rassegna stampa roma

Lucho ha riconquistato la Roma

(Leggo – F.Balzani) Zero vittorie, pochi gol (mai così male dal ‘95-96) ma tanto ottimismo. E’ bastato un 0-0 – giocando bene – con l’Inter a Sans Siro per far tornare a splendere il solo a Trigoria.

Redazione

(Leggo - F.Balzani) Zero vittorie, pochi gol (mai così male dal ‘95-96) ma tanto ottimismo. E’ bastato un 0-0 - giocando bene - con l’Inter a Sans Siro per far tornare a splendere il solo a Trigoria.

Sembra ormai lontano il periodo-Ranieri, quando i giocatori si allenavano col broncio e uscivano da Trigoria con domande che non trovavano risposta. L’avvento di Luis Enrique ha portato il colore in un ambiente che viveva da mesi in bianco e nero. Ecco i segreti di Lucho:

Gli allenamenti. «Quest’anno si corre», era la frase ricorrente durante il ritiro estivo di Brunico. Già in Alto Adige si intravedeva l’alba della rivoluzione di Luis Enrique: supporto della tecnologia, uno staff giovane e preparato e l’utilizzo di metodi all’avanguardia rubati direttamente dall’universo Barcellona. «Serviva un cambiamento, ora sappiamo dove e come dobbiamo giocare. A prescindere dall’avversario», hanno confidato Burdisso e Perrotta. Anche i nuovi acquisti sono rimasti affascinati dai metodi di allenamento del tecnico spagnolo. «Luis Enrique è uno stimolo per qualsiasi calciatore - ha dichiarato Pjanic -. E’ stato lui a convincermi a venire, il suo gioco mi esalta».

Il rapporto con i giocatori. Luis Enrique parla con tutti: da Totti a Borini passando per i ragazzi della Primavera. A ognuno di loro spiega il perchè di certe scelte, a ognuno di loro concede una chance. Non esistono titolari o riserve: chi si allena meglio in settimana, gioca la domenica. E anche di fronte alle telecamere lo spagnolo appare diverso da Ranieri: difende la squadra e si prende le colpe (come contro il Cagliari). Il clima di competizione positiva ha cementato il gruppo come dimostra la cena organizzata da Totti martedì scorso. «Se restiamo uniti, vinceremo», ha detto il capitano che ha concesso l’utilizzo di una casa di sua proprietà a Lamela. Un altro segnale del bel rapporto che si sta instaurando tra senatori e giovani in uno spogliatoio finalmente unito.

I cambiamenti tattici. Perrotta e Taddei terzini, De Rossi alla Busquets e Totti trequartista. La rivoluzione del Lucho ha investito tutti. I giocatori eseguono i nuovi ordini senza obiezioni e i risultati si cominciano a vedere. De Rossi è tornato il centrocampista di un tempo, quello lodato da mezza Europa. Taddei e Perrotta stanno vivendo una seconda giovinezza così come Pizarro mentre Borriello accetta senza polemiche il ruolo di esterno, anche part-time. L’unico neo è Osvaldo, fuori forma oltre che fuori ruolo. E Totti? Il capitano non ama giocare lontano dalla porta, ma si fida di Luis Enrique. «Seguimi e segnerai tantissimi gol», gli ha detto il tecnico in privato. Totti lo sta facendo, come tutti.