rassegna stampa roma

«Roma, sai cosa voglio»

(Corriere dello Sport-P.Torri) Ultimi fuochi a Trigoria. Almeno questa è stata la sensazione. Senza per que­sto che si ridimensionasse la vigilia di un derby che mette in palio qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia e serenità...

Redazione

(Corriere dello Sport-P.Torri) Ultimi fuochi a Trigoria. Almeno questa è stata la sensazione. Senza per que­sto che si ridimensionasse la vigilia di un derby che mette in palio qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia e serenità prossima futura.

Tutto in una notte, senza fare calcoli legati al campionato, perché «il derby è sempre il derby, noi vogliamo vin­cerlo » . Ranieri a questa stracittadina che potrebbe essere la penultima della sua esperienza romana, il prossimo trenta giu­gno scadrà il suo contratto e continuano a latitare segnali per il rinnovo, ci arriva con i numeri a suo favore, tre volte ha sfidato la Lazio da allenatore della Roma, tre vol­te è andato a fare festa sotto la curva Sud con i suoi giocatori. Ma è da troppi anni nel calcio per non sapere che il passato conta zero, ogni volta è come se fosse la prima. DERBY -Non può esistere un derby figlio di un dio minore. Tanto meno questo che met­te in palio la possibilità di inseguire un tro­feo. Almeno da parte di Claudio Ranieri, non ci sarà nessun tipo di calcolo in funzio­ne campionato:«Sarà un derby vero, come sempre. Noi ci teniamo alla coppa Italia, vogliamo vincerlo. Non punto su nessun giocatore in particolare come uomo parti­ta, punto semmai sull’intera squadra, sul­la Roma come gruppo. Siamo intenzionati a fare bene in tutte le competizioni in cui siamo impegnati. Non c’è una squadra fa­vorita come del resto è sempre in un derby. Ho fiducia in questa Roma, l’ho ritrovata sin dalla trasferta di Brescia(quarta gior­nata di campionato, ndr)e da allora stiamo lottando per risalire punto dopo punto e lottare per lo scudetto. Saranno quattro­ cinque squadre che si contenderanno il ti­tolo e noi vogliamo essere tra queste. Qua­li le altre? Non mi interessa. Sulla Lazio posso solo dire che sta facendo bene, per il resto parlo solo della Roma. Abbiamo pen­sato a tutto, abbiamo provato anche i cal­ci di rigore. Prima di un derby, un allena­tore deve parlare poco, non c’è bisogno di farlo, i giocatori si caricano da soli. Non penso a cosa aspettarmi dalla Lazio, pen­so invece a cosa aspettarmi dalla mia squadra. E mi aspetto una vittoria. Siamo pronti» . MALUMORI -Adriano, Pizarro, Totti, Burdis­so, per ultimo Vucinic (e si potrebbe con­tinuare), da un po’ di tempo a Trigoria i malumori finiscono in copertina e, spesso, hanno visto coinvolto l’allenatore. Ranieri sa che ci sono, ma si augura che si trasfor­mino in energia positiva, definendoli con una parola molto precisa:« Chiamiamoli scazzi. Improvvisi. Si fermano là e sono po­sitivi, fanno bene. Credo che siano determi­nati dalla voglia di fare il massimo, tutti vogliono partecipare alla rincorsa. Ai gio­catori ho detto che le partite si decidono nei quindici minuti, io farei a gara per gio­care la parte finale delle gare. Con Vucinic non ho parlato. Se vuole, la porta del mio spogliatoio è aperta. Deve capire che l’al­lenatore e la società non hanno nessuna intenzione di cederlo, resta alla Roma al cento per cento. Io sono l’allenatore, devo fare le scelte e loro le devono accettare, al­trimenti non fanno il bene della Roma. Io penso solo al bene della mia squadra. Vi posso comunque assicurare che nello spo­gliatoio c’è allegria, entusiasmo. Non vedo tutti questi problemi. Da vent’anni giro il mondo, ho avuto sempre lo stesso compor­tamento, evidentemente va bene. Loro de­vono capire una persona, il tecnico, io ven­totto- ventinove e cerco di capire tutti, an­che se talvolta può capitare con qualcuno di non avere la chiave giusta. La questio­ne del mio contratto non mi interessa ». Conta il derby.