni. In questa prima fase la cosa che mi interessa maggiormente è l’atteggiamento che i giocatori hanno durante il lavoro. Ho avuto l’occasione di giocare contro Totti, un campione, sono contento di allenare anche De Rossi e Perrotta. Il futuro di Vucinic lo dovranno decidere lui e Sabatini. Kameni? Ancora non so se sarà lui o Stekelenburg il nostro portiere, l’importante sarà avere delle alternative valide. Mi piace la tranquillità che il nostro presidente ci sta trasmettendo, saremo un mix tra giocatori d’esperienza e giovani. E’ già un mese che lavoriamo con Sabatini, ho fiducia. Quello che ci tengo a dire che non sono venuto alla Roma per portare il modello del Barcellona, porterò il mio modello di gioco che gli assomiglia. Il primo concetto è il possesso palla, perché se il pallone ce lo abbiamonoi, sono gli altri a soffrire». Suerte,Lucho.
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