(Il Romanista - T.Cagnucci) - Una conferenza per certi versi storica quella di Walter Sabatini ieri a Trigoria.
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«Totti fai grande la Roma attorno a te»
(Il Romanista – T.Cagnucci) – Una conferenza per certi versi storica quella di Walter Sabatini ieri a Trigoria.
Si potrebbero scrivere mille pagine su questa conferenza. Per certi versi si dovrebbero scrivere mille pagine, e soprattutto una in particolare, quella che racconta il momento in sui Walter Sabatini prende il foglio di carta - si infila gli occhiali con gesto bianco - sul quale ha scritto la sua idea di campione, dedicandola a Totti. Se questa non è rivoluzione culturale, almeno è poesia. Si dovrebbero scrivere tante cose, ma prima di tutto vanno scritte quelle e soltanto quelle che ha detto Walter Sabatini. Queste:
Sono un po’ più stanco ma più romanista di qualche mese fa. Voglio ringraziare chi mi ha permesso di esprimermi, poi sarà la storia a dire se abbiamo fatto bene o no. Grazie a Tonino Tempestilli, che ieri correva a destra e a manca con i documenti e ha fatto cose straordinare e grazie all’ad Fenucci, che ho visto impallidire più di una volta: hanno vissuto giornate con me che non vorranno più rivivere! Fenucci l’ho stressato dalla mattina alla sera.
Sente di avere consegnato a Luis Enrique una squadra da podio?
Non lo so, non ho questo pensiero adesso e sarebbe ingeneroso verso chi dovrà plasmare questa squadra col lavoro darle un ruolo simile. I risultati vanno ottenuti dentro al campo. So che c’è stata coerenza nelle scelte fatte, sono state introduttive al percorso che vogliamo fare e sviluppare. Sicuramente la Roma è una squadra competitiva. Avrei potuto fare meglio alcune cose, ma non penso di avere commesso grandi errori. Oggi sono con la testa a gennaio e poi a giugno dell’anno prossimo, una squadra non si completa mai, c’è sempre da integrare. Credo che la squadra sia competitiva e Luis Enrique abbia la possibilità di fare scelte importanti. Alcuni ruoli andrebbero definiti meglio nelle seconde linee, ma avremo tempo per farlo.
E’ preoccupato più dal rapporto Totti-Luis Enrique o dal rinnovo di De Rossi?
Innanzitutto la campagna acquisti conterà poco, passerà in secondo piano se non usciremo da una situazione cristallizatasi in maniera fastidiosa. I ragazzi appena arrivati e quelli rimasti saranno figuranti, visto che mi sembra si dia più importanza ad altre vicende. Sono molto, molto preoccupato. Credo sia ora di affrontare questa triangolazione quasi insopportabile Baldini-Totti-Luis Enrique che non mi piace affatto. Una sorta di stallo. Io so che se un aereo stalla poi precipita e non vorrei introdurre il precipizio per la Roma, sento molto il pericolo di queste vicende, che dovremo risolvere. Forse ho sbagliato a parlare di rivoluzione culturale, perché forse non ho il carisma e le capacità per farla. Vedo che si stanno conclamando situazioni più reazionarie che rivoluzionarie. Spero usciremo in fretta dalla situazione, sennò non ci sarà squadra e non ci sarà calcio. Tutto sarà un’ombra perchè saremo occupati su altre vicende. Sicuramente sono cose importanti per la piazza, ma noi dobbiamo giocare a calcio. Il contratto di Daniele mi preoccupa, ma credo sia risolvibile so che Daniele ha la forte volontà di rimanere qui. Poi si confronta col mercato e fa delle richieste giustamente. Ci siamo confrontati con lui e lo stiamo facendo in maniera molto costruttiva. La società ha pensato a un’idea di contratto piuttosto innovativa e penso arriveremo a una conclusione favorevole, se così non fosse sarebbe una grave perdita per la Roma ma dovremo anche essere pronti ad accettarlo. Il ragazzo giocherà comunque con la Roma con tutta la sua qualità fino in fondo. Ma non credo arriveremo a tanto.
Chi deve fare cosa per risolvere la triangolazione di cui parla?
