(Il Messaggero-M.Ferretti) Dopo tre vittorie di fila, e proprio nel giorno deputato al salto in alto, come pronosticato sabato a Trigoria da Claudio Ranieri, la Roma riesce a perdere contro una modesta Samp una partita che avrebbe potuto portare tranquillamente a casa,
rassegna stampa roma
«Julio, perché?»
(Il Messaggero-M.Ferretti) Dopo tre vittorie di fila, e proprio nel giorno deputato al salto in alto, come pronosticato sabato a Trigoria da Claudio Ranieri, la Roma riesce a perdere contro una modesta Samp una partita che avrebbe potuto portare...
rovinandosi - di fatto - con le proprie mani. Prima l’errore di Juan, poi la scelta tattica sbagliata di Julio Sergio, quindi un altro erroraccio di Juan, con il costante immobilismo di Ranieri in panchina, hanno prodotto una sconfitta che pesa e peserà sulla classifica finale. Si chiude il girone d’andata, la Roma lo fa a quota 32 punti, molto meno di due punti a partita. A otto lunghezze dalla capolista Milan. Bilancio assolutamente negativo.
Ranieri prova a spiegare quanto accaduto contro la Samp, ma la sua analisi non convince fino in fondo. Singolare, ad esempio, il commento sulla sostituzione di Totti in pieno recupero, non prima. «Pensavo che mancassero tre minuti più il tempo di recupero. Gli ho detto: “mi basta una giocata”, lì dovevamo tentare il tutto per tutto, credo sempre nel colpo del campione», le sue parole. Domanda: ma un allenatore non sa a che minuto si trova la partita? E perché non ha messo dentro Totti subito dopo la rete di Guberti, minuto numero 39 della ripresa?Poi, in ordine sparso. «Mexes? Il dottore mi ha detto che aveva un indurimento al bicipite femorale, che era meglio non rischiarlo e mi ha detto di cambiarlo (Phil, in tv, aveva dichiarato di sentirsi in grado di giocare, salvo poi cambiare idea nello spogliatoio, ndi). Juan ha commesso due errori grandi, ma è un campione e nell’arco di una carriera ci stanno. Di certo, non li farà mai più. E’ stato un peccato perché la squadra aveva giocato bene: eravamo venuti con la voglia di vincere, e lo stavamo facendo. Greco per De Rossi? Non è stata una mossa difficile: Daniele non era pronto. Era la cosa più logica e Greco si è ben comportato. Una rimonta come lo scorso anno? No, non viviamo di ricordi. Ora è un’altra storia, vogliamo recuperare perché questo campionato si deciderà alla fine, e noi vogliamo esserci». Si discute tanto sulla scelta di Julio Sergio, rigore e rosso, anziché beccare il gol e basta. Ecco ancora Ranieri. «Credo che in quelle circostanze il portiere pensi solo a prendere la palla, e se non arriva in tempo è calcio di rigore. Non mi sento di colpevolizzare Julio. La palla era passata? E’ vero, doveva lasciarla andare (allora è colpa di Julio?, ndi). Purtroppo è l’istinto...». Perché fuori Menez? «Ho lasciato in campo due attaccanti che mi potevano garantire il contropiede: Borriello è l’uomo che finalizza tutte le azioni e fa tenere palla alla squadra, Vucinic è l’uomo che ti risolve la partita con un colpo». E così, dopo nove punti di fila, ecco una sconfitta che ridimensiona la classifica della Roma. «E’ un ko pesante, vero, ma non ci deve pesare più di tanto. In casa siamo i primi in classifica, fuori casa non riusciamo ancora a far quadrare il cerchio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA