(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - Una settimana di lavoro in ritiro è bastata a Luis Enrique per capire il mondo Roma. Il tecnico asturiano si sente coinvolto e vuole coinvolgere i suoi giocatori.
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«Roma, la strada è quella giusta»
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – Una settimana di lavoro in ritiro è bastata a Luis Enrique per capire il mondo Roma. Il tecnico asturiano si sente coinvolto e vuole coinvolgere i suoi giocatori.
Con la forza delle idee vuole conquistare Roma. La personalità non gli manca. Il feeling con i tifosi è sbocciato subito: «Mi hanno impressionato diverse cose, la gente che ama la squadra, la grandezza del club, che ci mette in condizione di lavorare al meglio, le infrastrutture, la buona predisposizione dei giocatori. Mi piace tutto» .
ACQUISTI - Bojan e Heinze sono ufficialmente della Roma: «Parlerò di loro quando saranno qui. Noi cerchiamo giocatori con un profilo preciso che fanno al caso nostro, sono contento dell’atteggiamento del club che sta cercando di portare avanti un‘idea di calcio diversa. C’è un’evoluzione in corso in questa società» . Società che incontra ancora qualche ostacolo nel definire il passaggio di proprietà e che nei giorni scorsi è stata in ansia per la querelle Totti-Baldini: «Non sono preoccupato per la questione societaria, sono vicende abbastanza normali quando si sta cercando di ultimare un passaggio di proprietà di questa portata. Staff e tecnico e giocatori non sono condizionati da questo, anzi siamo concentrati sul lavoro e vogliamo continuare così. Sulla questione di Franco e Francesco lo dirò solo una volta a chiare lettere: sono sicuro che entrambi vogliono il bene della Roma. A me interessa solo questo. Per il resto preferisco starne fuori» . Ribadisce il ruolo di leader del capitano: «Da Totti, De Rossi e Perrotta pretendiamo sempre di più, sono grandi giocatori, ma anche un esempio per i giocatori che ci sono e anche quelli che arriveranno» . In attesa dell’arrivo di Bojan e Heinze, è felice di poter avere Josè Angel Valdes: «E’ un giocatore molto giovane, ma già con grande esperienza nella Liga. Ha grande corsa può aiutare la squadra e può migliorare, vista l’età. Viene a incrementare il nostro parco giocatori, è un giovane molto interessante» .
MODELLO - Non vuole copiare il Barcellona, ma l’idea di calcio che esprime è quella: «Il Barcellona è un modello unico, perchè da sempre ha nel suo dna una certa filosofia di gioco. Noi stiamo cercando un modello che sia adatto alle caratteristiche di questi giocatori e fino a quando non sarà chiuso il mercato non possiamo fare un bilancio definitivo. Per noi è importante che i giocatori si sentano felici, se sono soddisfatti si lavora meglio» . Luis Enrique ha un obiettivo in testa, sin dal primo giorno, per il quale è pronto a mettersi in discussione: «Convincere i giocatori della bontà del progetto, ci proveremo con tutte le nostre forze e il massimo dell'impegno, e se non ce la faremo andremo a casa e verremo sostituiti. Via!» , dice con un gesto secco della mano per dare più enfasi alla sua affermazione. Poi spiega perchè: «Se non sapremo convincere i giocatori non andremo lontano e questo perchè in campo sono i giocatori che devono risolvere i problemi, mentre il nostro compito è quello di aiutarli. Ma ho la sensazione che stiamo riuscendo a convincerli, poi è chiaro che saranno i risultati a dettare legge» .
TIFOSI - Un pensiero particolare Luis Enrique lo rivolge ai tifosi: «Il nostro obiettivo è che si sentano orgogliosi di noi, dico sempre ai tifosi di sostenere la squadra, non me. Posso solo promettere che lavoreremo al massimo per farli felici, mi piacerebbe creare una grande sintonia tra i giocatori e la tifoseria. La pressione non ci fa paura. Lotteremo per vincere tutte le partite, una dopo l’altra, senza progetti a lungo termine. Voglio una squadra che si metta alla spalle i problemi dello scorso anno, per superare insieme le difficoltà. Dovremo scendere in campo in 80.000 e non in undici, la pressione che c’è a Roma è benedetta» .
TATTICA - Proverà a far giocare Totti con Borriello: «Mi piacciono molto le loro qualità, se vogliamo fare un calcio d’attacco dobbiamo farli coesistere, ma ci servono giocatori che sappiano attaccare e difendere tutti insieme » . Vuole che tutti remino della stessa parte, su questo sarà inflessibile: «Se mi accorgessi che qualche giocatore non fosse in sintonia resterebbe fuori dal gruppo» .
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