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Luis Enrique frena i sogni: “Non sono Harry Potter”

(Repubblica – M.Pinci) Per la rivoluzione culturale sta studiando da tempo. Non per le magie, però. Luis Enrique, tra i cartelli di lavori in corso con cui la Roma deve fare i conti da tempo, anche tra i corridoi degli uffici del club...

Redazione

(Repubblica - M.Pinci) Per la rivoluzione culturale sta studiando da tempo. Non per le magie, però. Luis Enrique, tra i cartelli di lavori in corso con cui la Roma deve fare i conti da tempo, anche tra i corridoi degli uffici del club (nella notte le firme sul preclosing), sembra a suo agio.

Basta non chiedergli pronostici sul prossimo campionato: «Non so dove arriverà la Roma, non sono Harry Potter, non ho la sfera di cristallo». Parole fin troppo simili a quelle, vecchie di due anni, con cui Mourinho aveva aperto la stagione del triplete interista. Anche tra le pagine della “revolución cultural”, allora, c’è spazio per un pizzico di scaramanzia? Perché no. Intanto, come il guru portoghese due anni fa, anche l’allenatore di Gijon attende rinforzi: «Mancano dei giocatori, non so dire quanti, ma dovremo fare qualcosa per migliorare la rosa. Questa è un’avventura meravigliosa, ma il cammino è ancora lungo e tortuoso». Il primo obiettivo dovrebbe essere il rinnovo di De Rossi: «L’accordo arriverà, non so quando ma arriverà», giura l’allenatore che, dopo Stekelenburg, aspetta Casemiro e Kjaer, con un occhio all'idea Motta.«Sarebbe meglio – spiega – lavorare con una rosa già pronta, ma anche al Barça B era così. Per ora ricevo input positivi dal gruppo. Non so come saranno quando inizieranno le gare ufficiali, ma sono pronto ad affrontare qualunque situazione».

Superata, intanto, quella dell’addio a Vucinic: «Chi non vuole restare è meglio se ne vada». Parole che potrebbero spinge altri (Borriello?) a seguire questa strada. In fondo, la rivoluzione non è per tutti: «Ma il calcio non lo invento io – spiega Luis Enrique – ho solo una maniera diversa di vedere il gioco». Auguri.