rassegna stampa roma

«Roma, che fortuna»

(Il Messaggero – D.Magliocchetti) La Lazio tutta compatta gioca d’anticipo alzando con astuzia la voce. A farlo sono nell’ordine Edy Reja, Cristian Brocchi e il presidente Claudio Lotito che si augurano di lottare alla pari per lo sprint...

Redazione

(Il Messaggero - D.Magliocchetti) La Lazio tutta compatta gioca d’anticipo alzando con astuzia la voce. A farlo sono nell’ordine Edy Reja, Cristian Brocchi e il presidente Claudio Lotito che si augurano di lottare alla pari per lo sprint finale per la zona Champions League.

Nel mirino, neanche a dirlo, c’è la Roma. Ad aprire le danze è l’allenatore della squadra laziale: «Chi temo di più tra Udinese e Roma? Dico Roma perché ha una rosa molto valida e poi di questi tempi le gira tutto bene. E’ fortunata...». Una battuta che il tecnico goriziano lascia cadere lì, ma passa qualche secondo e dopo la motiva: «Perché fortunata? Mi volete tirar fuori le cose. Di certo noi a Napoli siamo stati penalizzati. Non so se la situazione societaria della Roma, con un passaggio di proprietà, possa determinare questa fortuna: io mi auguro di no...». Apriti cielo. Frasi che hanno fatto arrabbiare non poco i romanisti, ma al tempo stesso inorgoglito i tifosi della Lazio. «Cosa ha detto di male il mister? Solo la verità nuda e cruda», il parere dei supporter di fede laziale che ieri durante la partita hanno intonato diverse volte il coro: «Noi vinciamo senza rigori». E l’allusione è naturale e fin troppo ovvia nei confronti dei tanti rigori avuti dalla Roma in questa stagione. Ecco è proprio da questo il punto da cui parte Edy Reja. «Se sono preoccupato? Se devo essere sincero sì e non mi sembra una cosa di oggi, anche per tutto quello che è successo in questo campionato. Il mio desiderio è che da qui alle prossime sei partite gli arbitri se sbaglieranno commettano errori in buona fede e non vengano condizionati. E’ la mia speranza e il mio augurio, ma sono certo che sarà così. Noi non vogliamo regali o favori da parte di nessuno, anche perché non ne abbiamo mai avuti e i punti che abbiamo in classifica sono strameritati.

Dopo quello che è successo a Napoli una settimana fa, non mi sembra che con il Parma siamo stati avvantaggiati in qualche episodio». E ancora: «E’ stata una gara corretta, e l’arbitro a fine partita mi ha ringraziato perché abbiamo giocato correttamente, senza proteste. Non siamo maliziosi, non siamo cattivi. Le nostre caratteristiche sono altre». Altrettanto diretto è pure Cristian Brocchi. Il mediano è felice e contento di quello che sta facendo la Lazio, ma anche lui suona il campanello d’allarme. «Ora siamo davanti a tutti, ma per il quarto posto non dipende solo da noi ma anche da altri fattori. Non vorrei aprire una polemica rovente, ma siamo stati un po’ maltrattati in questa stagione, almeno rispetto ad altri. Sapete, poi, veniamo da una settimana difficile e quella sconfitta di Napoli ci ha lasciato l’amaro in bocca, ma ora abbiamo vinto in modo meritato e tutto riparte, anche se ho una certezza, ovvero che se alla fine dovessimo essere noi ad andare in Champions, l’avremmo meritato più di altri. E su questo non ho dubbi». Brocchi non ha ancora mandato giù quel gol che non gli hanno dato sette giorni fa a Napoli: «Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e ci dispiace che la critica non ci abbia pubblicizzato abbastanza. Abbiamo perso e ci siamo sempre rialzati, proprio come le grandi formazioni. Siamo la prima squadra della capitale e se raggiungeremo il nostro obiettivo, lo ripeto sarà più meritato rispetto ad altri. Sono orgoglioso di ciò che stiamo facendo. Se il mio riferimento è ai rigori di Udinese-Roma? Quello di Pizarro mi sembrava netto, avrei qualcosa da dire invece su quello non concesso all’Udinese a me sembrava altrettanto netto». Chiude il presidente Claudio Lotito che, tramite le telecamere di Sky, avverte: «Ho messo in campo una task force per la verifica dell’andamento delle ultime sei giornate di campionato. Andare o no in Champions fa una differenza di 25 milioni di euro. Io non parlo della fortuna di altre squadre o di arbitri, ma se meritiamo di vincere le partite e non lo facciamo per cause indipendenti da noi, io devo tutelare la mia squadra. Dobbiamo fare in maniera che i risultati dipendano esclusivamente dal merito delle squadre». Insomma, sarà sicuramente una bella lotta dentro e, forse soprattutto fuori dal campo

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