rassegna stampa roma

Lotti a cena con Palamara per la nomina delle toghe: “E Renzi venderà la Roma”

Il pm raggiunge in tarda sera l'ex ministro e i suoi commensali. Fra i discorsi si parla anche del viaggio in Qatar del Bullo per piazzare la Lupa agli emiri

Redazione

I dialoghi tra Luca Lotti e Luca Palamara non si limitavano solo alla sfera della magistratura, ma i due erano arrivati anche alla rivelazione di una possibile cessione della Roma agli emiri del Qatar.

Una storia conosciuta dai due fin da febbraio 2018, dove lo stesso Palamara rivelava: "La sa Lot...", e facendo intendere come la storia la conoscesse bene il presidente della Lazio Claudio Lotito.

Palamara aveva tirato fuori il discorso calcio virando dalle faccende della magistratura con la propria moglie, esponendo ulteriormente in un'altra occasione: "Lo sai che mi ha detto Luca Lotti? Che Renzi sta facendo da intermediario per far comprare al Qatar la Roma". Una situazione che lascia spiazzata anche la signora, che risponde al proprio marito ribattendo "Che c'entra sta roba, boh", e lasciando al marito una risposta di sufficienza così: "Niente, era così per dire".

Secondo La Verità nel discorso tra Palamara e Lotti emerge l'intenzione di Renzi di far vendere la Roma, attivandosi in prima persona per concludere l'operazione. L'ex premier all'epoca sembra attivo per far vendere il Milan, salvo poi smentite sulla questione e una rapida virata sulla società giallorossa.

Lotti in merito disse riguardo un dialogo con Matteo Renzi: "Matteo era a Doha e mi ha detto 'io la compro la Roma, la compro davvero! Ma lo stadio si fa o no?'.

Poi Renzi ha continuato con Lotti: "Guarda vediamoci a Parigi con Luca la settimana prossima. Luca lo stadio non lo possiamo garantire: non siamo in grado di garantirlo perchè il problema si chiama Franco Caltagirone, che è contro questa operazione. Di solito dovreste essere voi magistrati ad arrivare su queste situazioni, non noi politici...".

Il "Luca" della telefonata potrebbe essere Parnasi, imprenditore arrestato nel 2018 proprio per gli scandali legati allo Stadio della Roma.