(Il Romanista - P.Bruni) - «Promesse poche, mando un saluto ai telespettatori e a tutti i tifosi, siamo qui per diventare parte importante del club, credo che la Roma ha dato un segnale diverso per aver preso un giovane spagnolo.
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«Sono qui per farvi emozionare»
(Il Romanista – P.Bruni) – «Promesse poche, mando un saluto ai telespettatori e a tutti i tifosi, siamo qui per diventare parte importante del club, credo che la Roma ha dato un segnale diverso per aver preso un giovane spagnolo.
E’ il primo anno che lavoriamo in una società così, siamo qui per emozionare e rendere felice la gente. Non vedo il calcio in nessun altra maniera se non quella di essere ambiziosi in ogni partita. Spero che questo sia motivo di orgoglio per i sostenitori e daremo sempre il massimo. Spero di raggiungere molti traguardi. Forza Roma». Semplice, diretto e sorridente. Luis Enrique si è presentato così ai microfoni di Roma Channel, per salutare i tifosi e brindare, idealmente, con loro al nuovo corso giallorosso. Un minuto scarso (l’intervista integrale andrà in onda la prossima settimana, quando ci sarà l’ufficializzazione dell’ingaggio) ma intenso, bello e appassionante che ha messo in archivio l’era Sensi e aperto ufficialmente quella a “stelle e strisce” targata Di Benedetto. Il suo battesimo con la Città Eterna è cominciato nel primo pomeriggio di ieri all’aeroporto di Fiumicino, quando, accompagnato dal suo staff (l’avvocato Manuel Ferrer, Marcos Lopez, Robert Moreno, il nipote Rafael Pol, Luis Enrique Martinez, e De La Pena), è atterrato con un volo Alitalia proveniente da Barcellona. Gli oltre quarantacinque minuti di ritardo rispetto all’orario previsto, le 13.30, a causa di un piccolo “problema” di traffico aereo non l’hanno minimamente spazientito. Con passo sicuro si è allontanato attraverso il Terminal 5 del “Leonardo da Vinci” e ha avuto il primissimo contatto con i flash dei fotografi. Lì, ad attenderlo, c’era Tonino Tempestilli l’uomo incaricato di organizzare e supportare la due giorni romana del nuovo allenatore della Roma. Verso le 15, poi, l’arrivo al “Fulvio Bernardini” per prendere contatto con la quotidianità romanista, vedere le strutture d’allenamento e incontrare i nuovi compagni d’avventura. Neppure il tempo di varcare il cancello secondario della cittadella giallorossa e l’allenatore asturiano si è incontrato con Francesco Totti, rientrato dalle vacanze a Formentera per conoscerlo e dargli il benvenuto. Cinque minuti fitti di chiacchiere, col numero dieci a tenere banco simpaticamente con qualche battuta in uno spagnolo piuttosto italianeggiante. Chiusa la parentesi col capitano, Luis Enrique ha proseguito il suo tour fra gli uffici e le stanze di Trigoria dove Sabatini gli ha fatto trovare un pacco di dvd della Primavera, compresa la vittoriosa semifinale scudetto col Genoa di cui il tecnico ha visto il secondo tempo. La visita è proseguita fino a ridosso delle 16 quando, sempre accompagnato dal suo gruppo di collaboratori, si è trasferito al ristorante e ha parlottato con Walter Sabatini. Un scambio di sensazioni e vedute fra i due, qualche breve cenno di mercato e la richiesta da parte dell’ex “guida” del Barcellona B di poter allungare a tre settimane il ritiro estivo che la squadra giallorossa sosterrà fra circa un mese. Senza (ancora) l’ufficialità, parrebbero essere emerse due opzioni: allungare ad almeno cinque giorni il ritrovo di metà luglio al Bernardini (la meno probabile) oppure prolungare il soggiorno in montagna (non necessariamente a Riscone di Brunico, ma in qualche località nelle vicinanze). La sua giornata non è però finita lì, ma ha avuto un seguito importante con un incontro in serata al quale il tecnico ha partecipato assieme a Sabatini e a Franco Baldini, arrivato appositamente da Reggello per l’occasione.
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