Tutti devono fare tanto, forse quello che deve fare meno è l’allenatore, perché è stato scelto in base alle caratteristiche che ha. Forse il buon senso gli consiglierà di fare le cose in maniera più morbida, ma io credo che sia un grande allenatore, lo vedo lavorare, mi raccontano del lavoro e se guardate l’intervista fatta dal giovane Antei, ragazzo libero da alleanze o situazioni da perseguire, vedrete come parla dell’allenatore. Non possiamo discuterlo perché ha fatto o non ha fatto giocare Totti, di cui parlerò dopo, oppure perché lo ha sostituito. Si tratta di scelte che creano movimenti di opinione e questi dobbiamo sopportarli e anche l’allenatore deve farlo, ma non credo che questo debba diventare il soggetto esclusivo della stagione della Roma, perché così mettiamo in ombra tutti gli altri che sono sulla scena. Lasciamo che anche loro interpretino il loro ruolo senza essere oscurati. Sulla situazione che riguarda Baldini e Totti voglio dire che l’ipotesi che ci sia una fronda di Baldini contro Totti non corrisponde al vero nella maniera più assoluta. Non posso però pensare che il calcio si racconti attraverso un sms ipotetico inviato da Baldini a Totti e non corrisposto… Ma che è? Questo non è calcio, non so nemmeno come definirlo. Questa non è un’accusa a voi, che riferite i fatti e gli date l’importanza che ritenete. Anche la gente poi stabilisce cosa è importante, e non penso che l’importanza possa stare nel messaggino mandato a Totti a cui Totti non avrebbe risposto. Baldini mi ha contattato a dicembre e mi ha chiesto disponibilità ad entrare in questa grandissima storia che è la Roma, e per questo lo ringrazio, e non ha mai fatto riferimento ad un problema Totti. E’ assurdo che si pensi ci sia un piano per annichilire Totti, che passi per Baldini e Luis Enrique, non lo posso accettare, anche perché in mezzo ci sarei anche io, che sarei un testimone silente, un omertoso testimone… Ma che cos’è? Non c’è, non esiste, mi assumo le responsabilità di quello che dico. Voglio parlare anche di Totti: consentitemi un atto di vanità, farò riferimento ad una cosa che ho scritto io facendo riferimento ai campioni. (Si mette gli occhiali, tira fuori dalla giacca un pezzo di carta ripiegato in quattro, lo legge, ndr): ‘I campioni giocano col sorriso dentro, che immaginano l’impossibile e lo realizzano. Sono quelli che tendono la mano agli avversari battuti e quando firmano un autografo a un bambino non dimenticano una carezza’. Queste sono caratteristiche che ha Totti, sono sbalordito dalla sua umanità, mi sono confrontato poco con lui, ma non ho bisogno di parlarci tanto per vedere l’umanità di una persona che ho davanti. Io gli devo chiedere di essere generoso come è e di attingere a questa generosità anche per le faccende che riguardano il suo mestiere specifico, il calcio: non può assecondare, per se stesso, chi parla di problema-Totti. Totti è un privilegio enorme per chi lo ha e lui non può prestarsi a questo gioco, visto che poi soffre in silenzio più degli altri. Non può lasciare che si dica che c’è il problema Totti, deve risolverlo lui andando incontro all’allenatore, alle esigenze del momento e facendo un grande sacrificio. So che per lui non giocare è un grande sacrificio, ma a questo punto della sua vita sportiva ci si aspetta qualcosa di speciale e deve essere lui l’artefice. Deve fare in modo che Luis Enrique possa esprimere le proprie qualità fino in fondo e deve svincolarlo da tutte le situazioni che parlano di problemi di lesa maestà: Totti è un grande campione, ma deve esserlo con criteri diversi. Non sopporto che si vada passivamente verso la rovina, non ascolterò l’orchestra del Titanic che affonda. Perché vi dico che questo sarà un grande problema per la Roma. Non voglio parlare dei nuovi acquisti, dei partenti o di chi è rimasto. Di Vucinic che ha trovato il sorriso altrove e per farglielo ritrovare abbiamo anche perso un po’ di soldi, ma che volete farci, ritrovare il sorriso è importante… Ho voluto parlare di questo problema, visto che Baldini è un mio interlocutore importante posso sottolineare che non ha mai pensato di creare problemi a Totti, anche se poi magari lo ha fatto indirettamente usando un aggettivo che non avrebbe dovuto usare.
Che deve fare Totti?
