(Gazzetta dello Sport - S.Boldrini) Voluto da Zeman, usato da Capello, benedetto da Bruno Conti, osteggiato da Spalletti. La storia romana di Vincenzo Montella, 204 presenze e 83 gol con la maglia giallorossa dal 1999 al 2009, è uno slalom tra allenatori. Nel bene e nel male, Montella non è mai stato uno qualunque.
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Lui e gli allenatori amore e odio, da Zeman a Spalletti
(Gazzetta dello Sport – S.Boldrini) Voluto da Zeman, usato da Capello, benedetto da Bruno Conti, osteggiato da Spalletti. La storia romana di Vincenzo Montella, 204 presenze e 83 gol con la maglia giallorossa dal 1999 al 2009, è uno slalom...
Tutti i tecnici che nel suo decennio si sono avvicendati sulla panchina romanista hanno fatto i conti con lui, compresi quelli «toccata e fuga» . A Voeller regalò il gol del successo sulla Fiorentina nell’unica vittoria del tedesco alla guida della Roma, mentre Prandelli, prima di dimettersi, stava progettando la nuova squadra attorno a lui.
le sfide Montella è uno spot di Napoli: intelligente, furbo, orgoglioso. Acquistato alla modica cifra di 50 miliardi di lire per consegnare a Zeman un centravanti perfetto per il suo 4-3-3, fece subito i conti con Capello, più portato per gli attaccanti grandi e grossi. Montella fu il giocatore più sostituito della stagione 1999-2000 e nell’estate 2000 si ritrovò tra i piedi Batistuta. Montella non s’inchinò di fronte all’argentino e difese con puntiglio la sua maglia numero 9: Batigol ripiegò sul 18. Capello puntò sulla formula del 3-4-1-2, con la coppia Batistuta Delvecchio, Totti trequartista e Montella panchinaro di lusso. Furono però i gol di Montella a spianare la strada verso lo scudetto: firmò l’ 1-1 con il Milan in casa con un pallonetto da urlo e il pareggio al 90’ in acrobazia sul campo della Juve. A Napoli, prese a calci una bottiglia: l’obiettivo era Capello. Una settimana dopo, il 17 giugno 2001, arrivò lo scudetto e il giorno dopo, il 18, Montella organizzò una festa per i suoi 27 anni. Nel bel mezzo del party, trillò il campanello: era Capello, anche lui nato il 18 giugno. Occhio: pure Borriello festeggia il compleanno quel giorno. A Delneri e Bruno Conti regalò i gol della salvezza nell’ultima grande annata di una carriera tormentata da infortuni e un numero record di operazioni: oltre 10. Con Spalletti c’erano state ruggini ai tempi doriani e 45 minuti vissuti una notte per riscaldarsi inutilmente dimostrarono che i problemi non erano stati superati. L'ultima rete in giallorosso non è entrata negli annali, ma merita il ricordo: all’Arsenal, l’ 11marzo 2009, 7-6 per gli inglesi. Va celebrato anche un altro record: 4 gol alla Lazio il 10 marzo 2002. Un poker nel derby: nessuno come lui.
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