rassegna stampa roma

Luis Enrique ci risponde

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Luis Enrique non si tira indietro, ri­sponde alle nostre domande, in maniera diretta o indiretta, nel corso della conferenza stampa. A tutte tranne a una. E non si sente al capolinea.

Redazione

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - Luis Enrique non si tira indietro, ri­sponde alle nostre domande, in maniera diretta o indiretta, nel corso della conferenza stampa. A tutte tranne a una. E non si sente al capolinea.

«Io sono un buon allenatore, e dico buono per­chè sono modesto(...) Solo dodici domande? Me ne aspettavo cento...». Comincia così il botta e ri­sposta.

1 Totti ha tirato pochissimo, quasi sempre su calcio piazzato: perchè gioca così lontano dalla porta?

«Io voglio vedere il miglior Totti e il discor­so vale per tutti. In Francesco, come in De Rossi vedo atteggiamento e rendimento ot­timi, non sono preoccupato per il loro ruolo. Il discorso di Francesco è diverso dagli altri: lui ha qualità e immaginazione, ha la totale li­bertà di muoversi come vuole ed è il calcia­tore con più qualità della squadra. Lo so e lo sappiamo tutti»

2 Ha cambiato sempre il tridente: è la sua idea o non ha trovato l’assetto definitivo?

«Gli attaccanti devono essere veloci, forti, bomber, belli... Devono avere tutte le qualità positive. Sono fortunato perchè le mie punte, hanno tutti più o meno queste caratteristiche»

3 Bojan sembrava un perno del suo progetto, ma nelle ultime due partite è scomparso: perché?

«Bojan lo vedo bene, come vedo bene tutti gli altri attaccanti. Cercherò di fare la scelta migliore, non so se ci riuscirò. Ho fiducia in tutti gli attaccanti, faranno gol di sicuro».

4 Il Siena è felice dell’1-1 all’Olimpico: è giusto dire che Sannino ha vinto la sua partita contro Luis Enrique?

«L’ho detto dopo la partita contro il Siena: io sono il responsabile di tutto il male che sta succedendo, però continuo a lavorare per invertire la rotta. Quello che è successo contro il Siena non è quello che vogliamo, non è il mio modello di gioco. Contro il Siena non c’è stata velocità, non abbiamo superato la linea avversaria. Siamo a malapena arrivati nella loro area. Il Siena non è sembrato una piccola squadra, è sembrata una grande che ha sfruttato il contropiede e meritava la vittoria. L’ho detto con grande sincerità: complimenti a Sannino. Il mio lavoro è evitare che succeda di nuovo».

5 Cassetti era il titolare sulla fascia destra, contro il Siena non era nemmeno convocato: perché è sparito?

«Marco è un professionista al cento per cento, è un ragazzo incredibile. Per me può fare due ruoli, io lo vedo più centrale, ma può fare anche il terzino, anche se con altre caratteristiche. Ho visto le partite della Roma dello scorso anno e so che può fare i due ruoli. Mi piacciono molto i giocatori che possono ricoprire più ruoli e Cassetti è uno di questi. Complimenti per la sua professionalità anche se il momento può essere un po’ difficile per lui».

6 E’ tra i tecnici che guadagnano di più: il suo stipendio è in linea con il ciclo giovane aperto dalla nuova proprietà?

«Parlare di stipendi in un momento di crisi... Se avessimo vinto cinque partite nessuno ne parlerebbe. Sono contento perchè pensavo di essere tra i meno pagati. Ma è un’affermazione da prendere con le pinze, perchè non so quanto guadagnano gli altri, non me ne sono mai preoccupato. Però pensavo di essere tra i meno pagati».

7 Ha chiesto pazienza all’ambiente. Quanto dovranno aspettare i tifosi della Roma per sorridere?

«Ringrazio i tifosi per il sostegno che ci hanno dato finora. Mi preoccupo del presente e del futuro immediato. Non chiedo fiducia o tempo. Lavoro per far migliorare la squadra. Non farò mai nessuna cosa che credo possa essere il male per la mia squadra».

8 Le presenze all’Olimpico sono in calo: non crede di deludere i tifosi giallorossi?

«Senza nessun dubbio. La gente è delusa e mi dispiace moltissimo. Ringrazio tutti i tifosi dell’Olimpico e anche quelli che incontro per le strade di Roma, che mi parlano sempre in termini ottimistici e mi chiedono di non mollare. Mi piace moltissimo l’atteggiamento del pubblico allo stadio, che non fischia fino a quando non finisce la partita, perchè sa che la squadra ha bisogno di fiducia per lottare fino alla fine. I tifosi sono bravi, hanno capito perfettamente il progetto, Però è normale che fischino se i risultati non arrivano».

9 Quale pensa possa essere l’obiettivo della Roma?

«Vincere la partita di Parma. A lungo termine? Io guardo sempre al presente».

10 Se lei fosse stato un tecnico italiano proveniente dalla serie B, avrebbe ancora la fiducia della società con questi risultati?

Non risponde

11 Finora ha cambiato posizione a molti giocatori. Perchè?

«Mi piacciono i giocatori che possono ricoprire più ruoli. De Rossi parte basso per costruire il gioco. So che può giocare come interno, in Nazionale lo fa. Ma cerco la migliore soluzione possibile per la squadra».

12 Lei crede nel possesso palla, ma la Roma tira poco in porta. E’ normale?

«Il mio modello di gioco è semplice: avere la palla per superare le linee, arrivare in area avversaria col maggior numero possibile di giocatori d’attacco e fare gol. Io sono ottimista, il mio lavoro è aiutare al massimo i giocatori ad esprimersi in campo: ora non ci riesco al cento per cento, è chiarissimo, ma il mio la­voro è ottenere questo».