(Il Romanista - F.Paniccia) Questa card prepagata, questo carnet con 16 partite caricate sopra, ha già spopolato.
rassegna stampa roma
«La card è un’idea fantastica»
(Il Romanista – F.Paniccia) Questa card prepagata, questo carnet con 16 partite caricate sopra, ha già spopolato.
È una tessera a tutti gli effetti, ma non è la Roma Card Privilege, non è la Tessera del Tifoso. Anzi, è qualcosa di meglio. Dal 23 settembre, quando comincerà la vendite delle curve, permetterà a tutti i tifosi - pure a quelli non tesserati - di seguire la Roma in casa dalla ottava giornata in poi pagando quasi quanto un abbonato. E senza violare alcuna legge. Ieri, bastava girare per i Roma Store per respirare l’entusiasmo contagioso della gente romanista.
I punti vendita giallorossi sono in tilt per le file chilometriche che dovrebbero preludere ad un Olimpico gremito alle 15 di domenica. C’è chi ancora non ne sa niente e rimane sbigottito. Come Andrea che, dopo aver sentito di che cosa si tratta, incredulo risponde: «Magari ce cascano! ». Ma è un dato di fatto, ormai. Molti invece ne sono al corrente e tirano un sospiro di sollievo, tipo Carlo che dice soddisfatto: «È il sistema migliore che si poteva adottare per aggirare questa farsa della Tessera del Tifoso». C’è chi invece è molto deluso dall’effetto mediatico che ha avuto questa tessera e molto diplomaticamente dice: «La Tessera poteva essere uno strumento di fidelizzazione, ma con tutto quello che c’è girato intorno, la gente la vede come una schedatura, una forzatura ad adeguarsi al sistema e ormai non ci si tessera e allo stadio non ci va più nessuno ». Un altro romanista, Antonio, rincara la dose: «È vero, la situazione degli spettatori sugli spalti negli ultimi due anni è deteriorata a vista d’occhio e mi viene da piangere a pensare come la passione piano piano stia sparendo. Io ho vissuto un’altra epoca di calcio, quando anche se si andava a perdere con Torino, Inter e Milan, lo stadio era sempre e comunque pieno, ed era il colpo d’occhio che faceva impressione, non il risultato ».
C’è chi è veramente contento di questa innovazione. Per esempio Arturo, che non vedeva l’ora che questa operazione fosse realizzata: «È un’idea fantastica. Era ora. Gli americani si sa, sono lungimiranti, hanno una marcia in più e si vede da quello che stanno provando a fare per rivoluzionare il calcio italiano in modo drastico. Una situazione del genere non era più sopportabile, almeno per me che da tifoso romanista faccio della passione una delle prime prerogative ».
Entusiasmo alle stelle per chi è nostalgico di un Olimpico sempre gremito: «Adesso possiamo dire di avere una squadra che sulla carta ci può far divertire da qui a lungo termine. È un obbligo per noi tifosi andare allo stadio e riportare quella passione che fa di noi una delle tifoserie più calde del mondo ».
A giudicare da come stanno andando le cose, probabilmente quell’atmosfera magica che solo l’Olimpico sa regalare torneremo a respirarla contro il Cagliari, con almeno 50 mila persone al seguito. Le innovazioni non si fermano alla prepagata, ci si aspetta sempre di più da questa nuova dirigenza rivoluzionaria: «È stato creato - ricorda un romanista - lo sportello del tifoso, è stata data la possibilità dell’acquisto comodo da casa onde evitare file pazzesche davanti ai botteghini, sconti per le famiglie e questa nuova campagna abbonamenti è una delle tante iniziative che devono riportare ad avere passione per la Roma. Sempre, comunque e dovunque ».
C’è chi infine non si sorprende per niente di questa proposta, come Giacomo che ci dice: «Non mi sorprendo per niente, non è che ci volesse poi molto per arrivare ad una soluzione di questo genere. La Roma, e soprattutto chi lavora per la nuova Roma, è da lodare e stimare. Hanno perseguito la loro idea senza farsi intimidire o arrendersi davanti alla prima bocciatura dell’Osservatorio ai primi di luglio, e siamo finalmente arrivati ad una conclusione felice. Era ora, qualcuno che ha un po’ di sale in zucca è arrivato e ragiona per il bene comune della Roma. Sono orgoglioso di essere romanista e quest’anno sarà difficile davvero per tutti. Potete scommetterci ». L’aria a Roma sta cambiando. Tutti lavorano per lo stesso obbiettivo. Creare un nuovo modello da proporre come esempio positivo per il Paese. E allora, tutti allo stadio a sostener la Roma.
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