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«Sono giallorosso stregato da Totti»

(Il Messaggero – P.P.M.) – Tutta colpa di Valerio Mastandrea. È a causa della smodata passione dell’attore della Garbatella verso i colori giallorossi che Rocco Papaleo, sangue e tempra lucane, ha dichiarato amore alla Roma.

Redazione

(Il Messaggero - P.P.M.) - Tutta colpa di Valerio Mastandrea. È a causa della smodata passione dell’attore della Garbatella verso i colori giallorossi che Rocco Papaleo, sangue e tempra lucane, ha dichiarato amore alla Roma.

«Mi piaceva il calcio sin da ragazzino ma essendo nato in Basilicata non ho mai avuto una squadra del cuore - racconta l’attore, presto sul set del suo nuovo film da regista «Una piccola impresa meridionale» - conosco Valerio da oltre quindici anni e, frequentandolo, sono stato rapito dalla sua viscerale partecipazione: vive la partita attraverso una vasta gamma di stati d’animo che vanno dal martirio all’euforia interiore. A forza di vedere le partite con lui sono diventato simpatizzante romanista». Finché un giorno la simpatia diventa tifo, appartenenza. E stavolta la colpa è di un genio del calcio, un fuoriclasse, un talento sopraffino: Francesco Totti.

 

Papaleo, cosa l’ha fatta definitivamente capitolare verso i colori giallorossi?

«E’ stato il gesto di Totti all’Europeo del 2000, il famoso cucchiaio nella semifinale contro l’Olanda. Mi colpì quel ragazzo, giovane e sfrontato, che con classe e follia risolse nel più difficile dei modi una situazione così delicata. Mi illuminò, fu la scossa decisiva. Da allora mi sono professato seguace di Totti e, di conseguenza, tifoso della Roma».

Cosa pensa della Roma di oggi?

«Ho fiducia nel progetto, nel costruire una società sul modello del Barcellona, che dia fiducia ai giovani e punti sullo spettacolo. In un sistema calcistico italiano ossessionato dai tre punti, da ottenere a qualunque costo, mi lusinga che la mia squadra possa diventare il simbolo di un modello virtuoso da seguire».

Riguardo Luis Enrique?

«Il tecnico porta avanti con determinazione le proprie idee, quando si è giovani bisogna farlo, senza mezze misure, nella polvere o sull’altare. Credo sia stato giusto dargli fiducia. L’eliminazione in Europa brucia, ma tempo qualche giornata e saremo in testa a lottare per i primi posti, ne sono convinto».

Vedrà il derby con Mastandrea?

«Assolutamente no. Quest’anno abbiamo visto insieme le partite con Cagliari e Siena, ed è andata male. Contro l’Atalanta allora ci siamo separati, e abbiamo vinto. Meglio allora che ognuno veda la stracittadina per conto suo».

Chi potrebbe decidere la partita?

«Mi auguravo Francesco Totti, ma purtroppo non giocherà. Ancora una volta questo ragazzo, straordinario fuoriclasse, ha dato esempio di grande umiltà e sacrificio, andando a giocare in un ruolo lontano dalla porta che, probabilmente, quest’anno lo porterà a segnare qualche gol in meno. Ma per il bene della squadra non ha fatto una piega, dando sempre il massimo, regalando giocate spettacolari».