rassegna stampa roma

Lucho non si nasconde: «Sono preoccupato»

(Corriere della Sera – G.Piacentini) – «Mi preoccupa la mancanza di fiducia che i giocatori possono avere per la mancanza di risultati. Nel secondo tempo abbiamo avuto un po’ di paura e questo è normale perché non arriva la...

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) - «Mi preoccupa la mancanza di fiducia che i giocatori possono avere per la mancanza di risultati. Nel secondo tempo abbiamo avuto un po' di paura e questo è normale perché non arriva la prima vittoria.

È una situazione in cui dobbiamo migliorare. Anche ieri i tifosi sono stati splendidi». Se dopo il pareggio a Milano con l'Inter c'era ottimismo sulle possibilità della Roma di risalire in campionato, lo stop di ieri con il Siena ha riportato tutti con i piedi per terra. La formazione giallorossa dopo cinque gare ufficiali è ancora alla ricerca della prima vittoria. «Le conclusioni – le parole del tecnico a fine gara - non possono essere positive, la squadra ha fatto tutto quello che poteva fare ma non riusciamo a finalizzare con tutti i giocatori come vogliamo. Il Siena ha fatto un secondo tempo importante e noi abbiamo avuto qualche problema nella circolazione di palla e ad arrivare dentro l'area». La formazione giallorossa ha avuto ancora una volta un possesso palla superiore ma è stato il Siena ad avere le occasioni migliori.

«Tutti quelli che ci affrontano giocano in contropiede, succedeva anche in Spagna. Siamo lontani da quello che vogliamo ma rimango fiducioso, il mio lavoro sarà quello di recuperare tutta la squadra e di motivarla al meglio». E per farlo si affiderà ai senatori, con Totti e De Rossi in prima fila, ma senza sottrarsi in alcun modo alle sue responsabilità. «Io sono il massimo responsabile di quello che succede in campo, non c'è nessun dubbio su questo. Sono stato chiamato per insegnare un tipo di calcio e se non ci riesco è colpa mia. Francesco e Daniele sono un esempio di come si deve affrontare questa situazione e questo mi fa essere ottimista». Ha fatto molto discutere la scelta del tridente «pesante», con Borriello e Osvaldo esterni mentre Borini, tra i migliori a Milano, è entrato solo a partita in corso. «Mi piace la voglia che ci mette Borini ma anche Francesco e Marco e lo hanno fatto bene, hanno pressato sui centrocampisti e sui difensori. Adesso è una situazione particolare, non c'è neanche la fortuna, che nel calcio serve sempre».

Poca voglia di parlare tra i giocatori a fine gara. Uno dei pochi a fermarsi in zona mista è proprio Borini. «Bisogna essere pazienti e io dovrò averne più degli altri perché sono più giovane. È il mio primo campionato e mi ha aiutato molto giocare in Inghilterra. Lì il pressing era immediato e ad alta intensità». C'è rammarico, invece, nelle parole di Kjaer. «Dovevamo chiudere la partita, abbiamo rischiato troppo negli ultimi quindici minuti. Abbiamo il miglior possesso palla ma ci manca l'ultimo passaggio. La nota positiva è che miglioriamo partita dopo partita e resto convinto del progetto».