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«Roma super. Da primo posto»

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Lo dice sottovoce, forse anche un po’ timidamente e senza mai pronunciare esplicitamente la parola scudetto.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) Lo dice sottovoce, forse anche un po' timidamente e senza mai pronunciare esplicitamente la parola scudetto.

Ma lo dice ed è il primo a farlo dall'inizio della stagione della Roma. «Secondo me possiamo arrivare anche primi, ma ci vorrà tempo perché in squadra ci sono molti giocatori nuovi. Diciamo che dopo 5-10 partite potremo capire la nostra forza e la nostra qualità. Milan, Inter e Juventus sono grandi squadra, ma secondo me al top ci possiamo arrivare anche noi». Per chi la cercava, non poteva esserci presentazione migliore per Simon Kjaer, il nuovo difensore centrale giallorosso.

RUOLO «Qui c'è un grande progetto, con tanti giovani e giocatori di esperienza come Totti e De Rossi». Tra quei tanti giovani, da mercoledì c'è anche lui, a lungo inseguito da Sabatini, preso e poi lasciato, per poi arrivare al fotofinish. «Con Walter c'è un grande rapporto, ci fidiamo l'uno dell'altro, mi ha sempre detto di stare tranquillo. Sono qui come terzo centrale, alle spalle di Juan e Burdisso. So qual è il mio ruolo, per giocare devo lavorare e migliorare. Ma darò una mano, ne sono certo». E con lo stato di emergenza che vive oggi la difesa romanista (Juan e Cicinho out, Burdisso rientrato in ritardo), chissà che domenica contro il Cagliari (le previsioni parlano di almeno 40.000 spettatori) non ci sia spazio anche per lui. «In tal caso sarei pronto, senza problemi. Ho giocato in Nazionale e tre partite con il Wolfsburg. Fisicamente sono in forma, al 100%».

FEELING Grande progetto, quindi. Che vuol dire giovani, è vero, ma anche Francesco Totti, il capitano della Roma. «Totti è Totti. Ci ho giocato contro un paio di volte in Italia, ha qualità immense. È il capitano e deve giocare sempre, perché apre spazi agli altri e fa sempre la differenza». E chissà che ne penserà Luis Enrique di quel "deve". «Lui ha il suo modo di giocare, che per un giocatore come me è perfetto. Qui giocherò più di anticipo che in Germania, dove è tutto uno contro uno e devi fidarti solo di te. Qui no, c'è organizzazione e Luis Enrique ci chiede a noi difensori non solo di difendere, ma anche di costruire e partecipare alla fase offensiva. Ripeto, per me è perfetto». Al contrario, evidentemente, di Felix Magath, l'ultimo tecnico che Simon ha avuto al Wolfsburg. «Lasciamo perdere, meglio non parlarne...».

CHI LO CONOSCE Ma Simon in Italia ci è già stato per due anni e ad allenarlo è stato Delio Rossi, uno che spesso viene avvicinato alla panchina giallorossa nel caso in cui Luis Enrique dovesse fallire. Ed è proprio lui a descriverlo in modo lusinghiero: «È il difensore più forte che abbia mai allenato: bravo nell'uno contro uno, veloce, forte di testa e con una buona tecnica. Difetti? È molto forte fisicamente e a volte si bea di questo e non cura il dettaglio». Imparerà, è a Roma anche per questo.