(Il Romanista - C.Zucchelli) - Ultimo minuto di Inter-Roma: Luis Enrique esce dall’area tecnica, si sbraccia, corre dietro a Kjaer e Osvaldo, con le mani fa cenno di andare avanti. Di corsa, per provarci ancora.
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Lucho è molto meglio di Lucio
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Ultimo minuto di Inter-Roma: Luis Enrique esce dall’area tecnica, si sbraccia, corre dietro a Kjaer e Osvaldo, con le mani fa cenno di andare avanti. Di corsa, per provarci ancora.
Fino all’ultimo istante. Mazzoleni fischia, non c’è più tempo, l’allenatore scuote la testa. Fissa il campo per qualche minuto, poi torna negli spogliatoi. Il suo staff entra in campo e dà una pacca sulle spalle a tutti i giocatori. Che si abbracciano, ma scuotono la testa. Perché la sensazione che si ha lasciando San Siro è quella del rimpianto. InterRoma finisce 0-0 e alla vigilia forse un pareggio poteva anche andare bene. Ma al Meazza, per quello che si è visto in campo, un pizzico di delusione c’è: una Roma tosta, coraggiosa e tonica domina una delle peggiori Inter degli ultimi anni ma non riesce a portare a casa i tre punti. Il problema è sempre lo stesso: il gol. In quattro incontri ufficiali, la Roma ha segnato solo due volte e con due centrocampisti, Perrotta e De Rossi. Per quanto mostrato sul pesantissimo e malridotto campo di Milano, i giallorossi lo avrebbero meritato ed è su questo che Luis Enrique è chiamato a lavorare. Centrocampo e difesa, invece, sembrano più in palla: De Rossi è un leone, Pjanic accanto a lui migliora col passare dei minuti, Pizarro, finché il fisico regge, dimostra di poter giocare anche da intermedio, Burdisso e Kjaer si mostrano sicuri. I terzini, Perrotta e Taddei, fanno il loro in una posizione a dir poco singolare e dimostrano di poter essere, come al solito, affidabili. Nonostante la sorpresa nel vederli in campo: quando arrivano le formazioni ufficiali sono le 19.47, 20 minuti prima Luis Enrique aveva messo piede al Meazza sulle note di “Meravigliosa creatura” di Gianna Nannini.
Con lui De Rossi, Cassetti, Osvaldo e qualche centinaio di romanisti che nel Meazza deserto si fanno sentire. Nonostante la pioggia che si abbatte su Milano proprio a ridosso dell’inizio della partita, la Roma pare non risentirne ed entra in campo per fare la partita. Dopo 10 minuti arriva il primo tiro in porta: De Rossi serve bene Osvaldo che davanti a Julio Cesar tira addosso al portiere. Passano un paio di minuti e Cambiasso serve Lucio in area che viene anticipato da un ottimo intervento di Stekelenburg in uscita. Il brasiliano non toglie il piede e colpisce in piena fronte l’olandese, subito soccorso dai compagni e dall’amico Sneijder. I romanisti vorrebbero quantomeno il giallo – anche se il brasiliano era da rosso diretto – Totti ne parla a lungo con Samuel e Cambiasso, ma Mazzoleni non estrae il cartellino. L’olandese è costretto ad uscire, tra gli applausi di San Siro e corre subito all’ospedale per una tac, e al suo posto entra Lobont. La Roma non si abbatte, Borini dal limite dell’area tenta la conclusione che Julio Cesar respinge. Le due squadre corrono tanto ma sono imprecise, anche per colpa della pioggia che non ne vuole sapere di smettere, Luis Enrique si sbraccia in panchina, in particolare con Kjaer – che a ogni pausa di gioco viene avvicinato da Burdisso – e Perrotta, il più vicino alla sua panchina. Alla mezzora Totti serve una palla sulla destra a Borini che tenta di calciare al volo ma liscia il pallone a due passi dal portiere dell’Inter. Per fortuna sbaglia anche l’Inter con Forlan che tenta la semirovesciata su assist di Zanetti ma manda abbondantemente a lato. Così come manda alto Nagatomo, solo davanti a Lobont, servito splendidamente da Sneijder.
La Roma soffre ma tiene e quando può si spinge in avanti: al 40’ Pizarro è al limite dell’area, viene steso da Cambiasso ma anche in questo caso Mazzoleni sorvola. Borini ci prova ancora, servito da Pizarro, ma la difesa dell’Inter ribatte e quando lancia Forlan per il contropiede è ancora il giovane attaccante ex Chelsea ad essere protagonista togliendogli il pallone dai piedi. Il primo tempo termina così, il secondo si apre con Osvaldo che solo davanti a Julio Cesar tira – di nuovo – addosso al portiere e con Taddei che da 25 metri scheggia la traversa. Lucio, nel frattempo, continua a fare il bello e il cattivo tempo e sulla tre quarti fa l’ennesimo fallo su Osvaldo che Mazzoleni non sanziona. La Roma continua a tenere palla, mette alle corde l’Inter ma non riesce a pungere e allo scadere la grande occasione capita sui piedi di Sneijder che batte a colpo sicuro ma trova Kjaer a ribattere sulla linea. Finisce così, con qualche rimpianto ma con la consapevolezza che, dopo la pioggia, sulla Roma sta tornando a splendere il sole.
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