(Il Romanista - M.Izzi) -Angelo Manciocchi, ci è venuto a trovare nella nuova redazione del Romanista all’inizio del mese di ottobre, per mostrarci una serie di bellissime fotografie della finale della Coppa delle Fiere, che sono poi state pubblicate a corredo degli articoli che hanno celebrato il 50° anniversario dell’indimenticabile conquista europea della Lupa.
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«Tutto cominciò con Cudicini…»
(Il Romanista – M.Izzi) – Angelo Manciocchi, ci è venuto a trovare nella nuova redazione del Romanista all’inizio del mese di ottobre, per mostrarci una serie di bellissime fotografie della finale della Coppa delle Fiere, che sono...
L’episodio ci ha permesso di incontrare un collezionista di immagini della storia della Roma, che ci sembra giusto far conoscere ai tifosi giallorossi. Angelo, come sei diventato tifoso della Roma? «Merito di mio zio Italo, che da piccolo, all’inizio degli anni 60 mi portava allo stadio, poi devo dire che un peso non indifferente lo ha giocato la collezione dell’Album Panini. Mi divertivo a ricercare le figurine dei giocatori della Roma e ad un certo punto ho finito per dire a me stesso "Quando sarò grande li rintraccerò tutti"».
Si tratta di un sogno che hanno molti bambini, solo che tu hai trasformato il sogno in realtà. «Eh sì, perché ad un certo punto a questi calciatori, intendo agli eroi della mia infanzia, come Manfredini, Losi, Cudicini, Guarnacci, Menichelli, ho iniziato a scrivergli chiedendo una foto autografata».
Chi è stato il primo che hai “interpellato”?«Fabio Cudicini. Avrò avuto 15, 16 anni, alla fine degli anni 60. Lui giocava nel Milan che dominava in Europa e nel mondo, ma vedendo un piccolo tifoso giallorosso che gli scriveva, mi rispose e mi spedì una foto autografata. Fu una gioia incredibile. Da allora, non ho più smesso di arricchire questa collezione, tanto che attualmente posseggo oltre 2000 foto che riguardano la storia della Roma».
Si tratta di un vero patrimonio culturale che documenta la storia del nostro club. Quali sono i soggetti di queste fotografie?«C’è di tutto, da immagini dei club che nel 1927 hanno fatto nascere la Roma, come l’Alba e la Fortitudo, a frammenti di vita comune. Ad esempio Fulvio Bernardini seduto ad una tavola imbandita, o Giancarlo De Sisti ritratto a Cascais in visita dall’ex Re d’Italia Umberto di Savoia, fino ad immagini di Losi e Carpanesi nella Nazionale Militare. Anzi, lasciami dire che oltre alla Roma, l’altra grande passione sportiva della mia vita è proprio la Nazionale italiana».
Qual è l’emozione più bella che ti ha regalato la Roma?«Lo scudetto del 1983, scaricai la batteria girando per la città e suonando il clacson per la gioia. E’ stato un momento indimenticabile».
Un sogno per il futuro?«Nella mia vita ho fatto tante belle cose: sono stato discografico, ho collaborato alla sezione iconografica del libro di Fulvio Stinchelli “La Roma una vita”, sono stato investito del titolo di Cavaliere del Lavoro, però mi piacerebbe tanto vivere l’emozione di essere nominato Cavaliere della Roma, sarebbe bellissimo»
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