(Il Romanista) Il "bandito" è tornato. Ed è più carico che mai. Nicolas Burdisso è di nuovo a disposizione della Roma e non si dovrà fermare. Il pericolo dell’operazione all’anca è scongiurato.
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«Sarà un anno bellissimo»
(Il Romanista) Il “bandito” è tornato. Ed è più carico che mai. Nicolas Burdisso è di nuovo a disposizione della Roma e non si dovrà fermare. Il pericolo dell’operazione all’anca è scongiurato.
E’ solo un piccolo fastidio e lui ha deciso di tenerselo per non dover restare fermo un mese. Ha voglia Nico, ha voglia di vincere e ha voglia di farlo con la Roma («sarebbe una cosa diversa da qualsiasi altra»). Per cancellare il ricordo della passata stagione e, perché no, anche di una Coppa America che ha portato solo delusioni. In una lunga intervista a Roma Channel l’argentino parla della squadra che Luis Enrique sta costruendo una squadra con due argentini in più («Heinze è un vincente, Lamela ha voglia di imparare») e con una certezza: «Sarà un anno bellissimo».
Abbiamo visto una squadra motivata… Sì, sono andati via ragazzi che erano da tanto tempo qui e quelli nuovi hanno voglia di fare e dimostrare, poi c’è il discorso della società. Sarà un anno bellissimo. Noi abbiamo tanto da guadagnare. Sappiamo a cosa dobbiamo puntare quest’anno. Sappiamo che hai un problema ma che non ti opererai. E’ un problema che mi porto da un po’ di anni, diciamo un fastidio, ma che non mi condiziona più di tanto. Avevo deciso di toglierlo e per questo avevo parlato anche con i medici. Poi, visto che avrei dovuto stare fermo per un mese e che non mi fa tanto male, ho deciso di tenermi questa piccola ernia inguinale. Quando ci sarà tempo la toglierò, sennò me la terrò.
Al tuo ritorno ha trovato anche Gabriel Heinze, ha caratteristiche simili alle tue… Ho parlato con lui appena ha firmato. Sono contento che ci sia uno come lui per l’esperienza che ha, è un vincente. Dove ha giocato ha lasciato l’impronta. Per una squadra con tanti giovani, la sua esperienza, come quella di Totti e Perrotta, è fondamentale. Lui è uno che dà tutto in campo. Pregi e difetti di Heinze? Si vedrà in campo, per lui ogni partita è l’ultima. E’ uno che ci vuole in una squadra e nello spogliatoio è un perosnaggio positivo. Dove ha giocato ha lasciato l’impronta: ha indossato maglie come quella del Manchester United e Real Madrid.
La nuova società ha realizzato una squadra di giovani e di calciatori più esperti. Cosa ci dici di Lamela? L’ho visto in Argentina. Ho voluto parlare con lui. E’ tranquillo, rispettoso e ha voglia di imparare. Con il River per lui è stata difficile. Ha voglia di arrivare e si troverà in un ambiente positivo, il tecnico parla la sua lingua e questo sarà buono per lui. Lo stesso Lamela dal ritiro della nazionale ha detto che si farà guidare da te. Non gli dirò come deve giocare. Lo aiuterò a inserirsi nella città. Lui è giovane, l’ho fatto con mio fratello, lo hanno fatto con me. Voglio dare un aiuto ai compagni, anche a Josè Angel e Bojan.
La Roma è più o meno forte dell’anno scorso? Non posso dirlo, lo sorso anno eravamo più forti di 2 anni fa, ma poi non è andata bene. Dobbiamo dimostrare in campo. La verità nasce qui a Trigoria.
Cosa pensi delle altre big? Onni anno è un campionato più bello. Quest’anno ci sarà una Juve più forte, il Milan si è rafforzato, l’Inter ha cambiato molto ma è sempre grande. Avranno in più Alvarez che è bravo e che sarà guidato dagli argentini. Noi dobbiamo portare la Roma dove merita. In alto.
Vucinic se ne è andato, la Roma ci perde? Sicuramente. Ma non è il momento dei rimpianti, le scelte vanno rispettate. Lui e Menez forse non riuscivano ad esprimersi qui e gli faccio un grande in bocca al lupo. Mirko è un fuoriclasse, qui forse non riusciva ad esprimere il suo calcio. Come del resto è accaduto a Jeremy.
Quest’anno c’è l’Europa League. I tifosi la vorrebbero. Abbiamo le potenzialità per arrivare fino in fondo? Penso proprio di sì. E’ una competizione interessante, noi dobbiammo essere la Roma, giocare ogni partita per vincerla. Ci aspettavamo di giocare la Champions, ma io tengo molto anche a questa competizione.
Il fallimento dell’Argentina in Coppa America? Si possono dire tante cose. La verità è che ci siamo preparati al massimo, ma non siamo riusciti ad esprimere il calcio che volevamo fare, forse alla fine siamo stati penalizzati dall’eccessiva voglia di fare bene. Siamo usciti ai rigori, ha vinto l’Uruguay, secondo me meritatamente.
Le critiche a Messi? Lui è abituato ai giudizi, ma se guardiamo Dani Alves ha fatto lo stesso. Loro di solito giocano in una squadra in cui si conoscono tutti bene da tanti anni. Noi in Argentina ci prepariamo un mese e a volte non c’è tempo per mettere a posto tutto. Non credo sia giusto giudicarlo. Il paragone con Maradona costante? Io penso che con l’Uruguay abbia fatto bene. Ti aspetti di prenderti la rivincita in Brasile per i Mondiali. Sì, il calcio sudamericano è migliorato tanto, non sarà facile la qualificazione e noi dobbiamo conoscere un nuovo allenatore e iniziare da zero. Il calcio sudamericano è migliorato tanto, c’è un livellamento verso l’alto: con Venezuela, Perù e Bolivia non è facile giocare. La qualificazione non sarà semplice.
Insomma, come al solito tu non ti arrendi mai. Purtroppo no (ride, ndr), ognuno ha la sua essenza. Se mi chiamano in Nazionale farò quello che ho sempre fatto, in campo si entra per fare bene. Lanciamo un messaggio ai romanisti… Il messaggio è stato lanciato dalla fine del campionato fino ad oggi. La gente è motivata. C’è una nuova squadra e una nuova società. Ho voglia di vincere con questa maglia, sarebbe una cosa diversa da qualsiasi altra.
Un appello ai tifosi? Non so se bisogna farlo, loro ci sono sempre. Avvertiamo le altre allora: c’è anche la Roma… Si anche io lo penso, ma dobbiamo dimostrarlo.
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