rassegna stampa roma

Luìs Enrique alle prese con i primi problemi

(TuttoSport – S. Carina) – «Non ho la bacchetta magica». Povero Luis Enrique, probabilmente avrebbe dovuto far tesoro delle parole di Sacchi, che in visita nei giorni scorsi a Riscone, lo aveva accolto con un eloquente «Benvenuto...

Redazione

(TuttoSport - S. Carina) -«Non ho la bacchetta magica». Povero Luis Enrique, probabilmente avrebbe dovuto far tesoro delle parole di Sacchi, che in visita nei giorni scorsi a Riscone, lo aveva accolto con un eloquente «Benvenuto all'Inferno».

E' bastata infatti una sconfitta - seppur pesante (3-0 in 45 minuti) contro il Psg - per iniziare ad alimentare già qualche dubbio sul lavoro del tecnico. E poco importa se l'undici dell'ex Ménez era avanti con la preparazione (in Francia il campionato inizia la prossima settimana) e il risultato è stato favorito dall'emergenza in difesa (senza Heinze, Burdisso e Juan, Luis Enrique è stato costretto ad impiegare Cassetti centrale insieme al giovane Antei) e dall'impossibilità di schierare anche Cicinho, De Rossi, Lamela e Bojan. Concluso il ritiro, per alcuni è già tempo di bilanci definitivi. Per quanto ci riguarda, preferiamo farli provvisori, consci che la Roma è ancora un cantiere aperto e che all'inizio del campionato manca ancora un mese.

COSA VA - In positivo va sottolineato il fatto che il gruppo ha dato dimostrazione di sposare pienamente il nuovo progetto. Dai 'senatori' ai giovani, c'è stata grande curiosità durante il ritiro, anche per alcuni metodi nuovi apportati dallo staff di Luis Enrique. Aver lavorato principalmente con il pallone e aver tralasciato il fondo, poi, non ha fatto altro che aumentare l'indice di gradimento di Totti e compagni. La vera star a Brunico, è stata proprio il tecnico asturiano, meticoloso nell'illustrare al gruppo i suoi metodi e celebrato dai tifosi con l'eloquente striscione «Trabajo e sudor».

COSA NON VA - Passiamo alle dolenti note. Oltre a qualche muso lungo (leggi Totti per la querelle non risolta con Baldini e l'annosa questione del rinnovo di De Rossi) nel 4-3-3 iper-offensivo provato in ritiro, si è intuito come Pizarro non possa giostrare nel suo ruolo naturale, quello di centrale. Quella è la posizione di De Rossi che nei nuovi dettami tattici, all'occorrenza è obbligato a scalare dietro e diventare così il terzo centrale difensivo. Difesa che almeno nelle prime uscite stagionali è apparsa molto alta (forse troppo) ed esposta ai tagli avversari, con lanci provenienti dalla mediana. José Angel è molto bravo ad inserirsi ma in Italia i terzini debbono soprattutto saper difendere. Un altro aspetto sul quale lavorare è il possesso-palla. Sono troppi i palloni persi a centrocampo (uno di questi è costato il gol del 2-0 del Psg), alla luce del fatto che i lanci lunghi sono stati praticamente aboliti. Luis Enrique, infatti, vuole gli esterni altissimi, capaci di far girare la palla sugli interni che a loro volta debbono trovare il varco giusto per gli attaccanti. Questo in teoria, perché nel triangolare dell'altra sera, nonostante tutte le attenuanti del caso, non si è visto nulla. Alla rosa, poi, mancano almeno un mediano di qualità, da affiancare a De Rossi, e un centrale difensivo.

CLOSING E MERCATO - Se domani la Roma si rivedrà a Trigoria, il closing fra Unicredit (ieri chiamata in causa da un'interrogazione parlamentare della Lega Nord) e il consorzio Usa, invece, slitterà probabilmente di qualche giorno (nonostante le rassicurazioni di Cappelli: «Sarà il 29») anche se non è messo in dubbio il buon esito della trattativa come ha confermato ieri il vicedirettore di Unicredit, Fiorentino: «Il tema dello sconto è rientrato. Tutto procede». Come procede la trattativa per Vucinic, ad un passo dalla Juventus. La partenza del montenegrino aprirebbe il toto-sostituto: ieri sono circolati i nomi di Nilmar (Villareal), Palacio (Genoa) e Douglas Costa (Shakhtar). Prima però Sabatini deve definire l'accordo con l'Ajax per Stekelenburg. Anche in questo caso siamo in dirittura d'arrivo: da vincere la resistenza dell'Ajax che vorrebbe a garanzia dell'acquisto del portiere, una fideiussione bancaria. Con Unicredit, co-proprietaria del club, non dovrebbe essere un problema...