(Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) Qui non è un problema di moduli compilati male e messi in una busta. La questione è un’altra, più semplice: prendere o lasciare, ricucire o mollare tutto.
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«Se Vucinic vuole andar via cediamolo»
(Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) Qui non è un problema di moduli compilati male e messi in una busta. La questione è un’altra, più semplice: prendere o lasciare, ricucire o mollare tutto.
Cosa c’è meglio di una vacanza per capire? Mirko Vucinic si sta rilassando, si gode la prima estate del figlio Aleksandar, ma intanto riflette, mentre Luis Enrique parla con Sabatini («Per me è forte, e lo vedrei bene anche come prima punta» , il pensiero dello spagnolo) e la Juventus vorrebbe fare le nozze con i fichi secchi, pagando Vucinic meno di quanto chiede la Roma o offrire contropartite tecniche che a Trigoria non interessano. Il diktat di Sabatini è stato chiaro: «Per meno di 20 milioni, Vucinic non si muove» . Dovessero presentarsi, da Torino o dall’Inghilterra (ieri il suo agente, Alessandro Lucci, ha smentito le voci su un interessamento del Blackburn) con la valigia piena, allora le cose potrebbero cambiare.
CORE DE ROMA Il soprannome dice tutto, così come il curriculum: per Giacomo Losi, dopo la Roma, il nulla. «Se Vucinic non vuole restare, è meglio che se ne vada. Obbligarlo a stare qui sarebbe controproducente. Perdiamo (parla in prima persona, ndr), un giocatore forte e di talento, ma non credo all’alibi del rapporto con la gente: avrà altre mete, altre offerte. Mi sembra esagerato che si parli di una città che non lo ama: a Roma, quando fai bene, sei un re» . Losi lo era, Vucinic al massimo un perenne erede al trono. «La verità è che Mirko ha un carattere particolare, tipico dei giocatori slavi – aggiunge -Un po’ lunatico, ingestibile, sempre alla ricerca di coccole, quasi mai disposto a ricevere critiche. In alcune partite è stato decisivo, ma non sempre si è rivelato tale. Se un giocatore decidesse di andare via ogni volta che il pubblico fischia, Totti giocherebbe da solo» .
PRINCIPE Altro soprannome emblematico, quello di Giuseppe Giannini: «Tecnicamente, Vucinic non si discute. Ma se vuole andarsene, bisogna lasciargli cambiare aria, e lo dico per esperienza: quando ho forzato a un giocatore a rimanere, è entrato in campo demotivato, moscio. Mirko ha bisogno di stimoli, evidentemente qui non li trova più. Si sente sempre in discussione e preferisce trovare nuove motivazioni altrove» . Almeno la Roma può fare cassa: «Anche per questo, la nuova società ci penserà bene. Ma dopo tanti anni, si deve voltare pagina: un discorso che non vale solo per le bandiere» .
TERRA DI MEZZOMarco Delvecchio se ne sta lì, seduto al centro del Parlamento: «Vucinic non si discute – sottolinea -. Personalmente ci punterei tanto, anche se nell’ultimo anno è stato discontinuo: se avesse le motivazioni per farlo, un giocatore del suo valore dovrebbe riscattarsi in campo e portare la critica dalla sua parte, ma lui ne ha voglia?» . Bella domanda. Questione di cuore E poi ci sono i sentimenti. Antonello Venditti è un romantico: ha trasformato un amore in musica, e non c’è da stupirsi se il cuore venga prima di tutto il resto: «Mirko è un mio amico, so quanto è sensibile. E’ un grande talento, e i talenti bisogna cercare di tenerli, in un modo o nell’altro. Non è un problema della Roma, ma suo, che non si sente sufficientemente amato. Dipendesse da me, lo terrei a occhi chiusi, ma ora tocca a lui innamorarsi di nuovo di questo tifo, di questi colori e di questo progetto. Speriamo che la fiducia dimostratagli da Sabatini serva a fargli cambiare idea» . Basterà?
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