rassegna stampa roma

Lo stupore del Corrierino

(Il Romanista – M.Bianchini) – Il “Corrierino” sembra particolarmente affezionato al verbo stupire, sul quale ha costruito la sua ironia , quando sottolineò che DiBenedetto si era presentato con «troppa voglia di...

Redazione

(Il Romanista - M.Bianchini) - Il "Corrierino" sembra particolarmente affezionato al verbo stupire, sul quale ha costruito la sua ironia , quando sottolineò che DiBenedetto si era presentato con «troppa voglia di sorprendere».

Nei toni appariva chiara la vena strisciante del pregiudizio, al limite dalla derisione. Con la sconfitta di Bratislava si canta vittoria e dalla cattedra del "sapere", consigliano in veste di "caritatevoli" padri di famiglia: "Roma , non stupire più". A volte è necessario il giro di parole per chiarire meglio un concetto. Ci concediamo la licenza per dire: siamo noi a stupirci che il "Corrierino" si stupisca. Forse non sarebbe accaduto se la società giallorossa fosse rimasta ancorata all’età dei dinosauri, prigioniera di vecchie consuetudini che nel caso specifico si esemplificano nel ragionamento edificato su una comoda equazione: la squadra romanista, con i suoi senatori, due anni fa sfiorò lo scudetto. Sarebbero bastati due o tre ritocchi e un allenatore tradizionale, per approdare al naturale traguardo. Ma che bravi! Meriterebbero un applauso le "volpi" che ancora si nutrono del calcio paludoso, malcelatamente rivendicato. Hanno dimenticato il trascurabile particolare di quanto ha saputo combinare nella scorsa stagione la squadra più anziana del campionato, dimostatasi in realtà soltanto un grosso equivoco che ha vivacchiato sulla "dote" di vicecampioni: Chi ricorda tutto questo in buona fede, non dovrebbe "stupirsi". Purtroppo si evince che la "sterzata" del nuovo corso americano non è stata minimamente compresa, oppure volutamente ignorata dai coltivatori del preconcetto. DiBenedetto si è assunto l’onere di battistrada annunciando di voler sovvertire antichi difetti sia di natura sportiva che di impostazione programmatica sul piano della competitività economica Nel quadro impegnativo dipinto dal presidente, si staglia un percorso tortuoso, come è naturale che sia. E allora ci sta che Enrique desti perplessità sulla scelta della formazione , che la squadra non esprima ancora compiutamente le sue idee. che emergano lacune nell’organico da colmare ed anche una sconfitta (tra l’altro, assolutamente immeritata). Fa parte delle trasformazioni radicali . Si obietterà: tra otto giorni comincia il campionato. Vero, ma se vogliamo rispettare la serietà, non bisogna dimenticare che le cartucce rimaste in serbo rispondono ai nomi di De Rossi, Heinze, Lamela ,del recupero di Juan, di Franesco Totti a tutto servizio. Prendendo in prestito pure noi la moda del momento, aggiungiamo almeno tre "mister X" ai quali presto Sabatini dovrebbe dare un’identità e forse si "stupiranno" anche gli avvoltoi.