rassegna stampa roma

«Totti e Del Piero in panca? Strano»

(Il Romanista – B.De Vecchi) – Quando nel 2006 Totti era in ospedale per l’intervento di Vanigli, lo è andato a trovare, ha sostenuto, incitato, aspettato. Voluto. Si stimano, si vogliono bene, hanno vinto un Mondiale.

Redazione

(Il Romanista - B.De Vecchi) - Quando nel 2006 Totti era in ospedale per l’intervento di Vanigli, lo è andato a trovare, ha sostenuto, incitato, aspettato. Voluto. Si stimano, si vogliono bene, hanno vinto un Mondiale.

Normale che Marcello Lippi pensi adesso a lui. A Totti che non gioca a Firenze. Ma pure a Del Piero, che non gioca mai. «Fa effetto a tutti vederli in panchina, uno strano effetto», commenta l’ex Ct a margine della presentazione della "Hall Of Fame" a Firenze. «Facciamo tutti fatica a vederli giocare sempre di meno. Vanno comunque apprezzati, perché sono due bandiere, tra i pochi che hanno vestito una sola maglia», commenta Lippi. Anche se su Del Piero dice un’inesattezza. Perché la carriera di Del Piero è macchiata (si fa per dire) dalla giovanile parentesi padovana. Domenica, comunque, Del Piero non è rimasto tutto il tempo in panchina. Ha giocato, anche se solo per 6’. È entrato all’11’ della ripresa per Vucinic ed è uscito al 17’ dopo un’entrataccia di Rossi. Il fantasista juventino cercava di colpire di testa e invece è stato colpito alla tempia sinistra. La ferita gli è costata 8 punti di sutura. Del Piero ha trascorso una notte alla Clinica Fornaca di Torino.

È stato dimesso in tarda mattinata. Il numero 10 bianconero ha tranquillizzato tutti uscendo con il sorriso e su Facebook ha commentato con un eloquente «tutto bene». A spaventare di più in casa Juve è adesso l’ex romanista Vucinic. Con il Cesena ha rimediato un infortunio ai flessori della coscia sinistra. È a rischio per la Roma. Con Del Piero, è l’unica nota stonata per la capolista. In una intervista alla Fifa, Pirlo invita a restare con i piedi per terra però: «Lo scudetto già quest’anno? Voglio vincere con questa squadra, ma è troppo presto per dirlo, e francamente io non credo che sia arrivato il momento nemmeno di pensarci. La Juve è giunta al settimo posto nelle ultime due stagioni, quindi bisogna tenere i piedi per terra, continuare a lavorare e, soprattutto, continuare a giocare come abbiamo fatto fin dall’inizio della stagione». Pirlo promuove comunque il suo allenatore. «Conte mi ricorda un po’ Ancelotti, per la sua filosofia di gioco, ma è più simile a Marcello Lippi nel suo comportamento. Per lui, la squadra è un blocco unico che deve rimanere sempre compatto, e la velocità dei propri passi non deve diventare un’ossessione».