(Il Romanista - D.Galli) - «Totti aveva avvisato per tempo, De Rossi voleva fortissimamente esserci ma ha avuto un contrattempo. E comunque la Roma ha partecipato: c’erano vecchi amici della mia famiglia come Sabatini e Lo Monaco e nuovi amici come Baldini, che in privato ha speso delle parole meravigliose per Ago».
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«Lasciate stare Totti e De Rossi»
(Il Romanista – D.Galli) – «Totti aveva avvisato per tempo, De Rossi voleva fortissimamente esserci ma ha avuto un contrattempo. E comunque la Roma ha partecipato: c’erano vecchi amici della mia famiglia come Sabatini e Lo Monaco e...
Per Ago. Per il padre. Luca Di Bartolomei è disgustato. È stata montata ad arte l’ennesima polemica sul niente. Si è giocato a freccette sui nomi di Totti e De Rossi, rei secondo qualcuno di avere disertato la proiezione all’Auditorium di "Undici metri", il film documentario su Agostino Di Bartolomei. Rei. Colpevoli. Ma di che? «Di niente». Ecco.
Luca, cosa è successo esattamente?
Semplice. Roma Film Fest aveva invitato Totti e De Rossi alla proiezione del film su Ago. Francesco aveva fatto sapere che non ce l’avrebbe fatta ad esserci. Daniele voleva venire, era entusiasta, ma un impegno all’ultimo momento lo ha costretto a dare forfait. La vita è così. Non è la prima volta che si solleva un vespaio di polemiche quando di mezzo ci sono Totti e De Rossi.
Ti sei mai chiesto il perché di questo tiro al bersaglio?
Viviamo in una città che ama trasformare delle sfortunate casualità in casi. Lo scoop a tutti i costi non è semplicemente uno dei mali della nostra società. È l’innesco di un meccanismo autodistruttivo: amplificando il rumore di fondo, non si dà spazio alle notizie vere. Quelle importanti. Quelle che contano per davvero. Sa cosa ha riempito di più il cuore mio, di mia madre Marisa e di mio fratello? La partecipazione della gente alla proiezione. La sala era strapiena, non c’era più posto da giorni. Invito tutti a stoppare ogni polemica, specie ora che si apre un nuovo ciclo di cui Totti, De Rossi e anche Perrotta - che ringrazio per essere venuto - sono i pontieri.
Tuo padre era il Capitano per antonomasia. Ha vinto uno scudetto. È stato la Roma, come Totti. Ma forse non si spiega solo così il motivo di tanto affetto. Un affetto che dopo diciassette anni è ancora intatto.
Tutto questo amore per Ago è meraviglioso. Come me lo spiego? Probabilmente anche perché è morto giovane, a 39 anni. E perché morendo in quel modo ha mostrato tutta la sua fragilità. Mio padre era come lo vedeva la gente. Era una persona normale. Si sentiva una persona normale. Se ti incontrava scendendo le scale, ti salutava. Questa grande vicinanza dei tifosi della Roma ha aiutato la mia famiglia a non sentirsi sola. Ha in parte lenito il nostro dolore. E la sa una cosa? Io faccio politica, ma non vado mai oltre le righe. Divento intollerante solo al cospetto di episodi di xenofobia. Tutto questo affetto per Ago mi carica infatti di una responsabilità positiva: la gente si aspetta che io sia come lui.
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