(Il Romanista - C.Zucchelli) - Lui non aspetta altro. Lui, che non ama giocare da intermedio, non vede l’ora di farlo. Ha voglia di tornare - e alla grande - David Pizarro. Il cileno, negli ultimi giorni provato sempre titolare da Luis Enrique, ieri ha abbandonato l’allenamento qualche minuto prima dei compagni.
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Luis ci pensa: il Pek nel 4-3-3
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Lui non aspetta altro. Lui, che non ama giocare da intermedio, non vede l’ora di farlo. Ha voglia di tornare – e alla grande – David Pizarro. Il cileno, negli ultimi giorni provato sempre...
Il suo era uno stop programmato per consentirgli di dedicarsi a massaggi e fisioterapia. Oggi sarà di nuovo in campo e la sua convocazione per Milano pare scontata. Meno scontato è il suo impiego dal primo minuto anche se al momento è favorito su Perrotta (titolare sia contro lo Slovan sia contro il Cagliari) e Gago, che pure non è andato male contro i sardi nel quarto d’ora in cui è stato impiegato. Saranno loro tre a contendersi la terza maglia accanto a De Rossi, nel solito ruolo davanti la difesa, e Pjanic, l’altro intermedio. La certezza è una: Luis Enrique non cambierà modulo. Andrà avanti col suo 4-3-3 in cui Pizarro è pronto a fare la sua parte. Su questo non ci sono discussioni. Da Trigoria lo segnalano in gran forma, l’allenatore lo sprona continuamente, i compagni lo applaudono dopo qualche giocata importante, tutti consapevoli che la Roma può solo trarre benefici dai suoi piedi e dalla sua visione di gioco. Lui, dal canto suo, non aspetta altro che una maglia, dopo essere voluto restare a Roma convinto di giocarsi le sue possibilità: non è voluto andare né al Palermo né alla Sampdoria, ha preso atto di non essere una prima scelta del tecnico ma sa anche che, a 32 anni, può dare ancora molto. A patto di superare i problemi fisici che negli ultimi mesi ne hanno condizionato il rendimento. L’ultimo infortunio risale a un mese fa, quando il Pek, dopo l’amichevole di Valencia, ha riportato uno stop muscolare poi quantificato in una lesione di primo grado al quadricipite della coscia. Un mese fermo, ma adesso Pizarro è pronto per tornare. E pagherebbe di tasca sua per farlo in quello stadio e contro quella squadra che lo hanno visto protagonista solamente per una stagione (2005-2006, 24 presenze e un gol). Nell’estate in cui l’Italia divenne campione del mondo, il cileno, scaricato senza tanti complimenti da Mancini, si convinse ad accettare l’offerta della Roma dove c’era il suo ex allenatore Spalletti. Adesso si appresta ad iniziare la sua sesta stagione con la maglia giallorossa e probabilmente sarà l’ultima. Il contratto scade nel 2013, lui vorrebbe onorarlo fino all’ultimo giorno mentre la società sembra di avviso diverso. Per adesso però Pizarro è un giocatore della Roma, uno di quelli che ha vissuto le tante sfide contro i nerazzurri degli ultimi anni. Uno di quelli a cui gli scudetti sfuggiti (per non dire altro...) nel 2008 e 2010 bruciano ancora tanto e che ha tutta l’intenzione di dimostrare di non essere un giocatore finito. E’ sereno, va a pranzo con i compagni (qualche giorno fa era con Totti e Borriello), accompagna i figli a scuola e si ferma a parlare con i tifosi. A loro assicura di poter dare ancora tanto e aspetta solo di farlo vedere sul campo. Non aspetta altro.
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