rassegna stampa roma

Liverpool, il club più yankee

(Corriere dello Sport – G.Marcotti) – Dalla coppia yankee più odiata al “liberatore” – sempre a stel­le a strisce – investito dall’onere di far rinascere il club. Da quattro anni a Liverpool l’accento ha una forte...

Redazione

(Corriere dello Sport - G.Marcotti) - Dalla coppia yankee più odiata al “liberatore” - sempre a stel­le a strisce - investito dall’onere di far rinascere il club. Da quattro anni a Liverpool l’accento ha una forte ca­denza americana.

Da quando - era il 6 febbraio 2007 - una coppia di indu­striali delle telecomunicazioni - Ge­orge Gillett e Tom Hicks - hanno ac­quistato la maggioranza del club con un investimento complessivo di 470 milioni di sterline. Una rivoluzione copernicana: dopo lunghi decenni di successo “tipically british”, David Moores, maggiore azionista del club, lasciava il posto ai nuovi proprietari, i primi stranieri nella storia del club. Che oltre a rilevare il club, si fecero carico anche della forte esposizione debitoria, oltre 250 milioni.

LA DIVISIONE - La finale di Champions League - persa contro il Milan - qualche mese dopo il loro ar­rivo, segna la fine del connubio tra i due. Il consiglio direttivo si spacca in due: oppo­ste fazioni perenne­mente in disaccordo, su scelte societarie ma anche tecniche. Chi sta con Rafa Benitez, chi ne chiede il licenziamen­to e nel frattempo prende contatti con altri tecnici. La situazione dege­nera fino a diventare di dominio pub­blico: i due azionisti non si parlano più, ma non riescono neppure a met­tersi d’accordo quando si tratta di ce­dere alla finanziaria Dubai International Capital. Alcuni tifosi propongono un azio­nariato popolare per raccogliere 600 mi­lioni di euro, ma il progetto è troppo am­bizioso. Nell’aprile 2010 Forbes indica il Liverpool come la sesta società più ricca del mondo (con un fatturato superiore ai 750 mi­lioni), ma i debiti continuano a salire, pregiudicando la gestione ordinaria.

LA SVOLTA - E’ cronaca degli ultimi mesi - maggio 2010 - l’azione con­giunta dei creditori che pretendono un passaggio di proprietà. Martin Broughton viene nominato presiden­te, Gillett e Hicks si ribellano ma non possono impedire l’arrivo della New England Sports Ventures, proprieta­ria della squadra di baseball Boston Red Sox e presieduta da un altro americano (John W. Henry), che ac­quista il club di Anfield per poco più di 350 milioni. Accolto come una sor­ta di liberatore, ora tocca a Henry ri­portare in alto il Liverpool.