(Corriere dello Sport - G.D'ubaldo) - Da giocatore si esaltava in queste partite. Dentro o fuori, Vincenzo Montella ci metteva la sua implacabile freddezza. Da allenatore non è diverso, anzi, in più è maturato come uomo.
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«Roma quarta e rimango io»
(Corriere dello Sport – G.D’ubaldo) – Da giocatore si esaltava in queste partite. Dentro o fuori, Vincenzo Montella ci metteva la sua implacabile freddezza. Da allenatore non è diverso, anzi, in più è maturato come uomo.
E questa che può essere una parentesi, lunga o breve della sua vita, vuole viverla senza avere rimpianti. Stasera a Udine si decide il futuro della Roma e, forse, anche quello di Montella: « Mancano sempre meno partite, il distacco è rimasto ahinoi invariato rispetto all'ultima gara, visti anche i risultati degli altri. Se vogliamo raggiungere il quarto posto questa è una gara decisiva. Abbiamo preparato bene questa partita che conta molto, è uno spareggio. Ci vogliono giocatori forti e motivati ». Il suo futuro passa da Udine, ma Montella preferisce fare un discorso più articolato sulla sua eventuale conferma: « Magari potrei decidere di fare il secondo a Guardiola (ride, ndr). Potrei decidere qualsiasi cosa. Adesso è prematuro, non ci penso affatto. Se ne sentono tante di voci, ma è giusto così, non lo dico con retorica. La piazza è importante, con tanti tifosi. C'è grande attesa ed è giusto che si parli di tutto, ma a volte ci sono delle contraddizioni che fanno ridere. Dovrei portare la squadra in Champions per poi lasciarla ad un altro, oppure restare senza raggiungere il quarto posto. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, non ho ancora pensato al mio futuro, penso al presente ». Ormai la strada l'ha scelta, farà comunque l'allenatore: « E' una scelta difficile che va ponderata e non si può rispondere a bruciapelo ». Intanto in questa fase di transizione i suoi interlocutori restano gli attuali dirigenti, ma qualcuno che sta per arrivare ha già chiamato Montella: « Di solito lo sapete prima di me o degli interessati. Non è importante questo, cerco di non rispondere. No, io mi devo rapportare con questa società, con queste persone che tanto hanno fatto e stanno facendo per la Roma. Tutte queste voci non fanno bene, basti pensare che giocatori che lavorano da anni con questi dirigenti, sentendo queste cose possono essere disturbati e dispiaciuti, c'è un grande rapporto tra giocatori e dirigenza ». Montella mostra tutto il suo orgoglio quando risponde a Capello, che ritirando un premio in Puglia, giorni fa, aveva detto di essere rimasto sorpreso nel vedere Montella chiedere ai suoi attaccanti di rientrare: « E' stata una battuta, la prendo come tale, mi ha fatto molto sorridere. Un allenatore dovrebbe organizzare la squadra per dire a un attaccante quando e come rientrare ». E' meglio restare concentrati sulla partita del Friuli e sulle scelte che dovrebbero escludere in partenza, anche questa volta, Borriello, con il quale ieri ha parlato per quasi un quarto d'ora alla fine dell'allenamento per spiegargli il motivo delle sue scelte: « A Roma è sempre più bravo il giocatore che non va in campo. Io decido e non mi faccio condizionare dalla piazza. Tutti devono sapere che si è molto più amati quando si gioca meno e che si può essere decisivi entrando dalla panchina. Borriello si sta allenando con grande professionalità, è pronto, gli ho dato poche possibilità per scelte tattiche, avrebbe meritato di giocare di più. Lui è desideroso e voglioso di mettersi in mostra e di aiutare la squadra. E' molto divertente e simpatico, ci fa anche ridere. Posso raccontare un aneddoto di come sta vivendo questo momento. Mi ha detto che quando sono diventato allenatore aveva grandi speranze: 'Finalmente, un attaccante che allena, mi farà giocare più spesso'. Invece faccio giocare Perrotta centravanti (ride, nd'i.). L'ha presa bene, naturalmente è dispiaciuto quando non gioca ». Difende la scelta di riportare Totti a fare il centravanti: « Se Francesco da centravanti negli ultimi anni ha segnato tanto, se negli ultimi tempi sta bene e continua a segnare, un allenatore prima di spostarlo ci pensa bene, anche se alle spalle ha Borriello. Gli ho detto che se devo far giocare tutti e due devo rinunciare a qualcos'altro. Per ora è andata così ». Infine liquida il discorso su Menez che non è stato convocato per infortunio e che nei giorni scorsi ha fatto capire che potrebbe andare via: « Siamo alla vigilia di una partita cruciale della stagione, le parole e il futuro di un giocatore sono l'ultimo dei miei pensieri. Ci penseremo, ci penseranno, ci penserà».
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