Un calciatore quando pensa a se stesso non intende mai mettersi in discussione, non lo facevo neanche io quando ero veramente un brocco come calciatore. Io ho sempre pensato che gli allenatori non capissero le mie qualità e invece non era così. Per Totti ovviamente non sono in discussione le qualità, però oggi deve pensare a se stesso: può darsi che Totti sia più utile alla Roma con 20 partite che con 30. Può darsi che vada in panchina e debba mantenere il sorriso. Deve mantenere il sorriso anche per aiutare i nuovi, così che loro non siano in imbarazzo davanti ai silenzi. Francesco ha sempre avuto comportamenti ineccepibili.
Sta chiedendo a Totti di accantonarsi?
No, mi sono spiegato male, non parlo di accantonamento di Totti, parlo della richiesta di poter far lavorare l’allenatore, chiunque esso sia, serenamente. Luis Enrique può decidere di non far giocare Totti senza dover subire un processo o un aggressione dalla quale non si uscirebbe più. Totti non merita questo, non merita che si racconti la sua storia dicendo: ‘Ha demolito gli ultimi 6 allenatori della Roma’, è una cosa odiosissima, che ora non posso sopportare. Quando ero alla Lazio me ne fregavo le mani perché capivo che così si indeboliva ferocemente l’azienda, la Roma stessa e Totti. Così si racconta all’esterno di Totti, e lui non se lo merita. Totti è un campione vero, un essere umano speciale, perché deve essere raccontato così? Deve resettare le sue cose, perché il Totti di oggi è ancora uno splendido calciatore e un campione e deve poter supportare e deve aiutare l’allenatore chiunque esso sia, perché sennò fuori la vicenda viene raccontata in maniera diversa.
Può confermarci che è arrivata una grande offerta per Daniele De Rossi?
Il mancato rinnovo del contratto sarebbe un tradimento sportivo? De Rossi non tradisce, non fa parte delle sue corde, della sua chimica, del suo sistema ormonale. In caso sceglie, che è una cosa diversa. Deve naturalmente confrontarsi col mercato visto che fa il professionista. L’offerta di cui parli stava per arrivare ma non si è mai concretizzata, tanti emissari si sono avvicinati alla Roma e se avessero voluto avrebbero potuto affondare il colpo. De Rossi non è mai stato in vendita, poi la società forse soffrirà della sua perdita, ma non era il momento storicamente di perderlo sul mercato. Ma non lo perderemo.
Borriello?
Eh, Borriello ha avuto la possibilità di andare e ha ritenuto di non accettare alcune proposte arrivategli. Non è un problema, lo era due mesi fa e infatti si sono sviluppate dialettiche, sembra un paradosso lo so. Oggi è con noi e non è un problema. E’ un vantaggio averlo.
Come deve essere letto il silenzio imposto a Francesco Totti…
Non corrisponde al vero, Francesco parla quando vuole. Strano ci sia questo pensiero, nessuno ha chiesto a Francesco di non parlare. Anzi io lo auspicherei, abbiamo accettato che non parli, che è diverso. Il calcio omologato non è il mio, sono un po’ in sofferenza nel calcio metropolitano. Io spero che Totti venga in sala stampa, sarei molto contento se lo facesse e dicesse qualsiasi cosa. Noi dobbiamo abituarci anche a questo: i problemi si accendono, si spengono e si risolvono. Voi avete davvero avuto la percezione che Totti sconti un decreto come questo? E’ strano che lo pensiate, non è così.
E’ mancata la comunicazione con Totti da parte della società?
Se si parla solo di me sicuramente manca qualcosa: io arrivo, urlo, sbraito e a volte non rispondo al telefonino. Anzi chiedo scusa ad alcuni di voi che hanno dovuto sopportare alcuni miei attacchi di rabbia funesta. Non so, da parte di chi dovrebbe essere mancata la comunicazione? Da parte di tutti, gli si potevano dire le cose che ci sta dicendo ora… Credo sarebbe ingeneroso spiegargli le cose, capisce molto bene da solo.
Cosa la ha convinto a scegliere Fabio Borini? Ci può parlare delle sue caratteristiche tecniche?
Borini è un ragazzo del ’91, un Under 21 italiano forte, che ha la fame del gol e questo è quello che più mi ha attratto. E’ apparsa la possibilità di prenderlo dal Parma con una soluzione accettabile e mi è sembrato opportuno farlo anche se la batteria degli attaccanti è piuttosto ricca. E’ molto giovane, non è necessario che faccia 30 partite, ma è necessario e auspicabile che dia segnali di sé e lo farà. L’anno scorso ha determinato la vittoria del campionato di serie B inglese e vincere, a qualsiasi latitudine, è difficilissimo. Lui è forte, è motivato e ha voglia di fare male, una caratteristica che forse ci mancava.
