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Luis Enrique: «Che bel gruppo»

(Il Romanista – C.Zucchelli) – «Qui alla Roma c’è davvero un bel gruppo». Parole non ufficiali, e per questo magari ancora più vere, di Luis Enrique.

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) -«Qui alla Roma c’è davvero un bel gruppo». Parole non ufficiali, e per questo magari ancora più vere, di Luis Enrique.

L’allenatore spagnolo ha avuto modo nei giorni scorsi, e anche ieri, di parlare con alcuni amici e a loro ha confidato il suo stato d’animo in queste settimane non semplici: è convinto che la Roma sia sulla strada giusta, sa - ha sempre saputo - che non è facile il lavoro che sta facendo, ma avendo squadra e società con lui è consapevole che si tratta solo di avere un altro po’ di pazienza.

 

Poca, pochissima: l’obiettivo di Luis Enrique è vincere a Milano. Insieme ai suoi collaboratori ha visto la partita dell’Inter in Champions, così come aveva visto quella contro il Palermo, conosce tutte le caratteristiche dei giocatori a disposizione di Gasperini e non intende lasciare nulla al caso. È sicuro che la sua squadra sia pronta per fare una grande partita. L’unione del gruppo non è per lui una novità: aveva avuto modo di constatarla fin dai primi giorni di ritiro, la cena di due giorni fa è stata soltanto l’ennesima conferma. Qualcuno pare che gli abbia anche chiesto se ci sia rimasto male per non essere stato invitato: lui si è messo a ridere perché, essendo stato un grande giocatore, è il primo a sapere che a certe serate l’allenatore non ci deve essere. Sarebbe stato strano il contrario e al massimo, dopo qualche vittoria importante, sarà lui a portare fuori a cena tutti i giocatori. Nel frattempo il suo unico pensiero è il lavoro sul campo: ieri durante l’allenamento era di ottimo umore, scherzava con i giocatori, incitava chi, finora, ha impiegato meno (soprattutto Pizarro) e continuava a mostrare schemi e azioni col suo inseparabile I pad. Al termine è rimasto a Trigoria a lavorare col suo staff, nel pomeriggio è tornato a casa per dedicarsi alla famiglia: è tranquillo, cerca di mantenere la serenità isolandosi da tutto quello che accade intorno nonostante sia consapevole che c’è bisogno di risultati, non intende mettere troppo sotto pressione i giocatori, che hanno bisogno di tempo per conoscersi e assimilare i nuovi schemi. Di fatto - e questo è innegabile - la Roma si allena al completo da appena una settimana.

PERUZZI A Trigoria ieri mattina c’era anche Walter Sabatini. Il ds ha poi lasciato il centro sportivo, c’è chi dice per andare a pranzo con Angelo Peruzzi. Conferme non ce ne sono, mentre è certo che i contatti tra i due proseguono. L’ex portiere, ora vice di Ferrara sulla panchina dell’Under 21, era stato contattato da Sabatini già prima dell’estate per tornare a Trigoria e ricoprire un ruolo delicatissimo: essere una sorta di collantetra allenatore, squadra e società. Con l’ingaggio di Ivan De La Pena, fortemente voluto da Luis Enrique, la necessità di avere una figura come Peruzzi era venuta meno, ma nel giro di qualche mese le cose sono cambiate: De La Pena, un po’ per motivi personali un po’ perché non completamente soddisfatto del suo incarico, è tornato a Barcellona e le porte per Peruzzi si sono di nuovo aperte. Lui ha confermato la sua disponibilità, salvo cercare di capire come poter conciliare le sue esigenze con quelle dell’Under 21. Da tempo lavora con la Figc e intende prendere ogni decisione con calma e rispettando tutte quelle persone che negli anni hanno lavorato con lui. La certezza però è che l’idea di un ritorno a Trigoria, dove aveva iniziato la sua carriera, gli piace e neanche poco