(Repubblica.it - M.Pinci) In un Olimpico gelato dal dramma di Simoncelli, Luis Enrique scopre Erik Lamela. Non solo lui per la verità: sono bastati 7 minuti di campionato italiano al talento cresciuto al Monumental di Buenos Aires, per lasciare il proprio marchio e regalare alla Roma la vittoria che cancella i fantasmi del derby e rilancia, almeno fino a mercoledì, le speranze della squadra.
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Luis Enrique contento a metà. ''Soffriamo ancora troppo''
(Repubblica.it – M.Pinci) In un Olimpico gelato dal dramma di Simoncelli, Luis Enrique scopre Erik Lamela. Non solo lui per la verità: sono bastati 7 minuti di campionato italiano al talento cresciuto al Monumental di Buenos Aires, per...
Luis predica calma: "Ha solo 19 anni, è un giocatore diverso dal resto. Ha grande qualità, ma deve ancora imparare e migliorare tantissimo, ma ha l'atteggiamento e la voglia di farlo. È incredibile e ha fatto un gran gol". Sulla stessa linea Sabatini: "È più pragmatico di Pastore, ha giocato in maniera autoritaria, ma gli manca ancora molto sotto il profilo del ritmo e dei movimenti della squadra. E poi ricordiamoci che è del '92"."NON DOBBIAMO FINIRE SOFFRENDO" - Ma la Roma che ha battuto di misura il Palermo, non è stata solo Lamela. Lo sa bene Luis Enrique, che però promuove la sua squadra soltanto a metà: "Avevamo iniziato moto bene, con grande pressione, dopo il gol all'inizio avevamo continuato soffrendo solo con una parata di Stekelenburg. Anche l'inizio del secondo tempo è stato buono, poi abbiamo perso due palloni che non dovevamo perdere, loro hanno alzato la pressione e abbiamo sofferto. C'è da migliorare". Una certezza, anche perché i numeri premiano anche un discreto ritorno al possesso palla (59%) anche se apparentemente sterile. Anche per questo, il tecnico spagnolo chiede maggiore concentrazione in fase di gestione della sfera: "Noi siamo una squadra lunga e larga per il possesso palla e se perdi palle che non devi perdere è pericoloso, è successo al derby in occasione del rigore. Devi far capire ai giocatori quando devi essere orizzontale o verticale. Se sarò stato capace di far capire alla squadra come si deve comportare lo dirò a fine stagione". Intanto, si gode le note positive: "L'atteggiamento è incredibile, molto meglio di quando sono arrivato. Ma io non voglio finire la partita soffrendo"."IMPORTANTE DOPO IL DERBY" - Soffrire e sorridere. Il volto di De Rossi, in questo senso, non lascia dubbi: "Dopo la batosta del derby vincere è stato importantissimo". Tradisce soddisfazione il centrocampista, che però non si sorprende dei risultati della squadra: "Non essere dove siamo dopo 7 partite sarebbe stato gravissimo, nonostante la rivoluzione siamo lì e questo è importante, anche perché è un campionato equilibrato e la classifica è abbastanza corta". Una buona classifica nonostante la vittoria sofferta: "Si credo che sia normale soffrire contro una squadra come il Palermo, sono giocatori forti, era normale un po' di sofferenza". Un applauso anche da parte sua a Lamela: "È bravo, è stato sfortunato per l'infortunio ma oggi è ha fatto bene, è bravo ma come si dice a Roma ha anche quella 'tignà che serve". Tigna come grinta: a lui non è mai mancata, semmai adesso servirebbe una firma sul rinnovo di contratto: "Baldini è stato chiaro, quindi non ho niente da aggiungere". Non proprio la schiarita che il club si aspettava.
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