(repubblica.it - M. Pinci) - Al "bambino che muove i primi passi", non serviva una sbornia milanese, ma un po' d'ossigeno per affrontare il rientro a Roma senza smanie. Il primo, piccolo passo utile, se non altro, a convincersi che qualcosa sta cominciando a funzionare.
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Luis Enrique, fiducia ritrovata: “Daje Roma, voglio vincere”
(repubblica.it – M. Pinci) – Al “bambino che muove i primi passi”, non serviva una sbornia milanese, ma un po’ d’ossigeno per affrontare il rientro a Roma senza smanie. Il primo, piccolo passo utile, se non...
La vittoria arriverà: ne è convinto Luis Ernique che, dopo aver promosso la prestazione della squadra nel suo debutto da allenatore a San Siro, ha fretta di iniziare a raccogliere punti. È lui stesso a dirlo al mondo, sfruttando i nuovi mezzi di comunicazione messi a disposizione della rete. Ma anche le parole tipiche della città che sta iniziando a scoprire: "Voglia di vincere. Daje Roma!". Più chiaro di così."VOGLIO VINCERE, DAJE ROMA" - Da tecnico giovane, Luis Enrique affida al proprio profilo su Twitter, social network molto di moda a Trigoria (anche José Angel, Borini e alcuni elementi dello staff dell'allenatore comunicano spesso attraverso questo portale), i pensieri del dopo Inter. Una gara da cui lui e la Roma escono rinforzati, nelle idee e nelle convinzioni, nonostante numeri che parlano di due soli gol fatti nelle prime quattro gare e ancora nessuna vittoria. Luis Enrique ha voglia di interrompere i digiuni: "Voglia di vincere e di ringraziare tutti i nostri tifosi. La squadra si impegna molto, vedremo giovedì prossimo". Quando a Roma arriverà il Siena, non certo al rivelazione delle prime gare di campionato. Da domani a Trigoria si tornerà a lavorare sulla squadra
da mettere in campo. Quattro match, quattro formazioni diverse, ma con una matrice comune: la ricerca del palleggio, costante, anche a costo di snaturare le caratteristiche di qualche solista. Anche per questo, a Milano, l'allenatore di Gijon ha rivoluzionato la squadra, schierando due centrocampisti come Perrotta e Taddei sulle corsie laterali per quello che, a tratti, è sembrato una sorta di "W M", l'antico "metodo", utilizzato anche da Liedholm. La ricerca della felicità, sportiva s'intende, in attesa di recuperare qualche elemento fondamentale, come lo squalificato José Angel, migliorare la condizione di alcuni leader, a partire dalla sorpresa (positiva) Pizarro. E magari risolvere i primi gialli intorno al reparto offensivo. OSVALDO BOCCIATO, DUBBI BOJAN E BORRIELLO - Tre nomi, tre incognite: Bojan, Borriello e Osvaldo, in rigoroso ordine alfabetico, rappresentano applicazioni difettose sull'iPad di Luis Enrique. Questioni aperte, da risolvere, e in fretta. A cominciare dall'argentino, abulico, sotto tono, persino svogliato a Milano. Luis Enrique lo ha richiamato più volte - e anche con una certa durezza come hanno documentato le riprese tv - per spiegargli i movimenti, chiedergli di rientrare e sfruttare la profondità. Senza successo. Quando dopo un colpo di testa si è fermato per raccogliere la fascia per i capelli, le urla del tecnico sono arrivate fino al terzo anello. E le due occasioni divorate dall'attaccante prelevato in estate per 15 milioni dall'Espanyol alimentano i dubbi sulla cifra spesa per portarlo nella capitale, soddisfando le richieste dello staff. Dubbi che iniziano a riguardare anche Bojan, rimasto a guardare per novanta minuti dopo la delusione delle prime tre gare, giocate a ritmi blandi e senza calciare mai con successo verso la porta. Altro richiesta esplicita di Luis, altri dubbi. Per Borriello, invece, un altro finale senza entusiasmo e senza entusiasmare. Così, se Totti rappresenta l'unica certezza della prima linea (i punti interrogativi, semmai, sono sulla sua posizione), con Borini in rampa di lancio e Lamela ancora ai box, la terza maglia dell'attacco, oggi, resta una chimera. DIBENEDETTO INCONTRA ALEMANNO - Se dei problemi del campo dovrà occuparsi tra domani e mercoledì Luis Enrique, da martedì sarà DiBenedetto a dover risolvere le questioni esterne. A cominciare dai rapporti istituzionali per la gestione dell'Olimpico e la realizzazione - per ora esclusivamente proiettata nel futuro - di uno stadio di proprietà della Roma. Anche di questo parlerà mercoledì, con il sindaco della capitale Gianni Alemanno. Un faccia a faccia atteso da tempo, inizialmente programmato prima della conferenza del 14 luglio del nuovo proprietario Usa, per conoscersi e affrontare la possibilità di una collaborazione per organizzare dei tour che, oltre al Colosseo e a San Pietro, possano portare i turisti anche a Trigoria e all'Olimpico. Con il primo cittadino si parlerà anche sulla gestione delle risorse commerciali dell'impianto, temi da approfondire con il presidente del Coni Gianni Petrucci. Un incontro ancora da fissare, però, e a cui parteciperanno anche gli uomini del Raptor Fund: Mark Pannes e Sean Barror. Per loro, all'ordine del giorno, anche la gestione del sito internet con la Nepuneweb (al lavoro per realizzare la nuova piattaforma on-line della Roma) e con i manager della Roma Ottaviani e De Alessi per il merchandising, che verrà gestito in parte in Italia e, per la parte internet, direttamente dagli Usa. Non prima di venerdì, invece, il cda della Roma che nominerà il nuovo board - si parla anche di un inserimento a sorpresa dell'avvocato statunitense Joe Tacopina - e soprattutto il ruolo di presidente a DiBenedetto. Che, quindi, dovrà rimandare il debutto all'Olimpico da numero uno del club.STEKELENBURG DIMESSO - Stamattina, dopo la notte in osservazione, Stekelenburg è stato dimesso dall'ospedale Niguarda: a Roma è arrivato nel pomeriggio in aereo, resterà a riposo almeno 48 ore da oggi, per poi sottoporsi a una nuova visita, probabilmente con un neurochirurgo, che dovrà stabilire terapia e tempi di recupero. Una cosa è certa: la doppia tac ha evidenziato un trauma cranico diretto e un trauma cervicale indiretto. E giovedì sarà costretto a seguire la Roma contro il Siena da casa.
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