(Il Messaggero - M.Ferretti) - Come se nulla fosse accaduto, insomma come se la Roma non avesse perso ancora una volta (la quinta, in campionato), Luis Enrique parla di una bella prestazione della propria squadra.
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«Sconfitta ingiusta»
(Il Messaggero – M.Ferretti) – Come se nulla fosse accaduto, insomma come se la Roma non avesse perso ancora una volta (la quinta, in campionato), Luis Enrique parla di una bella prestazione della propria squadra.
«È stata una sconfitta, nulla di più. Non credo che siamo stati migliori di loro e viceversa. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Abbiamo pagato carissimo l’infortunio di Kjaer, penso si sia stirato, nell’azione del gol di Di Natale: ecco perché non lo considero un risultato giusto», dice lo spagnolo. In realtà, la prestazione della Roma è stata deludente assai, tanto è vero che Handanovic, il portiere dell’Udinese, è dovuto intervenire seriamente soltanto in un’occasione. Sono mancati all’appello giocatori importanti come Pjanic, Lamela e Gago e tutta la manovra ne ha risentito in negativo. In più, le correzioni apportate in corsa da Luis non hanno prodotto nulla di positivo. Chiedono all’asturiano: come mai una Roma più prudente? «No, i terzini avevano direttive di essere più attenti ai contropiedi e alle ripartenze degli avversari e basta. Penso che abbiamo fatto un bel lavoro, io sono contento di quello che abbiamo fatto. L’Udinese si è difesa con cinque centrocampisti, ma va bene così: è in testa alla classifica, ma non ho visto tutta questa differenza. So che è complicato esser d’accordo con me dopo una sconfitta se dico che io ho visto una Roma brillante, ma - per me - è la verità. Specie nel secondo tempo. La squadra ha finalizzato poco? Quando si perde, tutti guardano a questo. È difficile inserirsi se non ci sono spazi...». Dopo due vittorie di fila, è arrivata una battuta d’arresto proprio nella prima tappa di un tour de force che vedrà la Roma impegnata, prima di Natale, anche contro Fiorentina, Juventus, Napoli e Bologna: la classifica non decolla, la tifoseria mugugna. «Io, dopo una sconfitta, non devo dire niente a nessuno: la gente guarda come ci comportiamo e poi giudica. Da parte mia c’è la voglia di fare una squadra sempre migliore, ma ci vuole tempo. Non credo che cambiare un allenatore ogni due settimane sia la strada giusta...».
Come mai una Roma a due facce, una in casa e un’altra fuori?
«Merito dell’avversario e di alcune situazioni che dobbiamo migliorare. Sapevamo che qui non era facile, loro hanno vinto la sesta partita di fila in casa ma credo che noi abbiamo avuto qualche occasione da gol e il pareggio, ripeto, sarebbe stato più giusto. Per me, aver messo così in difficoltà l’Udinese sul suo campo è una nota positiva».
Cosa manca?
«Dobbiamo migliorare le due fasi, difensiva e offensiva, come tutte le squadre. Stavolta abbiamo visto una migliore fase difensiva e non quella offensiva della scorsa settimana. Sappiamo che dobbiamo migliorare e lo faremo, ma c’è sempre un avversario che ti può far male e stavolta c’era l’Udinese con tanta qualità. Juan titolare? Mi ha convinto nell’ultimo allenamento, l’avevo visto in condizione».
Per vincere qualcosa di importante è ancora presto?
«Io non sono mai pessimista, non ho visto qui un passo indietro. Se ripenso a quello che abbiamo fatto nel primo allenamento e quello che facciamo oggi, sono ottimista. Ma non vendo fumo. Credo che sia importante come si arriva alla vittorie, ma solo i risultati dimostreranno se sono in grado di fare questo lavoro».
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