(Corriere della Sera - L.Valdiserri) - "Noi cerchiamo di giocare un calcio propositivo perché sono convinto che questo sia il modo migliore per arrivare ai risultati. È ai risultati che sono interessato, non ai complimenti. Giocare bene non è l'unico cammino per fare punti, ma sono convinto che sia il migliore. Ci assumiamo i nostri rischi."Stanco di passare per Don Chisciotte contro i mulini a vento, Luis Enrique Martinez Garcia ha usato la conferenza stampa pre Roma-Siena per mandare alcuni avvisi ai naviganti, vestendo di volta in volta panni diversi. Luis Enrique il fiducioso: «Non so quantificarlo, però sicuramente il pareggio contro l'Inter ci ha reso più forti, sia dal punto di vista calcistico che da quello mentale. È stato un piccolo passo dal punto di vista della classifica, ma è stato un passo importante per l'autostima». Luis Enrique il condottiero: «Contro il Siena sarà una partita complicatissima. Dovremo attaccare e creare il maggior numero possibile di occasioni da gol, ma anche pensare alla fase difensiva, stando attenti a evitare il contropiede. Anche gli attaccanti dovranno dare una mano in copertura. Ci sentiamo in debito con i nostri tifosi». Luis Enrique il tattico: «Dobbiamo migliorare in molti aspetti. I giocatori devono conoscersi meglio e trovare una migliore intesa. Nel calcio il lavoro è interminabile, non si finisce mai di migliorare».
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Lucho frusta la Roma «Ora bisogna vincere»
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) – “Noi cerchiamo di giocare un calcio propositivo perché sono convinto che questo sia il modo migliore per arrivare ai risultati. È ai risultati che sono interessato, non ai complimenti....
Ora i gol non arrivano, ma arriveranno presto. Non sono preoccupato, riusciremo a concretizzare le occasioni. Abbiamo bisogno di una vittoria perché la squadra lavora nella maniera corretta e, quando lavori bene, è giusto che arrivino i risultati. Ci serve un successo. La partita contro il Siena arriva a pennello».
Luis Enrique l'attaccante: «Bojan, Borriello, Totti, Osvaldo, Borini e Okaka: sono contentissimo di tutte le opzioni che ho in attacco. È la situazione perfetta per me. Io chiedo la concorrenza e sono innamorato dei miei attaccanti: sono tutti dei bomber, hanno tutti le capacità per fare gol. Voglio che i giocatori si guadagnino il posto, sia in partita che in allenamento. Non so chi segnerà più o giocherà di più, questo dovranno dimostrarlo loro». Luis Enrique il barcellonista: «Qui in Italia le squadre non sono abituate a tenere il possesso del pallone e il controllo della partita. Questo tipo di gioco, per noi, può essere molto vantaggioso. Noi vogliamo tenere il pallone più tempo possibile, non solo per linee orizzontali, ma anche nella metà campo avversaria. Vogliamo avere sempre in mano l'iniziativa. È evidente che non abbiamo iniziato come speravo, ma sapevo che non sarebbe stato facile». Luis Enrique il tifoso: «Dobbiamo fare bene per restituire ai tifosi tutto quello che ci danno. Abbiamo una tifoseria straordinaria che ci chiede essenzialmente di onorare la maglia. Hanno visto il nostro impegno e ci hanno applaudito anche quando abbiamo perso contro il Cagliari. Sapere di avere un tifo che ti sostiene per il tuo atteggiamento è meraviglioso. Ma dovranno arrivare anche i risultati». A partire da stasera, i romanisti sperano di conoscere Luis Enrique il vincitore.
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