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Lucho: «Mai pensato di poter vincere»

(Corriere della Sera – G.Piacentini) – «Non ho mai avuto la sensazione di poter vincere la partita, c’è stata troppa differenza con il Milan».

Redazione

(Corriere della Sera - G.Piacentini) - «Non ho mai avuto la sensazione di poter vincere la partita, c'è stata troppa differenza con il Milan».

Le parole di Luis Enrique al termine della sconfitta – la terza nelle ultime quattro partite, la quarta in campionato, la quinta in stagione – contro il Milan hanno il sapore di un'ammissione di inferiorità nei confronti della squadra campione d'Italia. «La differenza è stata troppo grande. Abbiamo fatto tanti tiri in porta, ma senza la cattiveria necessaria in questo tipo di partite». Come era già successo col Genoa, la Roma ha subito tre gol con la difesa schierata. «Il brutto è che dopo la sconfitta con il Genoa abbiamo parlato molto dei calci piazzati, poi abbiamo preso gol in quel modo.

La differenza è tutta nel gol di Nesta e in quello di Burdisso: Nesta salta senza problemi, come se stesse in casa sua, Nico salta con Zambrotta al collo. Questa è la differenza e stiamo lavorando su quello, lavoriamo e parliamo, ma non significa che non succederà più. Queste partite si decidono in piccoli dettagli, e noi siamo troppo lontani dal risolverli. Dobbiamo lavorare tantissimo. Non siamo ancora una grande squadra, dobbiamo migliorare, io per primo». Con il Milan è scesa in campo l'undicesima formazione diversa. «Quando mando in campo una squadra penso sempre che sia la migliore. Quando mi hanno preso sapevano quale è il mio modo di vedere il calcio. Penso che una squadra non sia formata da undici giocatori ma c'è bisogno di tutti per vincere la partita». La Roma ha mostrato limiti di personalità. «La personalità non si compra al mercato e nei calci piazzati non c'è mancata l'esperienza. Non è un problema di gioventù ma di concentrazione e in questo tipo di partite si vede ancora di più. Ci mancano tante cose in determinate fasi del gioco e come sempre sono io il massimo responsabile. Sono io che devo far capire ai giocatori che devono migliorare in queste situazioni. Come faccio a dare la colpa ad un calciatore giovane? Rispondo io di tutto quello che succede, sempre. In questa partita ho visto troppa differenza tra una squadra e l'altra».

Non riesce a cogliere segnali positivi, Luis Enrique. «Abbiamo tirato più del Milan ma loro avevano una cattiveria diversa. Nel gioco non siamo indietro, ma dobbiamo essere più cattivi e ancora non riusciamo ad esserlo: dobbiamo essere più cattivi nella nostra area e nella loro, sennò non vinceremo con nessuno». Lo spagnolo è contento solo dei ragazzi, non della vecchia guardia. E non nasconde il nervosismo quando gli chiedono di Bojan e José Angel. «Mi è piaciuto l'atteggiamento di Pjanic e Lamela. Bojan e José Angel? Mi chiedete sempre dei giocatori spagnoli, così è facile...».