Quando e come è nata l’idea Pjanic? Dove potrà giocare nella Roma?
E’ sempre stato presente nei nostri pensieri, perché è un calciatore di classe cristallina. La scintilla è venuta fuori negli ultimi giorni di mercato, perché mi è stato comunicato un prezzo sbagliato del giocatore a cui poi mi sono attaccato nella trattativa, più basso di quello che poi abbiamo pagato. Lo abbiamo pagato un po’ di più, ma l’idea è partita da una telefonata ricevuto 4-5 giorni fa e in cui mi si è parlato di un prezzo sbagliato e tutto è partito da qui… Siamo stati molto innamorati dall’idea di prenderlo.
Tutta Roma sa che durante la prima riunione della nuova dirigenza venne detto a Totti che non avrebbe più avuto un ufficio a Trigoria e questo fu motivo di chiacchiericcio per i giornalisti. Totti deve ancora capire anche che la legge è uguale per tutti e non ci saranno privilegi e/o rispetto alla bandiera?
Che la legge è uguale per tutti lo sa perfettamente, ho potuto osservarlo direttamente. Anzi sono sbalordito, venendo qui la mia conoscenza di Totti era riferita al campo e avendolo conosciuto sono veramente sorpreso del fatto che non chieda privilegi e non gliene vengano dati. Un calciatore con una storia così importante magari qualcosina in più la ha, è lo stesso che succede nei giornali credo e mi pare accettabile. Che lui chieda o pretenda trattamenti speciali non risponde al vero. La storia dell’ufficio la considero marginale, anche se non ho assistito a questo tipo di richiesta se mi viene riferita la considero per vera. Non gli do un valore simbolico così alto. Dovrei stare male anche io visto che il mio ufficio è indecoroso! (sorride, ndr) Non per questo mi sento disarcionato. A parte che io sono come i dentisti, uso due tre uffici per fare lavoro differenziato, come la raccolta dei rifiuti. Non credo che questa richiesta sia importante, sono altre le cose…
Quali?
Quelle che ho detto, che qui si deve per forza creare qualcosa. La città non accetta che Totti possa anche non giocare e non la accetta perché nessuno ha interesse che l’idea venga recepita tranquillamente. Si crea subito un movimento di opinione fragoroso e non si parla di scelta tecnica, ma di lesa maestà. Totti subisce tutto questo, non è che ne beneficia, fate attenzione. Quello che conta di più sulla scena è Totti e chiedo a lui un comportamento diverso, un modo di recepire le cose diverso: se lo farà lui lo faranno tutti. Non sto difendendo Luis Enrique, io la sostituzione all’Olimpico non l’avrei fatta. Non dirò mai che Luis Enrique è infallibile, ma è un allenatore formidabile e la squadra lo sa. Ha portato il suo lavoro tutti i giorni e non possiamo distruggerlo, perché poi verrebbe distrutto un altro. Non deve essere Totti a distruggere un allenatore, è un concetto limpido, chiaro.
Se Totti non accettasse quanto detto da lei, che succederebbe? Chi rimane dei tre?
Se la vicenda è tecnica Baldini credo sia fuori… Non dico che Totti debba accettare quanto detto da me serenamente, ho detto che lo deve accettare, è una cosa diversa, molto diversa. Deve accettarlo e modulare in maniera diversa le sue risposte verso allenatore e compagni. So che sarà un grande sacrificio, sente come una bocciatura non giocare e venire sostituito, deve resettarsi in questo e infatti gli sto chiedendo uno sforzo straordinario, che però deve legittimare tutta la sua carriera. Un campione deve essere generoso, sennò è un campione discutibile e non compiuto. Francesco è un campione e deve assolutamente vivere la vicenda in maniera diversa. Il tecnico è molto contento di Totti, fa solo delle scelte. Se poi andrà male sarò io ad averlo giudicato male e ne pagherò le conseguenze.
Hai rimpianti su qualche giocatore non raggiunto? Ci sono stati rifiuti che hanno creato problemi?
