rassegna stampa roma

«Sursum corda», il campionato è ancora molto lungo

(Il Romanista – A.Creti) – Le facce e il senno di poi. Ecco le chiavi di lettura per il derby. Le facce di chi giudica il rigore concesso, e i soliti che, col senno di poi, sono sempre pronti a saltare, al 94° minuto, sul carro del...

Redazione

(Il Romanista - A.Creti) - Le facce e il senno di poi. Ecco le chiavi di lettura per il derby. Le facce di chi giudica il rigore concesso, e i soliti che, col senno di poi, sono sempre pronti a saltare, al 94° minuto, sul carro del vincitore.

Basta guardare le facce in Tv per rendersi conto del regalo in guanti bianchi fatto dall’arbitro Tagliavento alla Lazio. Su Premium, sorride furbastro Graziano Cesari, arbitro chiamato a dare i voti ai suoi ex-colleghi. La litania è sempre al stessa: Kjaer ha allungato d’istinto il braccio e Brocchi è volato via. Manco fosse una piuma al vento. Costacurta, centrale difensivo del Milan e della Nazionale, taglia corto: «Brocchi è caduto come in piscina…» Ovvero s’è tuffato con bello e plastico stile. Insomma, il quesito di fondo è lo stesso che agita le notti di Massimo Moratti all’Inter: in questi anni del postMoggi, è ancora lecito interrogarsi sugli arbitri e su certe partite? Massimo Mauro da Sky, non ha mai esitato quando s’è trattato di invelenire contro la Roma. Orsù, la sconfitta, immeritata e ingiusta, esalta i buoni sentimenti: al povero (di spirito) Lotito gli rimbecca che se prima della partita ha detto di non voler parlare di Totti perché lo fa adesso che ha vinto? La sintesi di Mauro è perfetta: «Con te non ci parlo perché non capisci niente di calcio!» Verrebbe da chiedergli: ma chi te lo fa fare a dar lezioni di stile ad un personaggio del genere? Dalla Tv alla carta stampata il viaggio è brevissimo.

 Ovviamente la colpa è solo di Luis Enrique, per le scelte degli uomini mandati in campo. Per il Corriere della Sera (Luca Valdiserri), "nella Roma nove debuttanti sono troppi, il rigore è giusto e la Lazio ha meritato". Stessa solfa su Leggo (Fabio Maccheroni): assurdo preferire Kjaer a Burdisso e a mettere Pjanic dietro le punte, relegando il "vecchio e noioso possesso palla a Stekelenburg"! Badate bene, se Tagliavento non avesse spianato il derby alla Lazio, oggi la musica sarebbe l’esatto contrario! Insomma, a raccontarla così una partita, sono bravi tutti. Chi invece non volesse regredire nella fiera della banalità e del trasformismo raccontata da Franz Kafka nelle "Metamorfosi", (Ricordate? Un uomo si veglia tramutato in un disgustoso insetto e invece di disgustarsi se ne compiace!") dovrebbe tentar di analizzare una partita non solo dal risultato finale (che rimane compito specifico dei tifosi!) ma nei contenuti e nel gioco. Onore quindi al merito del lazialissimo Massimo De Luca, sul Corriere.it, "per battere la Roma, la Lazio ha dovuto giocare 45 minuti in superiorità numerica, dopo che uno stralunato Kjaer ha regalato il rigore". Mentre Fabrizio Bocca su Repubblica.it, ci consola: "è un campionato così lungo e mediocre che tutto può ancora accadere". Sursum corda!