rassegna stampa roma

Luis Enrique, è fatta. Totti: ''Champions e smetto''

(repubblica.it – M.Pinci) Adesso i tasselli iniziano a tornare. Ieri, l’apertura di Luis Enrique al futuro romanista al termine dell’ultima gara con il Barça B.

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(repubblica.it – M.Pinci) Adesso i tasselli iniziano a tornare. Ieri, l'apertura di Luis Enrique al futuro romanista al termine dell'ultima gara con il Barça B.

Domani, probabilmente, il primo contatto, seppur informale, tra Sabatini e De Rossi. Dopo le fondamenta, la Roma americana ha iniziato a mettere calce e mattoni. Su cui, immancabili, sono già scolpite le certezze di sempre. Una su tutte: Francesco Totti.

IN ARRIVO - Tra Luis Enrique e la Roma, ormai, manca solo la firma. Superate le questioni sullo staff e le incertezze della moglie del tecnico. Che, a questo punto, attende soltanto di mettere piede a Roma per conoscere città e squadra che dalla prossima stagione saranno le sue. Nonostante in Spagna, e soprattutto a Barcellona, non si siano ancora arresi: il sito di Mundo Deportivo rilancia oggi la candidatura dell'asturiano per l'Atletico Madrid con un titolo inequivocabile: "El favorito". Spazio per ripensamenti, però, stavolta non sembra essercene. E ieri lo ha confermato lo stesso Luis Enrique: "La Roma è un dolce che non si può scartare, mi piace molto il progetto, mancano solo i dettagli". Dettagli che, a questo punto, potrebbero essere definiti a metà settimana in un incontro a Roma con Sabatini, rappresentante nella capitale del nuovo progetto sportivo. Per la presentazione ufficiale, invece, l'appuntamento sarebbe rimandato a quando nella capitale arriverà DiBenedetto: sarà lui a dare il via ufficiale alla nuova era Luis Enrique.

 

TOTTI:"CON LA CHAMPIONS POTREI SMETTERE" - La nuova era nascente, può già contare sulle certezze di quella antica. "Sono orgoglioso di aver fatto la scelta di restare alla Roma, l'ho fatta con il cuore", giura Totti a Radio Monte Carlo. Già, perché tra i pochi intoccabili della squadra che Baldini e Sabatini hanno iniziato a costruire, c'è senza dubbio lui. Il prossimo sarà il ventesimo campionato con la Roma, l'unica maglia indossata. Senza nessun rimpianto: "La Roma ha meno visibilità di altre squadre se avessi giocato nel Real o nel Milan sarebbe stato diverso, ma aver indossato sempre un'unica maglia mi da tanta soddisfazione". Adesso invece cresce l'attesa per il futuro imminente, quello targato Usa: "Mi aspetto una grande Roma che possa vincere anche a livello internazionale, la cosa economica è la cosa più importante per un club, possono fare tanto e mi aspetto tanto da loro. A noi spetterà contraccambiare quello che ci danno". Magari centrando l'unico obiettivo che manca alla sua bacheca: "Vincere la Champions, il resto è tutto contorno. Certo se vincessi lo scudetto non lo butto. Ma Se alzassi la coppa potrei anche smettere". Poi, un saluto alla famiglia Sensi: "Li ringrazio, siamo quasi entrati insieme nella Roma e ho conosciuto una famiglia vera che ha dato tutto alla città e alla tifoseria facendo sacrifici enormi che non tutti sanno". Da adesso, però, è un'altra storia.