(Il Romanista - M.Bianchini) La giornata grigia e piovosa, che forse aveva causato negli animi qualche malinconia, è stata ravvivata dai teleschermi di Sky, dove è andata in onda la farsa dell’estate.
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Lotito, la lupa, l'aquila e il pollo ruspante
(Il Romanista – M.Bianchini) La giornata grigia e piovosa, che forse aveva causato negli animi qualche malinconia, è stata ravvivata dai teleschermi di Sky, dove è andata in onda la farsa dell’estate.
Attore unico, insuperabile, il solito presidente di una squadra di cui sono perdute le tracce del posto in graduatoria. Si sa soltanto che usa allenarsi sui prati di Formello, fra greggi e libagioni che hanno finito per offuscare la mente del "capo". Intervistato all’uscita della sede di via Allegri, dove si era svolto un importante consiglio federale della FIGC, il "latinista ", non ha saputo nascondere la soddisfazione di poter ancora una volta annunciare al mondo che "la Lazio è nata molti anni prima della Roma". L’introduzione di un secondo giocatore extracomunitario, la discussione sulla patata bollente dell’Inter incolpata di illecito. Macché, bazzecole per il "latinista" al quale è sembrato molto più importante vantare la priorità dei natali che vagano solo nella sua fantasia. Ha ribadito il suo disappunto di non poter affiggere sulle maglie di Formello, un simbolo forte di Roma. Non riesce ancora a smaltire la rabbia di vedere campeggiare la lupa con i mitici gemelli Romolo e Remo sullo stemma giallorosso. «Noi abbiamo l’aquila - ha sottolineato con tono solenne, dicendo pure che accanto sarebbe stato bene il Colosseo - sempre perché la Lazio è nata prima».
L’auspicio blasfemo ha soltanto un piccolo difetto. Come la Lupa, pure il Colosseo rappresenta l’antica storia di Roma. Quindi, che c’entra con i borghi di campagna? E’ giusto che essi si fregino dell’aquila, volatile assai più vicino al pollo ruspante che trova il suo luogo naturale di crescita e di gloria, proprio sui prati dei contadi laziali.
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