rassegna stampa roma

Luis Enrique allenerà la Roma

(Corriere dello Sport – P.Torri) – Chissà le risate che si sono fatte, ci pare di sentirle. C’è Pioli. C’è Biel­sa. C’è Gasperini. C’è Do­mingos. C’è questo, c’è quell’altro. C’è, invece, Luis Enrique.

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(Corriere dello Sport - P.Torri) - Chissà le risate che si sono fatte, ci pare di sentirle. C’è Pioli. C’è Biel­sa. C’è Gasperini. C’è Do­mingos. C’è questo, c’è quell’altro. C’è, invece, Luis Enrique.

Sarà lui il nuovo allenatore della Ro­ma, il tecnico individuato per dare inizio alla rivolu­zione culturale americana sotto il Colosseo. E’ una sfi­da senza precedenti. Affa­scinante sicuramente, ma anche molto rischiosa. E’ vero, Guardiola ha comin­ciato da lì, panchina del Barcellona B. E’ vero, Sac­chi arrivò al Milan che lo conoscevano in pochi. E’ vero, Villas Boas ha inizia­to da coinquilino nello stes­so condominio di Bobby Robson. Ma è pure vero che la scelta di Luis Enri­que è davve­ro una rivo­luzione con tutti i rischi annessi e connessi. Ol­tretutto è una scelta fatta già da qualche tem­po. Sarebbe andata così.

GUARDIOLA - Macchina del tempo, torniamo in­dietroa metà marzo, le ramblassono sempre popo­late di belle fanciulle, il Barcellona ha già messo in cassaforte la Liga, Guar­diola fa capire che il suo tempo sulla panchina cata­lana sta scadendo. E allora, contatto. Forte dell’amici­zia e della stima reciproca maturata ai tempi della Ro­ma di Franco Sensi, Fran­co Baldini, che non ha mai interrotto i rapporti con il Pep, chiama, consapevole come ormai il progetto americano stia andando a dama e quindi per lui si fa assai più probabile un ri­torno a Trigoria. L’obietti­vo, roba forte, è quello di offrire a Guardiola la pan­china della Roma del nuovo corso. Sarebbe il colpo del­l’anno. L’offerta viene fat­ta, condita da progetti, idee, obiettivi. Il catalano in qualche modo rimane af­fascinato dall’idea della sfi­da, ma come si fa a lascia­re, così, su due piedi, il Barcellona dei sogni? Me­glio rimandare. Si parla al­lora di Roma, allenatori, giocatori. Spunta anchequello di Luis Enrique che sta facendo benissimo con il Barcellona B inSegunda. Baldini metabolizza, Saba­tinipure.

LUIS ENRIQUE -Quando si metabolizza, nel calcio, vuole dire chiedere infor­mazioni, vedere, prendere appunti, confrontarsi con procuratori, dirigenti, ma­nager, amici, amici degli amici. Il tutto mentre conti­nua la ricerca del nuovo al­lenatore della Roma. Ma si prende atto che le prime scelte, a partire da Villas Boas, sono destinate a ri­manere un sogno e che bi­sogna virare su altri nomi. Fino a quando non arriva una telefonata,perché non prendete Luis Enrique? Già, perché non prendiamo Luis Enrique? E qui, stiamo parlando di una quindi­cina di gior­ni fa, che c’è il contatto, telefonico, con il tecni­co che nonsopporta Mauro Tas­sotti. Il con­tatto è positi­vo, le parti si piacciono, si danno ap­puntamentoper appro­fondire la questione. Approfondita. Con succes­so. Perché tutti i dubbi ca­dono, si decide di puntare sullo spagnolo. Che, nel frattempo, alla stampa spa­gnola annuncia il suo addio,« il mio ciclo al Barcellona è finito, conta l’ambizione, Van Gaal mi ha insegnato tanto ». In Spagna ci sono almeno due club che lo vor­rebbero, l’Atletico Madrid e il Real Saragozza, ma Luis Enrique è affascinato dal progetto Roma. Gli pia­ce l’offerta di essere al cen­tro di un progetto, ambizio­so come lui. Il cerchio si va chiudendo, la base del con­tratto dovrebbe essere un biennale più uno, l’ingaggio non è un problema, comun­que a crescere e arricchito dalla voce premi. Nei pros­simi giorni, Walter Sabatini andrà a Barcellona (si dice lunedì, ma non è escluso che vada domenica per an­dare a vedere la partita del Barcellona B). Per cono­scerlo, in realtà già lo cono­sce bene. C’è solo da met­tere nero su bianco, sempre che non sia stato già fatto.