(Il Romanista - P.Bruni) - Crisi di risultati e confusione. Quattro sconfitte consecutive e un futuro prossimo compromesso. La Roma vive giorni caotici, dalle dimissioni dell’uomo di San Saba alla promozione dell’Aeroplanino.
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Lo psicologo benedice Montella
(Il Romanista – P.Bruni) – Crisi di risultati e confusione. Quattro sconfitte consecutive e un futuro prossimo compromesso. La Roma vive giorni caotici, dalle dimissioni dell’uomo di San Saba alla promozione dell’Aeroplanino.
Da uno spogliatoio che rumoreggia e tende all’anarchia fino alla rabbia dei tifosi. Innamorati stanchi di vedere naufragare in un batter d’occhi le speranze e i sogni. Irritati dall’ennesimo scherzo del destino pallonaro. Che cosa succede a Trigoria? Dove finiscono le responsabilità di Ranieri e iniziano quelle dei giocatori? Che cosa attende Montella? Domande che abbiamo rigirato al dr. Alberto Cei, psicologo e psicoterapeuta, consulente di aziende, federazioni sportive, squadre professionistiche e atleti di vertice mondiale.
Dottore, come si può spiegare la situazione della Roma? Sicuramente l’instabilità societaria che, per forza di cose, ha un peso e mi sembrava evidente la difficoltà di rapporti fra l’allenatore e la squadra. Forse, da un lato c’era la rigidità del tecnico nel pensare di avere sempre ragione e dall’altro trovarsi di fronte un gruppo che ha carenza di professionalità. Dovrebbero fare gli interessi della società anche se non si concorda su alcune linee guida. L’unione di questi due aspetti credo abbia creato comportamenti distruttivi in campo.
Da 3-0 a 4-3 a Genova non è un crollo ma una catastrofe.Come si spiega? Sono cose che possono accadere: il 3-0 del Milan in finale di coppa campioni col Liverpool ne è l’esempio. Nello sport accadono cose incredibili. La gara si gioca su momenti e quegli istanti tendono a creare diverse convinzioni, sia per chi si trova in vantaggio, sia per chi deve recuperare.
Perché la Roma prende subito dopo averne segnato uno? Perché c’è una sorta di rilassamento per la presunzione di aver chiuso la partita. Su quello si possono fare degli allenamenti specifici, proprio per abituarsi a recuperare la palla nel minuto successivo alla rete realizzata.
La contestazione a Trigoria, può provocare blocchi mentali nei giocatori? Temo non provochi nulla. Probabilmente la prendono come un fastidio. Non sono feriti nell’orgoglio, perché se lo fossero scenderebbero in campo per dimostrare il loro valore.
Perché un allenatore esperto come Ranieri non è riuscito a dare una scossa allo spogliatoio? C’è un detto: "l’allenamento è far fare ai calciatori quello che non vogliono fare, ma quello che devono per raggiungere gli obiettivi". Vale nello sport così come nella vita. Questo non è accaduto: allenamenti blandi, poca intensità e il risultato si vede in partita.
Manca una figura forte nello spogliatoio romanista? Forte non credo, costruttiva sicuramente si. Con le dimissioni di Ranieri dovrebbero essere finiti gli alibi. Giusto? In teoria sì. Ora, bisogna vedere se la squadra diventa una repubblica, un triunvirato o altro.
Che tipo di supporto mentale può dare Montella? Ha un vantaggio: la flessibilità. Per lui è un’opportunità, conosce i giocatori principali. Si potrebbe creare una buona relazione, sfruttando la sua gioventù. Apparentemente la sua figura sembra debole: si trova in una situazione inaspettata. Può essere una svolta per l’ambiente giallorosso.
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