(La Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) - Cinque anni fa era tutto diverso. La musichetta della Champions League, la Roma con quella orribile maglia grigia, un Villa ancora valenciano e Luciano Spalletti già corrucciato.
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Lucho rilancia Pizarro
(La Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – Cinque anni fa era tutto diverso. La musichetta della Champions League, la Roma con quella orribile maglia grigia, un Villa ancora valenciano e Luciano Spalletti già corrucciato.
La Roma al Mestalla in quel 27 settembre del 2006 perse 2-1, ma l'occasione del pari capitò proprio sui piedi di un David Pizarro con un taglio formato marines. Quel Pizarro lì era molto diverso da quello attuale. Era appena arrivato a Roma e si era già preso la Roma per mano. Quello di oggi ci sta da un bel po' (cinque anni), ma a tinte chiaroscure. Stasera, invece, il centrocampista cileno può chiudere un cerchio e provare a riprendersi ancora la Roma. Versatile Giocherà, David, stavolta dall'inizio, non in corso d'opera come a Budapest (contro il Vasa). Luis Enrique dovrebbe schierarlo a sinistra, al fianco di Viviani (promosso regista, vista l'assenza di De Rossi) e insieme a Perrotta nei tre di centrocampo. «Per me David può giocare in entrambe i ruoli, sia da regista che da interno — ha detto ieri Luis Enrique — È uno che si può adattare e a me piacciono i giocatori che si possono adattare alle diverse situazioni di gioco». Già, perché tra chi in questo momento dice che non è adatto a fare il pivote (regista davanti alla difesa) nel 4-3-3 del tecnico spagnolo, lo dice soprattutto sostenendo che Pizarro tiene troppo il pallone, il che non fa che rallentare la manovra. «Anche Iniesta è uno che a volte tiene molto il pallone, poi però lo passa al momento giusto — chiarisce l'allenatore della Roma — Non mi interessa se David tiene tanto il pallone o no, mi interessa che abbia visione di gioco e che faccia il passaggio giusto nel momento giusto». Ecco, quindi, spazzato via ogni dubbio. Luis Enrique ci prova, dà coraggio al cileno, gli fa sentire la fiducia. Ora, tocca a lui, a David, provare a rialzarsi e riprendersi la scena di una volta.
Test Ma quello di stasera sarà soprattutto il primo vero grande test (Psg a parte, che è finito comunque malissimo) per la Roma di Luis Enrique. «A me il risultato non interessa, conta più la risposta che la squadra mi darà in campo», dice Lucho. Già, anche se ad una settimana dall'esordio europeo (il 18 a Bratislava con lo Slovan), è il momento di stringere la corda. A cominciare dal centrocampo, il reparto che deve dare equilibrio a tutta la squadra. «Vedremo cosa riusciremo a fare stasera. Di certo, Pizarro si sta allenando bene, conto su di lui al 100%. Come conto al massimo anche su Borriello».
Pigro Per chiudere, il giro delle polemiche, Lucho esce elegantemente anche dal pantano Totti-Ranieri, sulla presunta pigrizia di Francesco: «Un'altra cosa che non mi interessa è il passato. Io parlo del presente e di quello che vedo. E sono contento di come Totti sta lavorando, spero continui così». Altro giro, altra giostra. Stasera c'è il campo ed una sfida che è l'antipasto della Roma che sarà.
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