(Corriere dello Sport) - Totti e Borriello non possono giocare insieme? Questo ha raccontato la scorsa stagione, durante la quale i due centravanti hanno provato a coesistere e alla fine si sono arresi, dimostrando di trovarsi meglio l’uno senza l’altro.
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Luis Enrique e i giochi di ruolo
(Corriere dello Sport) – Totti e Borriello non possono giocare insieme? Questo ha raccontato la scorsa stagione, durante la quale i due centravanti hanno provato a coesistere e alla fine si sono arresi, dimostrando di trovarsi meglio...
Invece Luis Enrique sta riprovando a metterli vicini, sperando che le particelle positive all’interno dell’atomo romanista non si respingano di nuovo. In quest’ottica si spiega lo spostamento di Borriello sul vertice esterno del tridente d’attacco. I risultati finora sono stati soddisfacenti, tanto che l’allenatore dopo la prima amichevole a Riscone ha detto: «Ci metterei la firma se Marco giocasse sempre così» . E ha mimato il gol in acrobazia che gli aveva strappato molti applausi. Borriello sembrava vicino all’uscita di Trigoria ma l’applicazione feroce mostrata in ritiro ha sballottato le certezze di Luis Enrique. E così Menez è stato venduto, Vucinic è stato quasi venduto mentre Borriello, riscattato dal Milan come da accordi dell’agosto 2010, è rimasto a Roma. Ha capito che può giocarsi le sue possibilità, che le gerarchie sono un concetto relativo nella rivoluzione culturale spagnola. Da centravanti o da esterno, nel trio bersagli mobili della nuova Roma il modo per partecipare alla realizzazione di un buon prodotto c’è. Non a caso, ieri l’agenzia Agipronews ha riferito le quote sul testa a testa Totti- Borriello nella classifica marcatori: sono alla pari (1,85). Del resto, anche nella scorsa stagione hanno segnato 17 gol per uno...
«Se l’allenatore vuole, sono pronto a fare il terzino: non sarebbe una novità per me» . Rodrigo Taddei è stato il primo a raccogliere l’invito di Luis Enrique, nei primi giorni del ritiro di Riscone. Per giocare nella nuova Roma è necessario adattarsi alle esigenze che via via si presenteranno. E Taddei, un tuttologo dei ruoli (con Spalletti ha fatto anche il centravanti), si è messo a disposizione per scavare un angolino in cui piazzarsi. A destra o a sinistra, poco cambia. Ma visto che da una parte ci sono Rosi ( una delle sorprese di questo inizio di pre- season),Cassetti, Cicinho e Crescenzi, è più probabile che sia proprio la fascia mancina ad avere bisogno della corsa di Taddei. Perché Heinze, che pure da terzino ha fatto bene sia nel Manchester United che nel Real Madrid, spesso sarà utilizzato come cambio per i due centrali Juan e Burdisso. Resterebbe dunque il solo Josè Angel, classe ‘ 89, al primo campionato di serie A, a coprire la zona. E così è andata a Innsbruck, nel triangolare che ha chiuso l’avventura tirolese. Taddei ha giocato la seconda partita contro il Wacker, proprio da terzino sinistro: la Roma ha vinto 1-0, senza soffrire troppo i piccoli austriaci. Magari il test è di buon auspicio. Di sicuro, la società ha tutto l’interesse a recuperare questo giocatore, che ha 30 anni e un contratto interminabile: fino al 2014. Non avendo mercato a grandissimi livelli, Taddei deve recuperare credito - e valore commerciale - a Roma.
Ricerca di mercato: servono giocatori bravi, volenterosi, possibilmente giovani e capaci di coprire più posizioni in campo. L’input americano nel Google personale di Walter Sabatini è stato chiarissimo. Inutile comprare campioni che, al di là del costo, rischierebbero di non essere motivati ad imparare il sistema di gioco pseudo- barcelonista che ha in mente Luis Enrique. Il direttore sportivo della Roma, che in queste scoperte è un professionista eccellente, si è allineato all’idea con entusiasmo. E ha consegnato al nuovo allenatore tutti giocatori duttili, pieghevoli, malleabili. Ad esempio Bojan, che può fare tutti e tre i ruoli dell’attacco. Ma anche Lamela, che sembra perfetto per occupare uno dei due posti esterni del tridente offensivo, potrebbe un giorno essere utilizzato come intermedio di centrocampo. Di Heinze poi si sa tutto: centrale difensivo o esterno sinistro, non ci sono problemi. Semmai questa è stata un’eccezione nelle strategie romaniste: un uomo di 33 anni insieme con tanti ragazzotti è una contraddizione apparente. Ma l’occasione nel rapporto qualitàprezzo era troppo luminosa per essere ignorata. Si andrà avanti su questa linea, anche nelle prossime settimane di mercato. Lo dimostra la trattativa per Nilmar, che ha le caratteristiche per fare qualsiasi cosa dalla cintola in su. La rigidità non è di questa Roma.
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