(Corriere dello Sport – P.Torri) Un gol è arrivato. Pure di una punta, un inedito in questa stagione, anche se può sembrare sorprendente sottolinearlo.
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«Roma, manca un po’ di fiducia»
(Corriere dello Sport – P.Torri) Un gol è arrivato. Pure di una punta, un inedito in questa stagione, anche se può sembrare sorprendente sottolinearlo.
Eppure stiamo qui a commentare un’altra delusione, un pareggio contro un Siena che, oltretutto, non è che avrebbe rubato qualche cosa se avesse vinto. Si pensava che dopo il piattone con fiatone di Osvaldo, la nuova Roma alla catalana, anzi no, meglio non dirlo ancora, la nuova Roma e basta, dicevamo, avrebbe finalmente ritrovato quella serenità e quel pizzico di fluidità per poter vincere finalmente la sua prima partita. Niente da fare. E come era successo a Milano nel quarto d’ora finale, si è lentamente sciolta fino a prendere il gol del pareggio da Vitiello che così potrà raccontarlo ai nipotini. TRIDENTE - Non c’è tridente, fin qui, che tenga. Luis Enrique prova a cambiarli, ma il gol e stavolta pure le occasioni per segnare, latitano. Al punto che gli attaccanti giallorossi che transitano nella zona mista dell’Olimpico, ti guardano con occhi che dicono molto. Ma parole zero. C’è Totti che passa accompagnato dal fido Vito Scala, saluta con una faccia che non sembra la sua, va via insieme all’avvocato Antonio Conte che lo sta seguendo, come altri giocatori, in alcune vicende legali. C’è Bojan che passa e fai fatica a vederlo perché non è che sia un gigante. C’è Osvaldo che sembra avercela con il mondo, forse perché sperava con il suo gol di poter brindare alla prima vittoria in giallorosso, un primo gol contro quel Siena che era stata anche la sua ultima vittima italiana nel 2009, maglia del Bologna. C’è Lamela che va via di corsa scortato dall’ufficio stampa. C’è Borriello che preferisce tirare dritto.
E c’è, alla fine, Fabio Borini che non può fare a meno di provare a fare un’analisi di quello che non va in questa Roma in costruzione. Ci mette poco a fotografare la situazione:«Ci manca la fiducia» . Che è una di quelle frasi che nascondono una marea di problemi perché, in qualsiasi campo, se non si ha la fiducia in quello che si fa, il rischio di andare incontro a un fallimento non può che essere elevato:«I movimenti dei tre attaccanti in allenamento li proviamo e riproviamo. Ci vengono bene, poi però in partita facciamo fatica. Contro il Siena, inoltre, abbiamo concesso troppo al loro contropiede, rischiando di prendere gol in più di un’occasione, c’è bisogno di continuare ad allenarsi. Capisco che non è facile, ma ci vuole pazienza perché sono convinto che il risultato arriverà e a quel punto penso che tutto dovrebbe diventare più semplice. Noi abbiamo fiducia in questo modulo e in quello che facciamo» . SUBENTRATO - Dopo la partita di San Siro da titolare, ieri sera Luis Enrique ha sistemato Borini in panchina, per poi mandarlo in campo nella parte finale della gara:« Sono venuto a Roma con fiducia, a Parma avevo trovato più di una difficoltà, qui le cose stanno andando bene almeno dal punto di vista del mio utilizzo. Però vorrei che questa Roma cominciasse a vincere. A Roma se non vinci le partite è normale che arrivino i fischi. Verrà comunque il nostro momento e ci rifaremo. Il gruppo è unito e sta con l’allenatore. Usciremo da questo momento » . Speriamo.
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