(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) La telefonata l’ha fatta Ivan De La Peña, di buon mattino. «Siamo d’accordo, accettiamo» . Sabatini a quell’ora aveva già risolto l’incidente diplomatico con il presidente del Cesena Igor Campedelli.
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Luis Enrique Allenerà la Roma con lo psicologo
(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) La telefonata l’ha fatta Ivan De La Peña, di buon mattino. «Siamo d’accordo, accettiamo» . Sabatini a quell’ora aveva già risolto l’incidente diplomatico con il presidente del Cesena Igor Campedelli.
«Giampaolo è tuo» . Giampaolo oggi sbarcherà ufficialmente in Romagna. «I contatti con i rappresentanti della Roma sono avvenuti — ha dovuto chiarire ieri il tecnico di Giulianova—, ma non per parlare della panchina giallorossa» . Giampaolo era l’asso nella manica di Sabatini: tirato fuori al momento opportuno, gli è servito per mettere all’angolo Luis Enrique: accetta, oppure noi abbiamo trovato l’alternativa. Dopo un’ultima notte di riflessioni, lo spagnolo ha accettato il biennale (con opzione per una terza stagione) proposto dalla Roma.
Famiglia allargata Chi voleva Luis Enrique doveva prendersi tutto il pacchetto, giusto? L’asturiano si trasferirà a Roma con un pullmino di persone: la moglie Elena, che in verità era piuttosto restia; i figli piccoli Pacho, Sira e Xana; lo staff: l’amico Ivan De La Peña, un secondo, un preparatore atletico, e un motivatore, che proprio sul traguardo avrebbe bruciato un tattico addetto allo scouting. Li voleva tutti e cinque, ne ha spuntati quattro. Il signor Manuel Ferrer Salamanca, procuratore di Luis Enrique e De La Peña, ha preso per sfinimento Sabatini e i rappresentanti diDi-Benedetto. Complessivamente, la Roma tirerà fuori due milioni e mezzo netti a stagione: uno e mezzo per l’allenatore, il resto se lo spartiranno i collaboratori (con bella fetta per De La Peña). Luis Enrique è il primo colpo dell’era DiBenedetto, anche se formalmente l’italoamericano non è ancora il presidente della Roma. E non lo sarà prima di un mese. «Closing confermato per il 4 o 5 luglio» , ha annunciato l’a. d. di UniCredit Federico Ghizzoni. La data del passaggio di proprietà è acchittata, come si dice a Roma, in modo da consentire alla banca di non consolidare l’operazione nella semestrale al 30 giugno, mettendo così a bilancio una perdita. Comprensibile, ma la Roma non può aspettare. UniCredit ha cincischiato. Una settimana fa, DiBenedetto le aveva chiesto di conferire a qualcuno il potere di firmare contratti: era stato scelto Claudio Fenucci, ma alla banca serve a Lecce per un’altra settimana; era stato individuato il manager Roberto Venturini, ma non è stato mai convocato il cda per conferirgli la delega. Ieri sera ci si è posti il problema con Luis Enrique. Piuttosto che coinvolgere la Sensi o perdere altro tempo con astrusi passaggi notarili (tipo procure speciali), DiBenedetto ha preteso da UniCredit l’ok a inviare a Barcellona un fax con la bozza di accordo da rispedire con la firma. Non ancora il contratto federale, ma almeno un modo per vincolare Luis Enrique, che sarà annunciato presumibilmente oggi. La macchina si è messa in moto: in queste ore Sabatini sta incontrando Sergio Berti, agente di De Rossi, domani toccherà ad Alessandro Lucci, procuratore di Vucinic, prima che sia troppo tardi. E nel frattempo sta piazzando Doni al Liverpool e trattando con il suo sostituto, un nazionale straniero. Non è più il momento di cincischiare.
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