rassegna stampa roma

Luis Enrique, il grande giorno

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – E’ fiducioso e otti­mista, anche un po’ emozio­nato. Oggi Luis Enrique fa il suo debutto nel calcio che conta, dopo aver guidato con ottimi risultati il Bar­cellona B.

Redazione

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - E' fiducioso e otti­mista, anche un po' emozio­nato. Oggi Luis Enrique fa il suo debutto nel calcio che conta, dopo aver guidato con ottimi risultati il Bar­cellona B.

Il tecnico astu­riano è carico. Il pubblico dell'Olimpico è pronto a cancellare in fretta la co­cente delusione dell'elimi­nazione dall'Europa Lea­gue, oggi saranno oltre qua­rantamila a sostenere la Roma. Luis Enrique è già entrato in clima partita, è concentrato sul primo av­versario, ma non può evita­re di tornare sul caso-Totti, che ha agitato l'ambiente giallorosso fino alle dichia­razioni distensive del capi­tano di pochi giorni fa. Luis Enrique si spazientisce un po' di fronte alle domande su Francesco Totti, ma al terzo tentativo accetta di ri­spondere, unica volta du­rante la conferenza stampa, in italiano: « Facciamo che sia l'ultima... Totti non può essere un giocatore norma­le, come gli altri, è speciale, unico, ha segnato 207 gol in Serie A. È il giocatore più importante nella storia del­la Roma. E' stato fonda­mentale e spero che lo sarà anche in futuro. Ma poi toc­ca a me decidere chi va in campo. E il discorso riguar­da anche Totti. È un mio di­ritto, anche sbagliando » . Poi smorza la tensione con un sorriso: « Avete capito? Grazie!» e stringe i pugni in segno di esultanza.

OSTACOLI - L'allenatore del­la Roma fa spesso riferi­mento alle difficoltà della gara di esordio, agli ostaco­li che la sua squadra trove­rà contro il Cagliari: « Mi preoccupano Nenè, Conti, Nainggolan, gli inserimenti di Cossu. Il loro contropie­de, il loro alternare il gioco lungo al gioco corto» . Sulle condizioni dei suoi uomini si mostra ottimista, oltre a dirsi soddisfatto del­la squadra che la società gli ha consegnato al termine della campagna acquisti: « Sono molto contento del­l'atteggiamento di tutti, a partire dal club e dai diri­genti. Quando si cambia tanto come abbiamo fatto noi si verificano delle situa­zioni un pò delicate, parti­colari. Ma io sono soddi­sfatto del sostegno che ho ricevuto e sono contento di tutti i giocatori, compreso Francesco, che è il nostro capitano. Ho visto miglio­ramenti » .

SPERANZA - E' il giorno del­l'esordio, Luis Enrique ci tiene da morire a comincia­re con il piede giusto: «Spe­ro che finisca in modo di­verso rispetto alla gara contro lo Slovan. Ho voglia di far vedere una squadra che esprima un bel gioco, che faccia divertire. Mi au­guro di poter conquistare i tre punti con il sostegno dei nostri tifosi, abbiamo l'obiettivo di fare risultati facendo divertire la gente. Sono stato scelto dalla so­cietà per questo. Spero che domani ( oggi, ndr) sia un bel giorno per ogni romani­sta. Sono convinto che la ti­foseria ci appoggerà, è tra le più numerose e le più fe­deli e sono sicuro che conti­nuerà ad esserlo » . Ritiene che sia presto per dire dove potrà arrivare la Roma. Sta valutando in questi giorni il potenziale della rosa, final­mente al completo: «Non lo posso sapere, non so come crescerà la squadra. Se la Roma non è considerata una pretendente per lo scu­detto non ne faccio un pro­blema. Rispetto sempre le opinioni altrui, noi dobbia­mo precedere piano piano. Sarà un campionato equili­brato, anche se il Milan parte probabilmente da­vanti a tutti. Noi speriamo di elevare il nostro livello tecnico con il lavoro quoti­diano » .

CONVINZIONE - Luis Enrique è convinto che all'interno dello spogliatoio non ci sia­no tensioni: « Parlo tutti i giorni con i giocatori, sono contento della situazione attuale, quello che mi pre­occupa è l'avversario, quin­di il Cagliari. Non ho di­scusso nè avuto problemi con nessuno. E spero che non accada mai. Nell'ulti­ma settimana abbiamo po­tuto lavorare nelle condi­zioni ideali. Tutti i giocato­ri che non sono alle prese con infortuni saranno di­sponibili, solo domani mat­tina (oggi, ndr) diramerò la lista dei convocati e reste­ranno fuori in quattro, in base alle condizioni di for­ma » . Nessuna indicazione sulla formazione. Ma ri­spetto alle prime uscite del­la sua squadra ha un obiet­tivo preciso: « Dobbiamo migliorare nella finalizza­zione, creiamo tanto ma poi non concretizziamo. Però è sempre un lavoro collettivo, se il centrocampo lavora bene ne trae vantaggio an­che l'attacco» .

SERENITA’ - Non è preoccu­pato dalla rosa numerosa. I più giovani sono tornati con la Primavera ( «perchè per crescere hanno bisogno di giocare con continuità » ) , ma ventisei giocatori sono sempre troppi: «Spero non sia un problema. Ho più di due giocatori per ruolo, spero che tutti continuino ad allenarsi e a comportar­si da professionisti » . C'è af­follamento in attacco. Bor­riello è rimasto e proverà a conquistare un posto: « Bor­riello fa parte della rosa, ho voluto che restasse e parte quindi alla pari con gli al­tri. Abbiamo 4-5 opzioni per i due ruoli esterni, 6-7 per i tre posti in attacco. Non mi resta che scegliere» .