rassegna stampa roma

«Totti merita più rispetto»

(Corriere dello Sport – P.Torri) – Si erano schierati all’Olimpico, hanno continuato a farlo ieri sfruttando radio, blog, so­cial network. I tifosi della Roma stanno dalla parte del loro capitano. Praticamente tutti.

Redazione

(Corriere dello Sport - P.Torri) - Si erano schierati all’Olimpico, hanno continuato a farlo ieri sfruttando radio, blog, so­cial network. I tifosi della Roma stanno dalla parte del loro capitano. Praticamente tutti.

PLEBISCITO -Per averne la conferma, ieri uno si poteva sintonizzare su qualsiasi emittente radio­fonica, per avere la controprova di quello che i cinquantamila tifosi presenti all’Olimpico giove­dì sera avevano fatto chiaramente capire quan­do a bordo campo, con Stefano Okaka pronto a entrare, è comparso il numero dieci sul piccolo tabellone luminoso. La speranza è che Luis En­rique ieri non abbia sentito la radio. Perché nei suoi confronti sono state usate parole forti, da bocciatura totale,presuntuoso, ar­rogante, incompetentequelle rife­ribili, in un plebiscito con pochissi­me voci di dissenso. Che poi dis­senso non era tanto nei confronti del capitano giallorosso, quanto sui tempi di una ricostruzione romani­sta. Cioè lasciare il tempo agli spa­gnoli di portare avanti il loro pro­getto perché è ancora troppo pre­sto per dare giudizi e fare bilanci. Luis Enrique, in più di un’occasione, è stato paragonato a Car­los Bianchi, il tecnico argentino che ai suoi tem­pi mise in dubbio le qualità del campione di Por­ta Metronia, consigliando la Roma a lasciarlo an­dare via (in prestito alla Sampdoria) per prende­re il finlandese Litmanen. Per fortuna il presi­dente Franco Sensi non gli dette retta, Carlos Bianchi rimase a Trigoria ancora per qualche mese, poi fu messo alla porta senza rimpianti se non quello di dovergli continuare a pagare lo sti­pendio (e li prese tutti, sino all’ultima lira).

RISPETTO -Quello che i tifosi roma­nisti non riescono proprio a man­dare giù, è la mancanza di rispetto che c’è stata nei confronti di un giocatore che, solo per i gol, li ha fatti scattare in piedi, in partite uf­ficiali, per 262 volte ( e ieri i non troppi numerosi presenti a Trigo­ria hanno fatto sentire molto chia­ramente il loro dissenso al tecnico spagnolo). « Totti prima di qualsiasi altra considerazione merita rispetto e finora non c’è stato nei suoi confronti, questo è inaccettabile»hanno gridato in molti il giorno dopo l’umiliazione dell’elimina­zione da parte dello Slovan Bratislava. Rispetto e chiarezza, questo chiede Totti e questo chiedo­no i tifosi giallorossi nei confronti del loro capi­tano. Qualche tifoso, per la verità, ha voluto an­che stigmatizzare l’uscita dal campo del numero dieci giallorosso. Cioè quell’andare via diretta­mente negli spogliatoi, non rimanendo in pan­china, nessun saluto con Luis Enrique. Ci può essere pure del vero in questo, ma quante volte, in passato, abbiamo visto ben altre reazioni di fronte a una sostituzione? Il capitano, pe­raltro, è rimasto negli spogliatoi ad attendere i suoi compagni, solo do­po ha salutato (quasi) tutti. Questa vicenda tra Luis Enrique e Fran­cesco Totti ha avuto anche il pote­re di convincere storici contestato­ri del capitano, a schierarsi dalla parte del gio­catore. Magari sono parole dettate da motivi op­portunistici, come purtroppo ci ha abituato qual­cuno in questa città, ma resta anche un’ulterio­re conferma di come la piazza romana si sia davvero compattata al fianco di un capitano, c’è solo un capitano.