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«La Roma paga Tom» Lotito: mai preso soldi, io

(Il Messaggero – S.Carina) – Quello di domani doveva essere il suo primo derby come presidente della Roma, al quale pensava di arrivare – forte di una buona campagna di rafforzamento estiva e alla luce delle ultime vittorie in...

Redazione

(Il Messaggero - S.Carina) - Quello di domani doveva essere il suo primo derby come presidente della Roma, al quale pensava di arrivare - forte di una buona campagna di rafforzamento estiva e alla luce delle ultime vittorie in campionato contro Parma e Atalanta – con il pieno dei consensi.

E invece, la rivelazione dell’analista finanziario, Andrea Sabatini, rischia ora di far perdere a Tom DiBenedetto qualche punto agli occhi della tifoseria. Dopo aver esaminato i documenti pubblicati dalla AS Roma nell’ambito dell’Opa in corso, Sabatini ha infatti scoperto come il pacchetto retributivo del neo patron giallorosso preveda uno «stipendio assimilabile a quello percepito da Rosella Sensi (1,1 milioni di euro), un biglietto aereo mensile andata e ritorno per gli Stati Uniti, la scorta personale e/o un’automobile con autista. L’entità dell’accordo - sottolinea l’analista finanziario - è descritta in particolare nell’allegato Schedule 3, Approved transaction del Di Benedetto AS Roma LLC, Amended and restated Limited Liability Company Agreement».

Apriti cielo: le accuse che per lungo tempo erano state mosse alla precedente gestione – ossia quello di percepire, a differenza della quasi totalità dei presidenti della serie A, uno stipendio dalla Roma – ora sono accostabili anche al nuovo proprietario americano. La notizia, sebbene sia iniziata a circolare nella serata di ieri, ha fatto in tempo a creare più di qualche reazione sorpresa nelle radio locali (vero termometro della tifoseria) e su qualche forum su internet di fede giallorossa. Il tutto, poi, alla luce delle dichiarazioni dello stesso DiBenedetto che in un’intervista rilasciata al sito economico Bloomberg qualche giorno fa, ma pubblicata solamente nella giornata di ieri, non aveva perso l’occasione per rimarcare come «purtroppo i peccati del passato li stiamo pagando adesso». Una stoccata, l’ennesima, alla famiglia Sensi che ora, almeno a livello d’immagine, rischia di diventare un piccolo boomerang. Dall’entourage del presidente giallorosso, non si è potuto far altro che prendere atto della situazione, rimarcando però «come non ci sia nulla di strano. Magari andava comunicato e chiarito meglio alla piazza, però è un dato di fatto che DiBenedetto ha dovuto lasciare la quasi totalità dei suoi affari per dedicarsi esclusivamente alla Roma».

Una spiegazione che ora passerà al vaglio della piazza giallorossa. Intanto, in pieno clima derby, non si sono fatte attendere le reazioni. Il primo a parlare è stato il presidente della Lazio, Claudio Lotito: «Non voglio dire se lo stipendio percepito alla Roma da Thomas DiBenedetto mi sorprenda o meno. Faccio una sola considerazione: né io né tantomeno gli altri componenti del consiglio di gestione e di sorveglianza della Lazio abbiamo mai percepito emolumenti». Sollecitato ulteriormente sull’argomento, il numero uno biancoceleste ha poi concluso: «Per me i dirigenti delle nostre società non devono guadagnare, ma agire con spirito di servizio all’insegna dei valori dello sport».