(Il Romanista - F.Urbisaglia) - È già accaduto. Era il 6 marzo del 1996. Scenari diversi certo. Ruoli differenti, verissimo. Ma Luis Enrique la Juve l’ha già battuta e in campo in quell’occasione, ironia della sorte, c’era anche Antonio Conte.
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Luis Enrique ha già battuto Conte
(Il Romanista – F.Urbisaglia) – È già accaduto. Era il 6 marzo del 1996. Scenari diversi certo. Ruoli differenti, verissimo. Ma Luis Enrique la Juve l’ha già battuta e in campo in quell’occasione, ironia della sorte, c’era...
L’asturiano, all’epoca, era ancora un calciatore, vestiva la maglia blanca del Real Madrid e affrontava i bianconeri in una doppia sfida di quelle che fanno la storia. I due club si giocavano infatti il passaggio alle semifinali di Champions League e “Lucho", di quel Real, era un perno. Per quelli che non se lo ricordano, l’attuale allenatore della Roma era giocatore dai piedi educati e dalle grandi doti tecniche. Nato come attaccante nel suo Gijon, nel ’91 passa al Real dove la sua posizione in campo viene arretrata sulla linea di centrocampo, cambiamento che non influisce negativamente sulle sue prestazioni. Tutt’altro. Il talento infatti gli permette di adattarsi al nuovo ruolo senza mai andare in affanno; il passato da attaccante ne fa un intermedio dal gol facile, dote che contraddistingue tutta la sua carriera. Dall’altra parte Antonio Conte, uomo chiave di una Juventus, allenata da Marcello Lippi, che quella coppa finirà per alzarla al cielo dopo una finale giocata, guarda caso, proprio all’Olimpico di Roma. Ma questa è un’altra storia.
Quella sera si affrontavano due grandi squadre, composte da nomi che ancora oggi fanno un certo effetto a sentirli pronunciare. Hierro, Redondo, Michael Laudrup, Raul e Zamorano da una parte. Peruzzi, Deschamps, Ravanelli e Del Piero dall’altra. Al Santiago Bernabeu, quella sera, Luis giocò novanta minuti in un ruolo, quello di trequartista, sul quale ha costruito una grande carriera. Per un Luis Enrique nel ruolo di suggeritore, a fare la differenza in quel Real Madrid ci fu un certo Raul Gonzalez Blanco, astro nascente di quella squadra e di cui di lì a poco sarebbe diventato capitano e bandiera. Fu lui a decidere quella partita, su assist di Michael Laudrup, un ex peraltro. Due settimane dopo, la sfida si rinnova. Il teatro, questa volta, è il “delle Alpi” di Torino dove i due vengono nuovamente schierati titolari. La gara è tirata, la posta in palio importante. Il risultato questa volta è favorevole alla Juve che si impone col risultato di 2-0. Per Luis Enrique ed Antonio Conte un’ammonizione a testa. I bianconeri passano alle semifinali, il Real esce a testa alta. Luis Enrique, però, ha battuto la Juve. Sa come si fa. È già accaduto.
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