Ho sempre rimpianti, di solito cerco di recuperare. Il calcio non finisce mai. Non farò nomi, poi si parlerebbe di seconda scelta per quelli che sono arrivati. Abbiamo subito dei rifiuti e non me lo sarei mai aspettato, non credevo che la Roma potesse venire rifiutata. Anche qui non farò nomi. Trovo invece ingeneroso vedere un dirigente che parla di giocatori che hanno rifiutato trasferimenti e io non lo farò.
Il rimpianto è più nell’aver perso Vucinic e Menez o nel non averne raggiunti di altri?
Io accetto tutte le critiche, ma per esempio qualcuno ha detto che Menez è stato pagato poco, ma è stato venduto a scadenza di contratto che non avrebbe mai rinnovato. Vucinic ha voluto fortemente lasciare la Roma e questo incide sul suo prezzo: se fa già un accordo è chiaro che la forza di chi vende diminuisce. Io sono il responsabile di queste vendite e la società mi presenterà il conto.
Non le chiedo chi o cosa, ma ha già un’idea di quanto si potrà investire a gennaio?
Povera società (Ride, ndr), ha giò fatto uno sforzo importante e magari inaspettato da molti. Mi pare che il saldo negativo sia di oltre 40 milioni, la società ha messo tanto e non avrò l’ardire di chiedere altri soldi a gennaio. Cercherò semmai di fare qualcosa in uscita. Hanno prodotto uno sforzo ingente. Volendo parlare di calcio e portando acqua al mio mulino devo dire che questo saldo equivaleva all’acquisto del singolo Falcao o a Pastore… Con 40 milioni abbiamo portato 11 giocatori, potevamo anche portarne uno solo. Se non bravo, sono stato dinamico, vivace.
Come va intepretata la frase di Baldini quando parla di pigrizia? Perché secondo lei Totti non parla?
Questo rientra nella mia introduzione, c’è cristallizazione di situazioni: uno non parla perché l’altro non parla per primo. Baldini avrebbe potuto evitare di dire questa cosa, ma non credo che la sua storia possa venire messa in discussione per un aggettivo. Credo che lui abbia cercato di spiegare l’aggettivo e in qualche maniera ha detto una cosa vera. Francesco non dovrebbe consentire che si creino rivoli di opinione attorno a lui, ma questo lo spiegherà Baldini. I due non parlano credo per un minimo di orgoglio personale. Si spiegheranno.
Totti non è più intoccabile?
Nel calcio moderno non possono esserci gocatori intoccabili. Se vogliamo essere competitivi tutte le domeniche qualche giocatore deve rifiatare. Questa situazione sta uccidendo la squadra: tutto viene ovattato da questo problema.
Se la situazione precipitasse con Totti, e De Rossi decidesse di non rinnovare lei passerebbe alla storia per averli ceduti entrambi…
Non passerei alla storia, scapperei cinque minuti prima! Non accetterei mai la disgregazione della Roma essendone uno dei responsabili. Io mi sento in colpa se un allievo nazionale sbaglia uno stop, figuriamoci per questo.
Come commenta le dichiarazioni di Zamparini?
Quali? (ride, ndr) Su Pioli io gli ho dato un parere che confermo: è un ottimo allenatore e capisce immediatamente come disporre una squadra. Sa fare sintesi. Per quanto riguarda Rossi è ovvio che c’è un pensiero costante che riguarda che dove sono io ci sia anche Rossi. E’ un ottimo allenatore, ma certamente non verrà alla Roma con me, sarebbe una scelta inopportuna che non proporrò mai a questa società.
Se Totti non accettasse questo sacrificio di cui parla, c’è la possibilità che lasci la Roma?
Nessuna, non riesco a pensarlo. Io sono una persona immaginifica, ma questa non riesco nemmeno a immaginarla.
Come se ne esce?
Non ho detto che deve accettare, non si deve abituare alle esclusioni, deve solo viverle in maniera diversa. Deve gestirsi bene, deve mettere da parte qualsiasi forma di ‘vanità’, diciamolo impropriamente, sapendo di aiutare moltissimo il gruppo. Se viene un ragazzo in sala stampa immediatamente pensa a Totti, come è giusto che sia. A chi volete pensare nella Roma? Io però colgo il loro imbarazzo, perché non capiscono più bene. Allora io chiedo a Totti che questo non succeda, che si adoperi perché questa squadra si formi con lui.
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