rassegna stampa roma

«La tessera ormai è inutile»

(Il Romanista-B.Devecchi) «La revoca del divieto per Milano è un risultato importante per MyRoma, di cui sono consigliere. Ma anche per tutti coloro che si sono schierati per difendere un principio di libertà, incluso “Il Romanista”.

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(Il Romanista-B.Devecchi) «La revoca del divieto per Milano è un risultato importante per MyRoma, di cui sono consigliere. Ma anche per tutti coloro che si sono schierati per difendere un principio di libertà, incluso “Il Romanista”.

Anche se dal comunicato emesso dalla Roma mi sembra che i posti siano limitatissimi e allora c’è ancora molto da lavorare. Un’apertura così ha poco senso. E poi, in ogni caso, continuo a non capire il senso di certi provvedimenti». E’ sbagliato affibiare a Lorenzo Contucci patenti di teorico del pensiero ultras. Perché un ultras non ha bisogno di patenti. E’ libero per definizione. E Contucci è così. Contucci è un ultras, è un romanista prima ancora che un avvocato, è un maestro della difesa a colpi di carte bollate, è uno che mette la propria professione al servizio delle curve. Idealmente, esercita lì dove è nato. Dietro al muretto del Commando. Al ritmo dei tamburi.

Contucci,perché è perplesso? Non capisco, dicevo, il senso delle determinazioni del Viminale. Mi chiedo perché adesso Inter-Roma sia diventata libera. Se una tifoseria è giudicata pericolosa, lo dovrebbe essere sempre.

Come si spiega, quindi, il dietrofront? Credo che l’Osservatorio stia un po’ forzando la mano. Penso che stia cercando di convincere le società ad assumersi le proprie responsabilità, come dimostra la richiesta fatta alla Roma di portare a Milano i suoi steward. C’è però un altro elemento nuovo che bisogna considerare.

Quale? Da febbraio, è attiva la black list. Se rientri nelle categorie ostative (daspo in corso e diffidati, ndr), non puoi comprare il biglietto. Allora mi domando: se già adesso non puoi acquistare il biglietto qualora rientri in quelle categorie, che senso ha la tessera del tifoso, che è nata con lo stesso scopo?

In pratica, è un duplicato. Esatto. Ecco perché quindi sono d’accordo con quello che avete scritto anche voi del “Romanista”: la tessera è un obbrobrio. Se continuano a tenerla in vita, ci devono essere altre ragioni, magari di carattere economico. Altrimenti non si spiega per quale motivo sia il Viminale a imporla, e non le società di calcio, come invece avviene negli altri Paesi.

Si parlava della possibilità che MyRoma, l’azionariato popolare romanista di cui lei è consigliere, impugnasse il divieto per Milano. Le spiego. Ogni atto amministrativo deve essere motivato, mentre qui l’Osservatorio dice di rivolgersi ai Prefetti, che a loro volta spesso si limitano a darne notizia attraverso un comunicato stampa. In questo modo è impossibile ricorrere. Il problema sono anche i tempi: le determinazioni vengono adottate pochi giorni prima delle partite. Come MyRoma stiamo chiedendo apposta che il Prefetto pubblicizzi adeguatamente la decisione. Così da permetterci di ottenere ogni volta le motivazioni che sorreggono l’atto.

Per la trasferta con l’Inter,la Roma è corsa in difesa dei suoi tifosi. Sì, anche se è un po’ in ritardo. Sono quattro o cinque anni che noi romanisti subiamo questo tipo di provvedimenti. I Sensi non hanno mai fatto nulla, salvo l’infelice gestione della trasferta di Siena nella passata stagione. Lei pensi che con quello, scontato, per Catania, saremo a 14 divieti di trasferta su 18 (Contucci non include ovviamente Lazio-Roma, ndr), compresi quelli ridicoli per Chievo e Bari. Questo dimostra come ormai il Viminale non giudichi più la pericolosità di un incontro, ma di una tifoseria. Torniamo così alla domanda originaria: se i romanisti sono pericolosi, bisognerebbe giocare sempre a porte chiuse, anche in occasione delle partite interne, no? Nella decisione di consentire la trasferta ci leggo allora un messaggio. Il Viminale ha chiesto alle società di responsabilizzarsi. L’Osservatorio ha capito che la tessera del tifoso non va, ma non può ammetterne il fallimento tout court. Con l’entrata in vigore della black list, e con il nuovo ruolo dei club come garanti, potrebbe essere stata individuata un’alternativa alla tessera. E questo è corretto. Le società devono iniziare a farsi carico della sicurezza.