(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) - José Angel Valdes è quasi un giocatore della Roma. Ieri Walter Sabatini doveva formulare l’offerta ufficiale allo Sporting Gijon, vicinissima ai cinque milioni di euro.
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«Roma grande come il Barça»
(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) – José Angel Valdes è quasi un giocatore della Roma. Ieri Walter Sabatini doveva formulare l’offerta ufficiale allo Sporting Gijon, vicinissima ai cinque milioni di euro.
Il Barcellona era salito a quattro, il Benfica offriva sei milioni e un ingaggio più alto per il giocatore. Ma il direttore sportivo giallorosso ha preso tempo. L’affare slitterà di qualche ora, ma si farà. José Angel nelle ultime ore ha superato tutti i dubbi, ha saputo resistere alle pressioni ricevute dal Barça ed è entusiasta di arrivare alla Roma con Luis Enrique e Bojan Krkic, una enclave spagnola nella Capitale d’Italia che potrebbe infoltirsi con le prossime operazioni di mercato. Abbiamo rintracciato José Angel nel pomeriggio, mentre era in attesa di ricevere l’ufficialità del suo trasferimento. E’ in vacanza, in costante contatto con il suo procuratore. Molto deciso, la voce roca, al telefono sembra più grande dei suoi ventuno anni. José Angel ha l’aria di chi ha le valigie pronte. Verrà a vivere a Roma con la fidanzata Sara. Si racconta così: «Sono un laterale sinistro, non mi piace parlare di me, preferisco che lo facciano gli altri. Da quando sono professionista ho giocato sempre a sinistra, mai a destra, sono mancino. Da ragazzino giocavo più avanti, ma sempre da quella parte. So fare bene la fase offensiva, senza trascurare quella difensiva».
PERCHE’ LA ROMA - Ha scelto la Roma, sa che avrà la possibilità di giocare. Nel Barcellona avrebbe fatto la gavetta nella squadra B appena lasciata da Luis Enrique: «Sono molto contento di quello che si dice e si scrive a Roma sul mio conto. So che c’erano altre squadre che mi volevano, ho ascoltato tutti con serenità. Per me è stato importante scegliere la squadra che può darmi la possibilità di giocare. Il Barcellona mi ha cercato, è vero, ma la Roma è la società che maggiormente si è interessata al mio acquisto ed è quella più vicina. Se si conclude sarò contento». Determinante è stata la presenza di Luis Enrique, asturiano come lui: «Conosco Luis Enrique per quello che è stato da calciatore, avendo anche lui giocato nello Sporting Gijon come me. Ora lo sto conoscendo anche da allenatore e mi sembra che abbia tutte le carte in regola per diventare un grande. Nel Barcellona B segue la filosofia della prima squadra, so come gioca, ha il marchio di fabbrica del Barcellona. Non ho dubbi che farà bene anche a Roma. Non ci ho mai parlato, non lo conosco personalmente. Come allenatore ha appena cominciato, ma ha fatto vedere di cosa è capace e le sue qualità le farà vedere anche alla Roma » . In attesa dell’ufficialità si sbilancia appena: «Non so definire quante probabilità ci siano per il mio arrivo a Roma, ma posso dire che sono tante».
CON IL CAPITANO - Il giovane terzino spagnolo non si fa trovare impreparato su alcuni dei suoi nuovi compagni: «Della Roma conosco Francesco Totti, un mito italiano, uno dei massimi riferimento del calcio mondiale. Ma conosco bene anche De Rossi. Comunque la Roma in generale è molto seguita in Spagna. Conosco il campionato italiano, è molto importante. Non sono mai stato a Roma, l’unica volta che sono stato in Italia è stato in occasione dei Giochi del Mediterraneo con la Nazionale a Pescara. La Roma è una grande squadra, come il Barcellona o il Real, un club storico, composto da grandissimi giocatori. Bojan Krkic è mio compagno nella Nazionale Under 21, ritengo che la Roma abbia messo a segno un grande colpo. Durante l’Europeo non abbiamo avuto modo di parlare con lui della Roma. Non so se a metà luglio sarò in ritiro con la Roma, ma spero che si chiuda il prima possibile per esserci». Un pensiero per i suoi nuovi tifosi: «So che a Roma c’è un tifo molto passionale, ma io vengo da una squadra che ha un pubblico molto caldo, sono abituato ad avere questa spinta molto importante».
INSERIMENTO - Per la prima volta all’estero con un allenatore spagnolo. Un bel vantaggio: «Questo mi aiuterà nel mio inserimento, per capire quello che vuole l’allenatore. Non è un limite affrontare un’esperienza all’estero così giovane, la carriera di un calciatore è molto breve, bisogna sfruttare le occasioni che si presentano. Non ho timori, mi calerò nel campionato italiano cercando di far vedere il mio valore». La Roma ha puntato su di lui per il ruolo di terzino sinistro, quello che è stato di Riise negli ultime tre anni: «Non devo raccogliere l’eredità di Riise, un grande giocatore, sappiamo qual è il suo valore. Io non vengo a Roma come sostituto di Riise, ma vengo per conquistarmi il posto e per fare il mio dovere».
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